Lombardia. Il mosaico del vino è il settimo volume della collana “Le grandi aziende vitivinicole d’Italia” di Andrea Zanfi edita della Carlo Cambi Editore. I volumi precedenti (“i Supertuscans”, “Viaggio tra i grandi vini di Sicilia”, “Friuli. Terre, uomini, vino”, “Piemonte… la signora del vino”, “Le Marche… l’orto del vino”, “Il Veneto, noialtri e il vino”), nell’arco dell’ultimo quinquennio hanno ottenuto plausi e consensi di pubblico e di critica anche a livello internazionale con vittorie a prestigiosi concorsi quali “Libri da Gustare” e “Gourmand World Cookbooks Awards”.

L’autore da diversi anni sta effettuando un lavoro minuzioso di ricerca non solo della migliore produzione enologica della nostra penisola, ma degli aspetti culturali che regolano i complessi comparti vitivinicoli delle regioni italiane andando a sondare quale sia il presente e il futuro del settore e quali invece le scelte e le iniziative di quei vignaioli che hanno saputo porsi all’attenzione del mercato nazionale e internazionale.

Lombardia. Il mosaico del vino “svela” 58 aziende vitivinicole di questa regione che ai più è sconosciuta sotto l’aspetto vitivinicolo e poco incline anche a “farsi scoprire”. Una regione che ha richiesto un lavoro minuzioso di ricerca e di selezione di quei vignaioli che nel libro sono raccontati attraverso pennellate narrative capaci di cogliere gli aspetti più veri e sinceri che li caratterizzano; insomma, non soltanto la mera visione di un’azienda e dei suoi prodotti, ma il racconto di un viaggio alla scoperta di chi vi sia “dietro” al vino e alla sua realizzazione.

Dopo le degustazioni nelle decine e decine di aziende visitate e le lunghe chiacchierate effettuate con i tanti contadini, imprenditori e vignerons, la Lombardia si è mostrata di difficile lettura e per questo bellissima, “aprendosi” con molta diffidenza, mostrandosi però originale, ricca di grandi opportunità e anche di difetti congeniti contrastanti fra loro. Secondo Zanfi, si è svelata “come un grande mosaico composito, variegato, colorato, ricco di tante piccole maioliche che solo all’apparenza potrebbero sembrare quasi insignificanti rispetto alle dimensioni del disegno, per la realizzazione del quale risultano, invece, indispensabili”.

Un viaggio che Zanfi ha percorso anche stavolta insieme al fotografo Giò Martorana, i cui ritratti in bianco e nero e le cui bellissime immagini sono il degno corollario a questo ennesimo sforzo editoriale che “ferma”, come ogni anno, il momento dell’evoluzione del settore vitivinicolo nazionale.

Dopo anni di riflessioni, accumulate percorrendo in lungo e in largo la Toscana, la Sicilia, il Friuli, il Piemonte, le Marche e il Veneto, e visitando quasi 1000 aziende, l’autore continua in questo libro sulla Lombardia ad indagare sul comparto vitivinicolo italiano e questa volta lo fa andando in Franciacorta, sul Garda, nella Valtellina e nell’Oltrepò pavese, attraversando terre poliedriche sotto l’aspetto vitivinicolo che sono rappresentate da due diverse anime quella “contadina” e quella “industriale”.

(Dall’introduzione di Andrea Zanfi):

Ogni volta che arrivo alla conclusione di un libro e mi accingo a scrivere la sua introduzione sono assalito da mille dubbi che mi spingono a sfogliare le centinaia e centinaia di pagine già scritte con le quali ho riempito i volumi di questa collana editoriale in cui racconto, ormai da sette anni, regione per regione, le grandi aziende vitivinicole italiane (…). Forse è proprio l’appagamento della mia grande passione per il viaggio il vero motore che mi spinge a muovermi nel mondo del vino. Ma come raccontarla questa passione? (…) Prendendo spunto da chi si era avventurato, prima di me, per le strade a raccontare il Grand Tour dell’Italia del vino, accondiscendendo al semplice piacere che ogni viaggiatore ha di poter accrescere il proprio spirito nel viaggio, appagando il desiderio, recondito, ma artistico, di dare alla propria esperienza una forma compiuta attraverso un racconto, una foto, un messaggio, un libro. Così, come un narratore che si guarda bene dall’elaborare griglie letterarie troppo strette che potrebbero castrare le proprie fantasie, mi sono messo in viaggio alla scoperta della mia Italia da bere senza mai sapere o conoscere in anticipo il porto del mio approdo, lasciando che fossero i vignaioli incontrati a dirottarmi verso nuove e impensate mete.

Viaggio così libero, leggero e ogni anno vivo questo mio peregrinare rubando ai miei interlocutori dei frammenti di vita che mi permettono, come delle piccole trame, di imbastire brevi racconti, i quali, se letti attentamente, danno l’esatto spaccato di quel vino, di quel vignaiolo, ma soprattutto di quale sia l’anima che sorregge la viticoltura che incontro. Frammenti di vita che per me sono come viaggi fulminei e brevissimi che la mia mente compie al cospetto di chi ha voglia di raccontarsi. E così, anche quest’anno mi sono lasciato trasportare dal vento e mi sono ritrovato in Lombardia, fra i vigneti della Franciacorta, in mezzo alle sparute vigne del Garda, tra le viti legate al cielo della Valtellina o in quelle dolci e verdi dell’Oltrepò pavese. Un viaggio complesso, difficile, talvolta controverso e alquanto strano – variegato direi – che mi ha condotto alla scoperta di ciò che ho definito un “mosaico” non solo viticolo…

Lombardia. Il mosaico del vino è un “corposo” volume di 312 pagine (formato 30x30cm) che si presta a due distinte letture: una con cui è possibile scoprire l’anima del territorio vitivinicolo lombardo, descritto e interpretato dall’autore con metodologia inusuale e originale e con tocchi personali di grande vivacità e verità, l’altra, più “tecnica” dove l’appassionato potrà attingere informazioni complete sulla produzione, le fasi di vinificazione, le migliori annate dei vini selezionati e molto altro… Un libro da leggere, da consultare, da tenere in biblioteca, ma anche semplicemente da sfogliare e da gustare con gli occhi; un nuovo ed importante tassello che consente a tutti i lettori, siano essi semplici appassionati o professionisti del mondo del vino, di avere una fotografia dettagliata del movimento enologico lombardo e dei suoi protagonisti.

Hanno contribuito con i loro interventi: Attilio Scienza dell’Università degli Studi di Milano, Nicola Dante Basile, scrittore e giornalista de Il Sole 24 Ore, Carlo Alberto Panont, Direttore del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e Casimiro Maule, Presidente del Consorzio Tutela Vini di Valtellina.. Un paragrafo a parte è stato riservato a quei produttori ed enologi che hanno voluto esprimersi rispondendo alla domanda di Zanfi sul “futuro della viticoltura e del vino in Lombardia. Opportunità e vantaggi, problematiche e incertezze”.

La “galleria” dei ritratti di vignaioli lombardi è formata da:

Alziati – Anteo – Ar.Pe.Pe. – Barone Pizzini – Bellaria – Bellavista – Berlucchi Guido – Bersi Serlini – Ca’ dei Frati – Ca’ del Bosco – Ca’ di Frara – Cantrina – Cascina La Pertica – Cascina San Pietro – Castello di Cigognola – Castello di Grumello – Cavalleri – Caven – Comincioli – Contadi Castaldi – Conte Vistarino – Conti Sertoli Salis – Cornaleto – Costaripa – Dirupi – Faccoli – Fay – Fratelli Berlucchi – Frecciarossa – Gatti – Il Calepino – Il Mosnel – La Costa – La Montina – La Versa – Lantieri de Paratico – Le Chiusure – Lo Sparviere – Mamete Prevostini – Monsupello – Monte Rossa – Montelio – Monzio Compagnoni – Nino Negri – Pasini/San Giovanni – Pietrasanta – Plozza – Rainoldi Aldo – Ricchi – Ricci Curbastro – Spia d’Italia – Tenuta Mazzolino – Travaglino – Triacca – Uberti – Vanzini – Villa – Zuliani.

Buona lettura.

 Titolo Lombardia. Il mosaico del vino
Autore Zanfi Andrea