La prima parte comprende i saggi del Sindaco Veltroni, dell’Assessore all’Urbanistica Roberto Morassut e dei tre curatori Giorgio Ciucci, Francesco Ghio e Piero Ostilio Rossi. Seguono le schede descrittive di sessantasei progetti (a cura di Alessandra Capanna e Francesca Romana Castelli del Qart, Laboratorio per lo studio di Roma contemporanea del Dipartimento di Architettura dell’Università La Sapienza), suddivise in sei sezioni tematiche, ciascuna introdotta da un testo a firma di un curatore. Ogni scheda contiene i dati informativi (progettisti, collaboratori, committente, impresa costruttrice, localizzazione e cronologia) e una sintetica descrizione del progetto. Gli apparati a fine volume raccolgono la bibliografia relativa alle singole opere e l’indice dei nomi.

Negli anni recenti tre momenti hanno segnato la città di Roma: Il primo, più strutturale, è la riforma elettorale amministrativa del 1993, con l’elezione diretta del Sindaco. Il secondo è l’avvio di un nuovo Piano regolatore – oltre trent’anni dopo quello del 1962 – che ha individuato nuovi obiettivi di sviluppo urbano. Il terzo è la celebrazione del Giubileo nel 2000, che ha rappresentato un’occasione unica per intervenire nella città, tanto per i finanziamenti straordinari che Roma ha ricevuto, quanto per la necessità di operare rapidamente coordinando le diverse istituzioni religiose, nazionali e locali. Il nuovo Piano regolatore ha inserito tra i suoi strumenti operativi la Carta per la Qualità, un sistema territoriale informatizzato in continuo aggiornamento che attualmente comprende quasi 25. 000 manufatti.

Tra gli studi di settore che sono confluiti nella Carta per la Qualità assume particolare rilievo l’indagine sulla città contemporanea realizzata dal Qart. Lo studio individua gli edifici, i manufatti, i complessi e i quartieri realizzati dall’inizio del Novecento a oggi, ai quali sono riconosciuti significativi elementi di qualità architettonica, urbana, di funzione o d’uso. La nuova attenzione nei confronti della città e delle sue architetture costituisce il quadro in cui si colloca l’archivio fotografico sulle più significative opere realizzate a Roma negli ultimi anni, promosso nel 2004 dall’Assessorato all’Urbanistica, affidato ad Andrea Jemolo per le riprese fotografiche di architettura e al gruppo che ha curato questo libro per quanto riguarda la selezione delle opere. Da questo archivio sono scaturiti, oltre a questo volume, anche la mostra «Architetture a Roma, oggi. Gli ultimi quindici anni in 70 opere» allestita nel marzo 2006 all’Acquario Romano, sede della Casa dell’Architettura. Fissare la data di partenza della ricognizione fotografica al 1990 risponde anche ad un’altra considerazione. In quell’anno si sono svolti in Italia i Campionati mondiali di calcio e l’attenzione si è rivolta in modo prevalente alla costruzione di opere finalizzate a quell’evento, relegando in secondo piano ogni altra valutazione sull’effettivo rapporto di quelle opere con il contesto nel quale venivano inserite. Questo non ha lasciato spazio per un reale processo di trasformazione urbana e ha segnato un momento non positivo per la città. La scelta del 1990 è dettata quindi anche dalla convinzione che una rinnovata coscienza urbana sembra aver investito Roma dopo l’avventura dei Mondiali di calcio. Dal 1990 a oggi sono oltre settanta le opere di nuova architettura progettate, in corso di realizzazione o realizzate.

Le opere documentate nel volume sono raggruppate in sei temi che hanno caratterizzato le trasformazioni della città negli anni più recenti: Dialoghi tra architettura e archeologia: la questione di sostanza è come conciliare la qualità delle testimonianze storiche con il loro uso. Trasformazioni di edifici esistenti: alla crescita come espansione continua si va sostituendo la cultura della trasformazione dell’esistente.

Le nuove icone della città: alcune delle architetture recentemente realizzate sono divenute vere e proprie icone, figure rappresentative di un atteggiamento nuovo nella gestione urbana. Il disegno degli spazi aperti: negli ultimi decenni è andato crescendo un nuovo interesse per la riqualificazione degli spazi pubblici – strade, passeggiate, piazze, parchi – sia all’interno delle mura urbane, sia nelle vaste zone occupate dall’espansione moderna troppo spesso priva di qualità. Università e sviluppo urbano: fino agli anni ottanta La Sapienza era la sola antica università romana, racchiusa nella “Città Universitaria”. All’inizio degli anni ottanta nasce la seconda Università a Tor Vergata. Nel 1991 è nata infine Roma Tre, dislocata nel tessuto urbano del quartiere Ostiense: l’università è intervenuta con il recupero di strutture produttive e di servizio, divenendo motore della trasformazione urbana dell’area.

Nuove identità nelle periferie: in questa sezione sono raccolti alcuni dei manufatti che negli ultimi anni hanno contribuito a riconfigurare, sia pure per punti, i tessuti o il paesaggio dei settori più esterni della città. “Se dovessimo indicare un’idea capace di sintetizzare il lavoro e l’impegno profusi a Roma in questi anni di governo cittadino a cavallo tra due millenni”, sostiene l’Assessore Morassut, “dovremmo utilizzare il concetto di ‘bellezza’: una bellezza effettuale, un valore sociale, una qualità urbana. Termini che non rigettano quello strettamente estetico, ma lo rilanciano in un contesto semanticamente più ampio e complesso. Da questo senso effettuale della bellezza deriva, difatti, l’idea che la città non debba proporre oggetti singoli, interventi isolati, cattedrali nel deserto, ma una rete di accessibilità e di funzionalità, un tessuto generale di occasioni e opportunità, una maglia strutturata di mobilità generale”.

Il Sindaco Veltroni dichiara: “Abbiamo sempre insistito sull’idea che la Roma del futuro è policentrica. Sull’idea che Roma cresce se cresce tutta Roma e se si tengono insieme sviluppo economico e qualità sociale, crescita e tutela dell’ambiente. Vogliamo essere sempre più ciò che già siamo: una città che, forte del proprio passato, è in grado di costruire un grande futuro. Una città moderna e insieme gelosa del suo inestimabile patrimonio culturale, archeologico e ambientale. Forte dunque della sua identità storica e civile; una città accessibile, con più servizi e più verde, con una periferia riqualificata e più facile da vivere. Il nuovo Auditorium Parco della Musica è una delle più ambiziose opere di architettura realizzate in Italia negli ultimi decenni, ma penso anche al Macro Museo d’arte contemporanea di Roma, al Museo dell’Ara Pacis e alla chiesa di Dio Padre Misericordioso a Tor Tre Teste; e ancora all’ampliamento del complesso dei Musei Capitolini e al Giardino Romano, fino alla nuova Fiera di Roma a Ponte Galeria. Penso ancora al progetto del nuovo Centro Congressi, a quello che sta succedendo o succederà per la Città delle Arti al Mattatoio e per la nuova Città dei Giovani negli ex Mercati Generali. Oppure la nuova Stazione Tiburtina per l’Alta Velocità e i nuovi studi per le centralità: ad Acilia, alla Romanina, alla Magliana con un nuovo quartiere ecologico. A Tor Vergata, dove nascerà la Città dello Sport, al ruolo che avranno i tre grandi campus universitari che nasceranno sempre a Tor Vergata, ad Acilia e a Pietralata. A progettare queste opere troviamo architetti come Renzo Piano, Zaha Hadid, Odile Decq, Richard Meier, Carlo Aymonino, Tommaso Valle, Massimiliano Fuksas, Rem Koolhaas, Paolo Desideri, Vittorio Gregotti, Manuel Salgado, Richard Rogers, Santiago Calatrava, Herman Hertzberger, Francesco Cellini, Giacomo Borella e tanti altri architetti italiani e stranieri chiamati a rinnovare il volto di Roma. Lo sviluppo di qualità che abbiamo scelto per Roma potrà essere perseguito solo se sarà condiviso e reso comune a tutte le componenti sociali ed economiche della città, oltre che ai singoli cittadini. Questa è senz’altro una delle sfide decisive che abbiamo di fronte, una delle chiavi del futuro di Roma e uno degli impegni che abbiamo perseguito in questi anni. Il lavoro di indagine sulle ultime architetture realizzate, illustrato in questo libro, rappresenta una selezione di casi che ben interpretano questo percorso”.

Titolo Roma. La nuova architettura
Autore Ciucci Giorgio; Ghio Francesco; Rossi Piero O.
Dati 287 p., ill., rilegato
Anno 2006
Editore Electa Mondadori
Collana Ad esempio