La mattina del 10 febbraio 1910, nonostante gli inconvenienti dovuti all’abbondante nevicata della notte, la linea ferroviaria a scartamento ridotto che avrebbe collegato Piovene Rocchette con Asiago venne finalmente aperta al traffico passeggeri e merci. Erano passati quasi vent’anni da quando aveva cominciato a circolare l’idea della realizzazione di una linea che potesse collegare la pianura con la montagna.
La mattina del 10 febbraio 1910 nonostante gli inconvenienti dovuti all’abbondante nevicata della notte, la linea ferroviaria a scartamento ridotto che avrebbe collegato Piovene Rocchette con Asiago venne finalmente aperta al traffico passeggeri e merci. L’inaugurazione ufficiale sarebbe arrivata sei mesi più tardi, il 4 agosto, ma ormai l’attesa soprattutto da parte degli abitanti dell’Altopiano poteva dirsi conclusa. Erano infatti passati più di vent’anni da quando nel 1882 aveva cominciato a circolare l’idea dell’industriale Alessandro Rossi, titolare dell’omonimo lanificio, di una linea ferroviaria che potesse collegare la pianura con la terra dei suoi avi.
Di quel progetto così avveniristico non se ne parlò più fino al 1889 in occasione di un accordo tra Governo, Provincia e Consorzio dei Sette Comuni. Il 3 ottobre 1904 il Regio Decreto n. 728 approvò la concessione assegnando la costruzione e l’esercizio della linea alla Società Veneta.
Il progetto esecutivo sarebbe stato approvato nel giugno 1907; l’anno successivo iniziarono i lavori per la costruzione dell’opera più imponente della linea: il ponte sul fiume Astico, alto circa 70 m e lungo complessivamente 151 m. Ancora due interminabili anni di lavori prima che si potesse finalmente utilizzare il Trenino, l’indimenticabile mezzo che per quasi mezzo secolo avrebbe permesso a tutti di intraprendere inimmaginabili “Viaggi diversi”.
Quel mezzo fumoso, scomodo quanto avveniristico che sfidava la legge di gravità riducendo i tempi di percorrenza, inventava nuovi orizzonti da raggiungere, consentendo a increduli passeggeri di intraprendere finalmente quei “viaggi diversi”, uguali ai tanti che già attraversavano la penisola. Viaggi che su questa linea di montagna suscitarono emozioni e lasciarono ricordi che appassionati quanto improvvisati autori di poesie fermarono nel tempo, trasformandoli nei versi contenuti in questa raccolta.
Titolo Viaggi diversi
Autore Rattini Giovanni