Il libro si rivolge a tre filoni di lettori: l’appassionato che decide di farsi accompagnare alla scoperta del vino e comincia a leggere questo manuale per il piacere di comprendere di che si tratta; i tanti amici che in Italia, invitati dai Club di Papillon, svolgeranno dei corsi di introduzione al vino; gli studenti e gli insegnanti delle scuole alberghiere italiane perché l’interesse al vino li avvicini a un metodo di approccio, a un prodotto e anche a un’unità di misura del gusto.

Dopo le premesse generali, la prima parte del libro si dipana dunque nel racconto dell’Ascolto del vino (la degustazione, gli abbinamenti cibo e vino, la conservazione, il bon ton, la storia del vino) e termina con l’intervista ai 20 personaggi che rappresentano il variegato settore del gusto, dell’alimentazione e della vitivinicoltura (Giorgio Calabrese, Umberto Caselli, Moreno Cedroni, Pasquale Forte, Josko Gravner, Tony Hendra, Donato Lanati, Giovanni Longo, Giuseppe Martelli, Iginio Massari, Giuseppe Meregalli, Massimo Montanari, Jonathan Nossiter, Antonio Santini, Fabio Scarpitti, Attilio Scienza, Piero Solci, Marco Trimani, Giuseppe Vaccarini).

Nella seconda parte, L’Ascolto del Vino diventa una vera e propria guida con l’esito dei 500 migliori assaggi di Gatti e Massobrio: sono i Top Hundred assegnati per un lustro a 100 vini. Ne scaturisce, anche dai commenti degli autori ai vini e alle cantine e dunque ai 12 “padri del vino italiano”, un incontro a 360° con la migliore qualità vitivinicola del nostro Paese.

“E’ il vanto della nostra guida – dicono Paolo Massobrio e Marco Gatti – che vuole mettere in luce quale sia il reale concetto di “grande vino”. Il “grande” vino per noi non coincide con la griffe, con la tecnica internazionale e con una certa omologazione dei gusti verso l’alto che a nostro avviso ha fatto il suo tempo. Il “grande vino” è quello che si beve, con piacere e con voluttà, che si abbina alla cucina di un territorio, che accompagna volentieri l’intero pasto e che può tornare ad essere il vino quotidiano”. Niente piedistalli irraggiungibili, dunque, niente intellettualismi. E’ grande un vino come la Bonarda (e la guida ne premia tante), come un Lambrusco o una Barbera. “Il nostro è un contributo per uscire dalle solite classifiche conosciute e per dire che in Italia c’è vino per tutti – continuano Gatti e Massobrio – anche perché in questi anni c’è stata una rivoluzione che ha toccato le piccole aziende come le cantine sociali, le griffe affermate come i giovani che si sono affacciati al settore per la prima volta. Solo una subdola operazione di marketing può tacere questa qualità diffusa. Allora – affermano i due critici con il Papillon – il vino deve scendere dal piedistallo costoso dove lo hanno collocato svariati interessi e tornare a farsi conoscere nella sua straordinaria versatilità e qualità.” L’Ascolto del vino è stato scritto per questo.

Titolo L’ ascolto del vino
Autore Massobrio Paolo; Gatti Marco
Dati 300 p.
Anno 2006
Editore Comunica