Da novembre in libreria con l’editore Gribaudo, il primo Atlante dei Vini Passiti Italiani è un volume di pregio dedicato a una tipologia di prodotti che rappresentano l’eccellenza e la tradizione dell’enologia del nostro Paese. Il volume nasce grazie a un progetto di ricerca del Centro Nazionale Vini Passiti, con sede a Montefalco, progetto realizzato dall’Associazione Nazionale Città del Vino, la rete italiana dei 550 Comuni Doc. e dal comune di Montefalco (Perugia). L’opera, pubblicata da Edizioni Gribaudo, tratta con dovizia di particolari il panorama dei passiti italiani, con schede informative sui metodi di appassimento, i vitigni, le caratteristiche dei territori d’origine, le caratteristiche enologiche e sensoriali dei vini, i piatti e gli abbinamenti, la legislazione, il tutto accompagnato da un ricco corredo di immagini fotografiche. Sono presenti complessivamente 46 denominazioni di prodotto, di cui 5 Docg (Albana di Romagna, Sagrantino di Montefalco, Picolit, Ramandolo, Vernaccia di Serrapetrona).

L’Atlante riporta anche l’elenco di 463 aziende produttrici. Sono però assenti alcune produzioni minori, come il Moscato di Noto, poiché si tratta di un primo studio sui vini passiti, a cui seguirà nei prossimi anni un’analisi più approfondita ed esaustiva. L’Atlante dei Vini Passiti Italiani è il risultato di un lavoro di ricerca finanziato dalla Fondazione Centro Nazionale Vini Passiti e dal Gal Valle Umbra e Sibillini, attraverso l’iniziativa leader plus “Le valli della qualità”. I contributi scientifici sono del professor Attilio Scienza, dell’Università di Milano, coordinatore scientifico del progetto; di Paolo Kransig e Luca Toninato, della cooperativa Ager; di Luca Pollini, dell’Enoteca Italiana di Siena, per la parte legislativa sui disciplinari di produzione.

L’importanza storica dei passiti è testimoniata dai ritrovamenti di mosti cotti risalenti a 5 mila anni fa tra il Tigri e l’Eufrate, dove ebbero origine i vini dolci, che poi ebbero molta fortuna nelle civiltà antiche per la loro conservabilità. Oggi la cultura mediterranea utilizza il sole per l’appassimento delle uve, la viticoltura atlantica ricorre a un fungo, la botrite, mentre in alcune regioni del Nord Europa si ottengono eiswein, vini del ghiaccio, attraverso la concentrazione a freddo.

Titolo Atlante dei vini passiti italiani
Autore Scienza Attilio
Dati 280 p., ill., rilegato
Anno 2006
Editore Gribaudo