A poca distanza tra il parco naturalistico “Pineta Li Comuni” e l’abitato di Siano è posto il Podere delle Carrozze al cui interno il barone Luigi De Paula, in un edificio contemporaneo ed eclettico riproponente caratteristiche romantiche di un castello medievale, ha costituito nel XX il museo delle carrozze. Il museo è meta frequente di visitatori, gruppi e scolaresche che hanno modo di visitare questa particolare struttura divisa in sezioni; la parte più interessante e che dà il nome al podere è costituita dalle carrozze esposte nella galleria centrale che, da un nucleo centrale di diverse carrozze delle famiglie De Paula e Volpicelli, si è ingrandito via via in una collezione di 25 carrozze d’epoca che il barone De Paula ha acquistato in varie parti del mondo – le due Americhe, l’Inghilterra, la Danimarca, la Francia, l’Austria e l’Italia – riuscendo a coprire un arco di tempo racchiuso tra il XVII e il XIX secolo. Tra i pezzi più importanti vanno menzionati un carro da parata del ‘600, una carrozza di Clemente XIV – al secolo Giovanni Manganelli (1769 – 1774) –, una cabriolet a capote mobile costruita da Cesare Sala e non ultimo il calesse di Rossella O’Hara, usato nel film «Via col vento». Ma il museo si compone di altre sezioni tra le quali quella, direttamente connessa al mondo delle “trasporti” di un tempo, costituita da una collezione di: accessori per le carrozze e per il traino dei cavalli, fruste e frustini, fanali, selle d’epoca inglese dell’’800, trombe e corni di carrozze, cilindri da cocchiere di lanterne, valigie in pelle di grandi e piccole dimensioni e stampe originali dedicate al mondo dei cavalli. Un ampio portico raccoglie, invece, utensili e attrezzi che appartengono alla civiltà contadina calabrese ,ascrivibile ad un periodo di tempo racchiuso tra il secolo XVII e la fine del secolo XIX, con pezzi che ricordano la produzione di olio e vino attestata con vecchie macine, la tessitura documentata con un telaio e vecchi fusi e tanti altri attrezzi quali: un bancone per falegnameria e per arrotino, un torchio, un aratro, un pannello ortopedico per cavalli, una collezione di bilance, qualche caldaia per maiali, bracieri, ed ancora mobili d’epoca tra i quali merita di esse re ricordato un pianoforte a mezza coda in radica d’ulivo.