Il Museo della Figurina è nato dalla appassionata opera collezionistica di Giuseppe Panini, fondatore, nel 1961, dell’omonima azienda assieme ai fratelli Benito, Franco Cosimo e Umberto. Nel corso degli anni egli ha raccolto centinaia di migliaia di piccole stampe a colori che nel tempo sono andate a costituire questa straordinaria collezione diventata museo all’interno dell’azienda nel 1986. Nel 1992 Giuseppe Panini e l’azienda stessa decidono di donare il Museo al Comune di Modena, città ritenuta sua sede naturale in quanto capitale mondiale della figurina moderna. La raccolta riunisce accanto alle figurine propriamente dette, materiali affini per tecnica e funzione: piccole stampe antiche, scatole di fiammiferi, bolli chiudilettera, carta moneta, menu, calendarietti, album pubblicati dalle ditte per raccogliere le serie o creati per passatempo dai collezionisti seguendo solamente il proprio gusto estetico e la propria fantasia e molti altri materiali ancora. Il Museo, unico per quantità e qualità, data la rarità di molti esemplari, si propone di conservare, inventariare e catalogare secondo criteri studiati appositamente e conformi agli standard internazionali, tutti i materiali in suo possesso configurandosi come punto di riferimento per gli studiosi e le ricerche in questo specifico campo. Pensato per ricreare uno straordinario “album delle meraviglie”, l’allestimento prevede una sezione permanente suddivisa in sei temi principali: •Gli antecedenti: la ricorrenza di temi iconografici dalle stampe antiche alla figurina contemporanea. •La cromolitografia: l’invenzione della stampa cromolitografica e il procedimento di stampa dal bozzetto alla figurina. •La nascita e la diffusione: dall’esordio francese della figurina nella seconda metà dell’Ottocento sino all’avventura italiana dei concorsi a premio negli anni Trenta del XX secolo. •La Liebig: la collezione storica più famosa del mondo. •Non solo figurine: cigarette cards, calendarietti, bolli chiudilettera, menu, segnaposto, etichette d’albergo ed altre collezioni minori. •La figurina moderna: le figurine sportive e gli album dal secondo dopoguerra. I sei grandi “armadi” espositori consentono l’approfondimento della visita per mezzo di otto sportelli laterali estraibili, pronti a far apparire il proprio prezioso contenuto e a suscitare il senso di sorpresa che tutti noi abbiamo provato nello sfogliare un album o nell’aprire una bustina di figurine