Il percorso espositivo intende far riflettere il visitatore sulla nascita e sulla fortuna, nazionale e locale, di un’etichetta. Mette in scena, grazie a scenografie concettuali e paesaggi storiografici, le interpretazioni del brigantaggio: sia quelle che lo hanno istituito come fenomeno specifico sia quelle che ne hanno rivisitato e dilatato il senso, contrapposta la valenza. Ragioni della repressione come del fascino, dello sterminio come del recupero, vengono mostrate evocando la dinamica storica e la risonanza culturale, reinscrivendole cioè in pratiche militari di conquista, in tecnologie e strategie di comunicazione, in politiche locali di patrimonializzazione. Dopo una premessa in cui si individua il problema e si dichiara la prospettiva adottata nell’esposizione, il percorso si articola in tre sezioni (Ragioni della Storia, Ragioni del Mito, Ragioni del Luogo) che, pur mettendo in sequenza cronologica le fonti emerse sul tema del brigantaggio, si curano maggiormente di evidenziare l’orizzonte culturale nel quale esse acquistano leggibilità e parzialità. Nonostante il limitato spazio disponibile per l’allestimento, il visitatore avrà modo di comprendere -avendo una sensibilità per le testimonianze, le scritture e i punti di vista situati – come sia contesa la verità sulle storie estreme dei briganti del Basso Lazio.