Video, immagini, ricostruzioni di bottega segneranno il percorso per entrare nel mondo della cartapesta e nella sua città simbolo: Lecce. Il museo vuole proporsi anche come luogo “di sperimentazione ed è stato concepito, nel nuovo allestimento e nella distribuzione degli spazi e delle sale, come contenitore in cui arte della tradizione e avventura espressiva contemporanea trovino il loro essere”. La collezione è composta da circa 80 opere dei maggiori cartapestai leccesi: Caretta, Capoccia, Guacci, Errico, Pantaleo, Mazzeo, Indino, Malecore, Gallucci e copre un arco che dal XVIII secolo giunge ai nostri giorni con opere di artisti internazionali quali Emilio Farina e la brasiliana Lucia Barata. Tutte le opere sono donazioni. Ci saranno ambienti espositivi che raccolgono opere perlopiù religiose, in altri sono stati riproposti gli attrezzi utilizzati dai maestri cartapestai nelle loro botteghe. E poi ambienti intesi come veri laboratori in cui vi sarà il restauro continuo di opere in cartapesta bisognose d’interventi di tecnici specializzati.