In questi prati è possibile osservare molte specie appartenenti alla famiglia delle orchidee. Quasi tutti i sentieri attraversano piccoli fossi, mentre il punto più basso del Parco è segnato dal torrente principale che scorre vigoroso: l’acqua è il simbolo della vita e permea del suo odore la roccia, il muschio e l’erba; a tarda primavera, dalle uova deposte in acqua dagli anfibi, si sviluppano e fuoriescono i girini; qui è possibile incontrare la rara salamandrina dagli occhiali (Saiamandrina terdigitata] e la caratteristica salamandra pezzata (Salamandra salamandra] che necessitano, oltre che di acque pulite, di una foresta vera, ricca di una lettiera umida, piena di rifugi e con alberi morti a terra. Ma il bosco di Tecchie è famoso e frequentato soprattutto per le numerose specie di funghi che vi crescono, tra i quali ricordiamo i ricercati porcini (Boletus aestivaiis). Da sottolineare anche la presenza di uno strano fungo a forma di orecchio, VHirneola auricola.
A livello faunistico sono presenti specie predatrici come la volpe, la faina, la donnola, la poiana, il gheppio, l’allocco, il barbagianni, il gatto selvatico e il lupo, specie che stanno ad indicare la presenza di una buona disponibilità di prede quali: lepri, scoiattoli, ghiri, moscardini, topi selvatici e arvicole. Rilevante è la presenza dei picchi, dovuta all’abbondanza di alberi maturi e piante secche, ed in particolare del picchio verde [Picus viridis] che è possibile vedere volare veloce sotto la compatta volta arborea della cerreta, oppure sentire nel suo tambureggiare sugli alberi morti.