In Svezia la Pasqua è un’esplosione di colori vivacissimi. Visitando un qualsiasi mercatino in una piazza di una qualsiasi cittadina del nostro Paese e si può stare certi di trovare narcisi e altri fiori gialli in grande abbondanza.

Si potranno ammirare anche ramoscelli di betulla adornati di piume colorate in vendita un po’ dappertutto. Nei tempi andati si credeva che questi ramoscelli avessero la proprietà di accelerare l’arrivo della primavera, e, ancora ai nostri giorni, c’è sempre un che di magico nel vedere germogliare i rametti e spuntare le prime foglioline verdi.

Le radici religiose

Dopo il lungo e grigio inverno, la solennità della Pasqua coincide con l’anticipazione dell’arrivo della primavera. L’osservanza delle celebrazioni legate al periodo pasquale, considerate tra le più importanti liturgie cristiane, era in passato strettamente seguita dalla Chiesa di Svezia. Successivamente molti riti, come ad esempio il precetto della Quaresima, per secoli non sono stati osservati nel nostro Paese; nonostante ciò la Pasqua è sicuramente rimasta per noi svedesi una festività importantissima.

Il cibo servito a Pasqua ha mantenuto alcuni dei significati religiosi e delle tradizioni legate ai tempi passati. I deliziosi semla, panini dolci a tre strati ripieni di panna montata e pasta di mandorle, venivano un tempo consumati in occasione degli ultimi tre giorni di Carnevale e poi il martedì di Quaresima. Al giorno d’oggi i negozi si riempiono di questi deliziosi dolci già dalla fine di gennaio.

Il giorno di Pasqua il menù generalmente comprende agnello arrosto e numerosi tipi di pesce serviti su tavole imbandite di una infinita varietà di pietanze, alla maniera dello “smörgåsbord” natalizio. È una simpatica usanza decorare la tavola con le uova colorate e distribuire piccole uova di cioccolata ai bambini. Si usa spesso nascondere delle uova di cartone contenenti dentro delle caramelle che i bambini devono poi cercare.

Le streghe di Pasqua

La persistenza ancor oggi della figura della strega pasquale richiama alla mente la paurosa credenza che la Pasqua fosse il periodo in cui le streghe partivano alla volta della Blåkulla, la Montagna blu.

È rimasta la tradizione per le ragazzine di travestirsi il giovedì di pasqua da streghette con grossi foulard che coprono il capo, lunghe gonne e grembiuloni, e di truccarsi il viso con guance rosse e lentiggini per poi passare di casa in casa in cerca di dolcetti e monete, e distribuire in cambio cartoline pasquali disegnate dalle stesse bambine.