L’isola si e’saputa conservare anche attraverso gli anni del boom economico europeo ed ancora oggi, più di due terzi del territorio e’ considerato parco nazionale.  Tutto quel cemento che ha divorato centinaia di chilometri di costa della Sardegna, tanto per fare un esempio, in Corsica e’ rimasto fuori e non ha minimamente attecchito sulle splendide coste corse fatte di spiagge bianche e sassi levigati.

Ma non bisogna dimenticarsi che la  Corsica si può tranquillamente considerare una “montagna in mezzo al mare” e quindi unitamente all’attrezzatura da spiaggia non si possono lasciar fuori dai bagagli gli scarponi da montagna, infatti ad un’ora dalla costa ci si può  immergere in un altro mare: quello verde ed intenso dei boschi e foreste. Si sbarca, in pochissime ore, dall’Italia a Bastia tramite decine di servizi traghetto offerte da molte compagnie di navigazione.

Appena scesi si prende subito la direzione nord, verso Capo d’Orso e dopo pochissimi chilometri ci si rende conto che curve, strettoie e dirupi a picco sul mare saranno i nostri compagni per tutto il  viaggio. Si attraversa subito il cosiddetto Deserto des Agriates, una zona prettamente desertica dove il caldo in estate può provocare brutti scherzi e dove non è consigliabile avventurarsi senza una carta dettagliata della zona. La spiaggia di Saleccia, comunque, accoglie l’intrepido viaggiatore che ha  il coraggio   di staccarsi dalla strada asfaltata, subito dopo Casta, ed imboccare il lungo sterrato accidentato che termina proprio in questa tratto di costa, il  più selvaggio ed affascinate dell’isola.

Proseguendo sulla via asfaltata, dopo l’area desertica, si arriva nello splendido porticciolo di  Ile Rousse, fondato proprio dal padre della patria: Pasquale Paoli. Qui si può mangiare dell’ottimo pesce e passeggiare per le strette viuzze del suo incantevole centro storico. Si riparte, a malincuore, dopo questa piacevole sosta mediterranea e ci si immerge subito nella regione della Balagne, verso l’interno. Piccoli villaggi di case bianche con balconi fioriti, ci accompagnano per la stretta via maestra, attraversando una zona che in passato era dedita a moltissime colture diverse ed considerata la patria di un ‘ottimo olio  esportato fino in Francia. Da questi meravigliosi giardini, si scende sulla costa fino ad arrivare a Calvi, città storica ed una delle località chiave del turismo corso. Qui si può visitare la caratteristica cittadella genovese ed il suo porto adiacente.

Lasciandosi la cittadina alle spalle s’ inizia a guidare in uno dei tratti paesaggistici più belli del paese fino ad arrivare, dopo 35 km da Calvi, ad un bivio; svoltando a destra ci si dirige verso la meravigliosa spiaggia di Galeria e dove il fiume Fango si sposa con il mare. Proseguendo a sinistra del suddetto bivio, invece, si prosegue l’itinerario principale e si raggiunge il paese di Osani. Da qui si  può proseguire a piedi per un fantastico giro nella Riserva naturale di Standola arrivando fino al piccolissimo paese di Girolata. Questo piccolo villaggio è stato dimenticato dalle strade e quindi ci si può solamente a piedi o in barca. Si trova in fondo al golfo che lo ospita e solamente da pochissimi anni vi sono stati portati telefono e luce. Merita senz’altro una sosta prolungata.

La prossima meta e’ il piccolissimo centro turistico di Porto che ha la caratteristica di avere la sua piaggia delimitata da una ben conservata  torre genovese. Da qui in meno di un’ora ci si ritrova in un perfetto paesaggio alpino dove passeggiate ed escursione in Mountain bike si sposano bene con  un rinfrescante bagno in mare dopo l’escursione. In prossimità del Col di Veggiu si possono trovare, addirittura,  degli impianti di risalita per lo sci alpino. Riprendendo la strada principale si attraversa il paesino di  Ota, salendo in quota ed attraversando boschi di castagni, faggi e conifere. Le case di Ota hanno la caratteristica di essere costruite da grandi pietre grigie e piccolissime finestre. Ma ben presto si arriva alla città di Ajaccio, con i suoi ricordi napoleonici e la sua città vecchia che sorge a ridosso della cittadella fortificata genovese. E’ piacevole perdersi nelle sue viuzze, visitando piazzette ed edifici fantastici fino ad arrivare al Cours Napoleon, la via più animata della città. Un paio d’ore bastano per visitare la città.

Ci lasciamo alle spalle la città natale di Napoleone e ci dirigiamo verso sud per immergersi nella grande foresta di Chiavari dove ci attende anche un simpatico tratto sterrato, fra centinaia di eucalipti immersi in un verde dirompente. Un paio di volte, lungo lo sterrato, troviamo la strada sbarrata da alcuni tronchi di albero abbattuti dal vento forte che spesso fa da padrone su questo tratto di costa, ma in poco tempo e qualche manovra si aggirano i diversi ostacoli. Si raggiunge la zona preistorica di Filitosa dove si possono trovare numerose querce grazie al suo clima caldo e secco. Ma il punto di arrivo della tappa odierna e’ l’incantevole cittadina di Bonifacio. Il suo centro storico occupa gran parte della penisola che separa il fiordo dal mare. Si visita la cittadella fortificata che ha la caratteristica di avere le piazze sottostanti ricavate dalle antiche ed enormi cisterne d’acqua piovana che provvedevano a soddisfare il fabbisogno idrico della cittadella durante gli assedi. La città e’ prettamente turistica e, quindi,  qualsiasi locale a livello strada e’ occupato da qualche attività commerciale, ma il tutto e molto gradevole ed accogliente. Da non perdere e’ la  camminata che, partendo dalla rocca principale, porta fino sull’altopiano dove si può godere di una magnifica scogliera bianca a strapiombo sul mare, e che scende fino a livello del mare. Un tramonto mozzafiato conclude la serata.

Dopo Bonifacio, e’ la volta di Porto Vecchio, sulla via principale che ormai ha piegato verso nord. Questa cittadina che nella sua periferia ha ormai preso sembianze “urbane” a noi abituali, nella parte vecchia, il suo cuore, ha mantenuto la sua fortificazione a 5 mura con un’atmosfera allegra ed accogliente. La piazzetta, accompagnata da un lato dalla Chiesa e qualche negozietto accolgono il visitatore  che da qui può partire alla scoperta delle piccole vie traboccanti di ristoranti minuscoli, dove piatti a base di pesce fanno da padroni. Il porto, che una volta accoglieva maestosi velieri commerciali, oggi e’ tutto dedito ad accogliere  un turismo diportistico e rappresenta la prima fonte di guadagno della zona. Il giorno dopo si parte alla volta del Col di Bavella guidando dolcemente fra una lunga serie di tornanti ed ammirando le imponenti vallate di roccia marrone, intagliata, erosa dagli agenti atmosferici, a formare dei curiosi labirinti, cosparsi qua e là da alberi di ginestra.  Il paese di Bavella e’ contornato da enormi montagne che sforano il cielo e da una valle con un fiume che forma tante piscine naturali di chiara e fresca acqua. Un piccolo angolo di paradiso dal quale ci si stacca a fatica. Ci si dirige, di nuovo, verso la costa turistica  per abbandonarla quasi subito in direzione di un’altra grande meta: Corte. Si costeggia il fiume Tavignano seguendo una vallata quasi esente da villaggi e sono ancora le rocce ed i dirupi a fare da padroni.  La  città di Corte e’ stata sempre al centro della vita politica e storica della Corsica, non per niente gli viene riconosciuta la qualifica di capitale morale ed ha sempre avuto un’indole patriottica. Molto bella e caratteristica è la zona del Belvedere, direttamente al di sopra della Piazza Gaffori, punto dell’indipendenza corsa, mentre la classica zona della cittadella fortificata non e’ visitabile per via della Legione straniera, che vi ha installato una sua base logistica. E’ d’obbligo una visita di un almeno giorno alla valle della Restonica,  caratterizzata da profonde gole incassate fra montagne altissime. La stradina sale subito decisa, contornata da un fiume splendido con decine di laghetti naturali fino al ponte di Tragone, dopo una decina di chilometri. Da qui la stradina si stringe ancora di più e continua a salire in quota fino ad arrivare alla Bergerie de la Grotelle, punto di partenza di sentieri immersi in un paesaggio tipicamente alpino, con il Monte Rotondo che vigila sull’intera valle.

Purtroppo il tempo e’ tiranno e dobbiamo ridiscendere verso valle, in direzione del porto d’imbarco di Bastia. Mano mano ci si dirige verso la costa, le pinete ed i pascoli fanno spazio ad una natura più collinosa attraversando il piccolo villaggio di S.Michele Murato, con una graziosissima chiesetta del XII sec. le cui pietre di calcaree bianco, si narra siano state portate dai crociati, prelevate da una lontana moschea. Dopo la sua visita all’interno, ci dirigiamo velocemente verso Bastia. Ormai il nostro giro della Corsica si e’ concluso e con esso questi meravigliosi giorni di vacanza.  Rimarrà  per sempre nei nostri cuori il  magico abbinamento    mare-montagna che in Corsica sembra essere un tutt’uno. Abbiamo respirato per dieci giorni una salubre aria di montagnga unitamente allo iodio porto dal mare, un   magico mix che circuisce il visitatore e lo fa sentire in un’altra dimensione. Dalle bianche casette dei pescatori ai rifugi montani… il passo e’ brevissimo ! Per questo ci siamo promessi di ritornare in questa meravigliosa isola dove la natura è ancora padrona indiscussa e fa bella mostra di sè.

COME ARRIVARCI

Aereo
Caratterizzata da un clima Mediterraneo, la Corsica esercita il suo richiamo irresistibile durante tutto l’arco dell’anno.  In primavera ed autunno  il clima e’ gradevolissimo e le spiagge offrono il loro aspetto migliore. Da giugno a settembre la TAT, Transport Aérien  Transrégional vola ogni sabato da Milano a Bastia, Figari, Ajaccio e Calvi.  Ci sono anche gli aerei della Corse Méditerranée che collegano Roma-Ajaccio e Roma- Bastia.

Nave
Il traghetto e’ il mezzo piu’ adatto per andare in Corsica. Non esiste il problema della  mancanza di posti a bordo delle navi, anche nei periodi estivi di punta.I traghetti della Corsica Ferries, PORTO VADO (SAVONA) tel. 019 215 511 Fax 019 215 5300, collegano tutto l’anno Savona e Livorno con Bastia. La traversata dura circa 4 ore. C’e anche la compagnia di navigazione Corsica Marittima Tel 011 538609 oppure 0586 897851 che collegano Livorno con Bastia e Porto Vecchio mentre Ajaccio e’ collegato con Olbia e Porto Torres. La Societa’ Happy lines copre la tratta La Spezia  Bastia mentre la Compagnie meridionale de navigation (CMN) collega Marsiglia ad Ajaccio, Bastia e Propiano.

DOVE DORMIRE

Alberghi
Le strutture ricettive in Corsica sono sempre di ottimo livello ma insufficienti durante il periodo luglio-agosto, quindi e’ meglio prenotare con largo anticipo.

Bastia: Hotel Bonaparte 45 Bd Gal Graziani 20200 Bastia Tel: 00 33 (0) 495340710 – Fax: 0495323562
Macinaggio
: Hotel U Ricordu tel. 04 95354020
Ajaccio
: Hotel Costa 2 r Colomba Tel. 04 95 21 43 02 fx 04 95 21 59 82
Porto Vecchio: Hotel Cala Verde Tel: + 33 4 95 70 11 55
Saint Florent
: Hotel Bellevue  Tel.  04 95 37 00 06    Fax : 04 95 37 14 83
Porto
: Hotel Le Belvedere Tel 04 95 26 12 01  fx  04 95 26 11 97
Osani
 : Hotel Dolce vita Tél: +33 4 95 27 31 86 Fax: +33 4 95 27 31 57
Porticcio: Hôtel Motel de Porticcio Tel.  04.95.25.05.77 – Fax : 04.95.25.11.11
Ile Rousse: Hotel La Pietra Tel. 33.4.95.63.02.30 Fax. 33.4.95.60.15.92

Campeggi
Porto: Camping Les Oliviers Tel. 04 95261449
Porto Vecchio
:  Camping Pitrera  20137 Porto Vecchio  Tel. : 04 95 70 20 10
Bonifacio
: Camping Piantarella tel 04 95 73 11 89  Fax : 04 95 73 18 77
Porticcio: Camping Les Marines de Posticcio B.P 1320166 Porticcio Tél: 04 95 25 09 35 – Fax 04 95 25 95
Ile rousse
: Village de L’ostriconi  Tél. 04 95 60 10 05 – Fax 04 95 60 01 47

COSA MANGIARE

I vecchi corsi sostenevano «  Vivo del pane del bosco e del vino della pietra »  ovvero farina di castagna e acqua di sorgente, infatti più di un quinto della Corsica e’ coperta da alberi di castagno ed ogni villaggio ha la sua fonte d’acqua. I piatti corsi a base di castagna sono innumerevoli e si può citare, per esempio, la polenta dura da tagliare con il filo e servita con carne di maiale o formaggio. Le Nicci sono anch’esse a base di castagna e sono una sorte di gallette cotte da due piastre; le frittelle simili ai bigne’; le falculelle una pasta dolce entro uno stampo fatto di foglie di castagne, con formaggio bianco.
Il formaggio
in Corsica si mangia fresco da ottobre a giugno ed e’ molto simile alla nostra ricotta. La carne di maiale e’ molto saporita per via della sua dieta a base di castagne e ghiande.
I salumi che se ne ricavano sono un piatto forte dell’isola, come le salsicce di fegato, la coppa e la lonzu, filetto con poco pepe. Altra delizia e’ il Tianu, maiale cotto con fagioli e fave o il cinghiale cotto nel vino con salsa di castagne.
Immancabile in Corsica una bella zuppa di pesce che qui ha la particolarità nella bouillabaisse, zuppa con tutti i tipi di pesce compresi granchi, seppie e cefali. Tra i liquori da sottolineare il Ratafià, a base di gin o mirto.