Sedetevi ai piedi delle fontane… Immergetevi fra le cascate dei giardini, passeggiate fra acque trasparenti, tuffatevi tra le mimose, girate per stradine color ocra…

Verde o blu
Fra un litorale straordinario, che si declina da un estremo all’altro del dipartimento e una successione di massicci forestali: un entroterra di fiumi, laghi, cascate e gole, vigneti, giardini, la macchia.

Infradito o Basket
Immenso spazio per lo sport, perfetto sia per chi ama le grandi emozioni che per gli adepti del relax: randonnée, immersione, bicicletta, tutti gli sport del mare, golf, kayak ecc.
Approfittate tutto l’anno di sentieri ben segnalati, della costa, dei laghetti, dei rilievi, della foresta.

Arte o Materia
Fin dalla preistoria, il dipartimento ha visto il proprio territorio costellato di edifici importanti, testimonianza di un passato ricco e tumultuoso. Megaliti, habitat trogloditici, abbazie romaniche e cistercensi, castelli medievali e villaggi fortificati, costruzioni romane, ville moresche, forti militari …

Tipicità o Gusto
Ci sono naturalmente le grandi icone della Provenza: il pastis, il rosé e l‘olio d’oliva, il rituale immutabile della siesta e le partite di pétanque nelle sere d’estate. Ma godersi il bello di una vacanza nel Var… è un programma che dura tutto l’anno: balli tradizionali al suono dei galoubet, i tipici flauti e dei tamburelli, i carri coperti di fiori, le veglie di Natale e i presepi dei santons

Un po’ di storia
Le tracce più antiche di una presenza umana nel Var risalgono a circa 900 000 anni fa. Si ritrova così il segno della presenza dei primi provenzali nel Massiccio dell´Esterel e nella Valle del Verdon dall’alba dell’umanità.
Conquistata dai romani, dai franchi, dai conti catalani e dell’Anjou, la Provenza entra a far parte del regno di Francia nel 1481. Tolone verrà così dotata di un Arsenale nel 1596, di fortificazioni dovute a Vauban dal 1681 al 1701 e di un bagno penale nel 1748.
Il nome “Var” verrà dato al dipartimento nel 1790. Durante la seconda guerra mondiale, il Var viene invaso dalle truppe italiane e liberato dallo sbarco alleato del 15 agosto 1944. Nel 1974, un decreto presidenziale trasferisce la prefettura da Draguignan a Tolone.

Novita’ Pesca-turismo

E’ una nuova forma di attività turistica a servizio dello sviluppo sostenibile locale marittimo. Permette ai pescatori di accogliere turisti a bordo delle proprie imbarcazioni e di partecipare a una mattinata di battuta di pesca tradizionale. A bordo di una imbarcazione professionale, i turisti condividono con il pescatore tutta la sua passione per il mestiere, le sue conoscenze dell’ambiente marino e tutta la cultura legata alla sua attività.
Porto di Bandol Eric Gaussen propone d’imbarcarsi a bordo del Jo-ghis, un pointu ovvero una tradizionale barca da pesca, per una mattinata di scoperta della pesca artigianale costiera. Potrete assistere alla calata e al recupero delle reti con cui si pescano i pesci per la bouillabaisse, triglie e aragoste del Mediterraneo. Scoprirete inoltre la pesca ai merlani, rane pescatrici e altri pesci della stagione estiva di pesca.
Porto del Brusc – Six-fours-les-plages Eric Feraud vi imbarca a bordo di un pointu, il Pirate 2, per assistere, per tutta una mattina, alla pratica della pesca artigianale costiera. Al largo dell’isola di Les Embiez, vi rivela tutte le sue conoscenze su questo mestiere tradizionale e sulle varietà di pesci del litorale del Var.
Porto di St Elme – La Seyne-sur-mer Jérôme, giovane patron pescatore (ovvero proprietario della sua barca da pesca) vi invita a sperimentare la piccola pesca costiera tradizionale, nella baia delle Sablettes. Scoprirete, a bordo del «Le Long», la passione di un uomo per il proprio mestiere e le tecniche di pesca che utilizza, come le reti monofilamento con cui si pesca il pesce del giorno: i pesci per la bouillabaisse, la zuppa di pesce, le aragoste, le orate …Potrete assistere anche alla calata delle nasse per la pesca al grongo.
Porto di Saint-mandrier Thierry Raut e Didier Ranc vi imbarcano a bordo del Santa Maria e del Prince des Mers per farvi scoprire il loro mestiere e la loro passione per il mare. Per tutta la mattina, al largo della penisola di St Mandrier, vi rivelano i segreti della pesca all’orata, al merlano, al gnongo e allo scorfano anche il ritiro delle reti per la bouillabaisse. Didier vi mostrerà anche la pesca con le trappole.
Porto di Boulouris Agay e Dramont- Poussaï – St Raphaël, i patron pescatori di St Raphaël, proprietari-armatori delle proprie barche e grandi esperti di pesca, vi imbarcano su dei tradizionali pointus del Var per farvi scoprire la passione per un mestiere tramandato di generazione in generazione. Scoprirete come vengono pescate le aragoste, le orate, i merlani in uno dei più begli spazi naturali del litorale del Var. Un autentico momento di condivisione e di scoperta.

Tolone Passo dopo Passo

Un itinerario che permette, in totale libertà, di scoprire monumenti, curiosità, piazzette e stradine con aiuto dei «chiodi» piccole placche di metallo ramato con l’effige della città, collocate a terra sul percorso.

Il club della Gastronomia del Var

Seguono il ritmo delle stagioni e i prodotti del territorio. La loro cucina è autentica, basata essenzialmente su prodotti freschi e di qualità. I Maîtres Restaurateurs (i maestri ristoratori) del Var creano la loro arte con prodotti di qualità. I loro piatti sono lo specchio di un impegno per l’eccellenza di tutta la filiera gastronomica del Var, a cominciare dal lavoro degli agricoltori. Impegnati nel Club della Gastronomia del Var esprimono il proprio savoir-faire e il dinamismo degli chef che fanno vivere tutti i giorni la grande gastronomia. Professionalmente qualificati, propongono una cucina di qualità e vi accolgono secondo tutte le regole dell’arte culinaria. Brasseries o bistrot del gusto, cucina gastronomica o di tradizione, ristoranti prestigiosi… Ce n’è per tutti i gusti e tutti i budgets. Dovete solo lasciarvi tentare…
Il Var conta 27 “Maîtres Restaurateurs”. Unico riconoscimento ufficiale concesso dallo Stato, è una referenza nel mondo della ristorazione. E’ un vero marchio di qualità, il primo a premiare l’eccellenza dei migliori professionisti della ristorazione.

Villa noailles – centro d’arte
Luogo emblematico della modernità, la Villa Noailles, costruita fra 1924 e 1932, è oggi un centro d’arte. Un’esposizione permanente è dedicata ai suoi mecenati: Charles e Marie-Laure de Noailles, una vita da mecenati. Esposizioni temporanee, conferenze e laboratori per bambini attorno ai temi della moda, del design, della fotografia e dell’architettura completano la programmazione. Due festival internazionali hanno luogo ogni anno: il Festival Internazionale di Moda e Fotografia a Hyères e la Design Parade.

Il Var: otto territori per una destinazione

Il Var è diviso in otto territori di sviluppo, che portano avanti in scala locale la politica di sviluppo sostenibile condotta dal Consiglio Generale del Var. Questa politica permette nello stesso tempo di controllare lo sviluppo economico e di valorizzare le risorse naturali e il patrimonio ambientali. Il turismo è una delle componenti maggiori della politica di sviluppo sostenibile.

  • Provence Méditerranée
    Dai villaggi di pescatori ai villaggi arroccati , dai vini di Bandol alle palme delle Îles d’Or, la scoperta di una delle più belle rade d’Europa e di siti naturali dal fascino ancora intatto.
  • Golfo di Saint-Tropez
    E’ l’angolo di paradiso più famoso del Mediterraneo…Se il villaggio di Saint-Tropez rimane la star più corteggiata del Golfo, con Ramatuelle e Gassin, altre piccole perle più discrete non chiedono altro che di essere scoperte. Lontano dalla folla estiva, i villaggi del massiccio dei Maures, sullo sfondo di questo quadro verde e blu, sono nascosti fra i castagni. Approfittate della tranquillità del fuori stagione per visitare il Golfo, passeggiare da un villaggio all’altro, scoprire la transumanza e la raccolta del sughero esplorare una città sull’acqua stile « Venezia » e, perchè no, rivivere gli anni della Bardot in 2 CV.
  • Estérel
    Un contrasto da mozzare il fiato fra il rosso intenso delle rocce di porfido dell’Estérel e il blu indaco del Mediterraneo, accompagna un meraviglioso viaggio nel tempo, dall’antichità alla Belle Époque.
  • Pays de Fayence
    Su un fondo blu-maiolica, dei villaggi isolati sulle alture scrutano il mare in lontananza. Ai loro piedi si declinano terrazzamenti costellati di ulivi e colline inondate di mimose.
  • Coeur du Var
    Ci verrete per l’Abbazia di Thoronet e scoprirete un paese di leggende e misteri nascosto nel cuore di colline ricoperte di querce, castagni, ginestre, timo
    e rosmarinoDracénie
    Questo territorio si estende dalla piana dei Maures fino al tetto del Var, declinando siti e villaggi ricchi di storia, che salgono su verso le Gole del Verdon.
  • Haut-Var – Verdon
    Il più bel canyon d’Europa, un territorio intatto e selvaggio, regno degli sport da grandi emozioni. I panorami sono grandiosi e la scoperta dei villaggi, posti a sentinella sull’ alto del lago di Sainte Croix o ai margini delle gole, è indimenticabile.
  • Provence Verte
    Fiumi, montagne, una foresta sacra, , la Sainte-Baume, che diede rifugio a Santa Maria Maddalena. Uno scrigno di silenzio e di frescura per i castelli dei conti di Provenza, monasteri e abbazie.

Gli undici siti da non perdere

Abbiamo selezionato da est a ovest undici siti naturali, storici o del patrimonio da non perdere, che devono assolutamente fare parte del programma di un soggiorno nel Var.

1. La rada di Tolone
Tolone, Ollioules, La Seyne-sur-Mer e Saint-Mandrier-sur-Mer formano insieme una delle rade più belle d’Europa, circondata da alte colline di calcare dove stanno appollaiati i pini marittimi. Qui mare e montagna si completano in modo armonico.
All’ingresso della rada, Tolone e il Mont Faron. Sulla linea d’orizzonte a livello dell’acqua, la diga, costruita dai carcerati dello storico bagno penale, segna la fine della “Grande Rada” e l’ingresso della “Piccola Rada“. Al fondo della rada, La Seyne-sur-Mer e il Massiccio di Cap Sicié. Dalla Corniche de Tamaris con i suoi allevamenti di cozze, la vista sul porto militare di Tolone e sulla rada è splendida. Proprio in fondo, la Presqu’île de Saint- Mandrier chiude la rada, di fronte a Tolone.
La rada ospita il principale porto militare francese. Essendo stata sempre un punto strategico, possiede un sistema difensivo molto interessante da scoprire: tutto lungo la costa, si trovano dei forti, come il Fort Balaguier, o la potente Tour Royale che oggi ospita concerti. Sulla sommità delle colline che circondano la rada, altri forti vengono a completare il sistema difensivo.
La “Petite rade”, la piccola rada, comprende belle baie e spiagge selvagge, costellate di porticcioli di pesca, come il Port du Manteau sulla Corniche de Tamaris. Si trovano invece sulla “Grande rade”, la grande rada, le ampie spiagge di Mourillon e i cabanons, i capanni dei pescatori delle anse di Méjean e Magaud.
Per scoprire la totalità del sito, salite in alto, per una vista panoramica dalla sommità del Mont-Faron e poi imbarcatevi a bordo di uno dei battelli che propongono un tour commentato della rada e delle navi della Marina Nazionale, fra cui la portaerei Charles de Gaulle

2. Le iles d’Hyères o iles d’or
Al largo della rada di Hyères, sono i gioielli di questa parte di litorale. Ricche di storia e di vestigia di un passato famoso, sono pure dei luoghi per escursioni molto piacevoli tutto l’anno: l’ isola di Porquerolles, la più grande, dalle splendide spiagge di sabbia fine, da scoprire a piedi o in bicicletta. L’ isola di Port-Cros, Parco Nazionale, paradiso della fauna e della flora sottomarine. L’isola di Levant, paradiso dei naturisti.

3. Il Massiccio dei Maures
Il Massiccio dei Maures si estende fra Hyères e Fréjus su 60 km di lunghezza e 30 km di larghezza. Coprendo 135 000 ettari, è una vera montagna in miniatura, frammento di un vasto continente che comprendeva un tempo la Corsica e la Sardegna. Le isole di Hyères sono altre vette di quella terra che ancora emergono dal Mediterraneo.
I Maures, “Leï Mauro” in provenzale, litteralmente «la montagna nera» , sorprendono per l’asprezza del paesaggio. Devono probabilmente il proprio nome al colore scuro delle rocce e della foresta.
Famoso per i suoi castagneti, il Massiccio dei Maures è una delle terre più selvagge e antiche della Provenza. E’ costituita da quattro lunghe barre montuose parallele, poco elevate e comprende 26 deliziosi villaggi.

4. Il golfo di Saint-Tropez
Tra gli 11 luoghi e siti da non perdere del dipartimento, Saint-Tropez con il suo golfo è certamente il più famoso. Se il villaggio di Saint-Tropez rimane la star più corteggiata del Golfo, Port-Grimaud, chiamata «la piccola Venezia provenzale». le Marine di Gassin e di Cogolin e Sainte-Maxime sono le sue degne compagne. Approfittate della tranquillità del fuori stagione per visitare il golfo al vostro ritmo, passeggiare lungo la costa e perchè no, per rivivere gli anni di Brigitte Bardot.

5. Fréjus, città d’arte e storia
Fondata su un rilievo di roccia di grès che domina la piana dell’Argens, la città di Forum Julii è stata un’importante centro urbano. Situata sulla Via Aurelia, occupava un posto economico e militare privilegiato nella Provincia Romana. “Città d’arte e storia”, il suo patrimonio romano ma anche quello medievale segnato dall’impronta episcopale costituiscono uno scenario prestigioso: arena, acquedotto, teatro, battistero palocristiano, cattedrale, chiostro, antico arcivescovado… Senza dimenticare naturalmente l’eredità militare e di numerosi altri tesori.
Fréjus è insignita anche del marchio “Ville et Métiers d’Art” ed è impegnata a promuovere la creazione di atelier d’artisti nel proprio centro storico. Un circuito permette di partire alla scoperta di una tradizione secolare: pittori, scultori, ceramisti, rilegatori, litografi, artisti del vetro, degli arazzi, dei costumi ecc…

6. Il massiccio dell’Estérel
Massiccio di porfido di origine vulcanica situato fra Saint-Raphaël (Var) e Mandelieu (Alpes-Maritimes), i suoi paesaggi, rimasti selvaggi, sono grandiosi: gole, rocce a strapiombo, cime frastagliate, infilate di rilievi si succedono in un affascinante contrasto nonostante l’altezza limitata del massiccio che culmina con il Mont Vinaigre a 618 m d’altitudine e si tuffa letteralmente nel Mediterraneo. Un contrasto che colpisce e una magia garantita.
La flora è ricca e varia. Nonostante diversi incendi, pini d’Aleppo, castagni, carpini, fichi e ulivi crescono a profusione, accanto a palme, agavi, mimose eucalipti, acacie e piante tropicali importate che qui hanno prosperato particolarmente bene grazie alla dolcezza delle temperature. Attraversato da numerosi sentieri di randonnée, offre la possibilità di fare delle splendide passeggiate a piedi o in bicicletta.

7. I villaggi arroccati del Pays de Fayence
Sui contrafforti delle Alpi dell’Alta Provenza
si ergono gli otto «villages perchés», villaggi arroccati, del Pays de Fayence, non lontano da Saint-Raphaël. Queste antiche piazzeforti dalle stradine scoscese in salita conservano un patrimonio storico di grande ricchezza: castelli, cappelle e chiese con polittici classificati tra i monumenti storici, vestigia medievali, porte signorili, vecchie dimore borghesi.

8. Attorno alla dracénie
La campagna attorno a Draguignan presenta un insieme di paesaggi a terrazzamenti. Qui regna l’agricoltura tradizionale e la natura protetta è ideale per tutte le pratiche di randonnées e attività sportive. Alcuni siti protetti appartengono agli 11 siti da non perdere del dipartimento, in particolare le Gole di Châteaudouble chiamate anche Gole della Nartuby. Accolgono una fauna e una flora ricche e varie, che comprende anche l’aquila reale.

9. L’Abbazia di Thoronet
L’Abbazia di Thoronet, fondata da monaci cistercensi, venne edificata fra il 1160 e il 1190. Classificata Monumento Storico, costituisce uno dei complessi architettonici più puri e suggestivi dell’epoca romanica in Provenza, interamente costruito in pietre a secco secondo una tecnica austera e ancestrale.

10. Il Massiccio e la basilica della Sainte-Baume
Il Massiccio della Sainte-Baume si presenta come una muraglia di calcare che si eleva fino a oltre 1100 m d’altitudine e si estende da ovest a est su circa 14 km di lunghezza. Questa impressionante barriera rocciosa trae il nome da una grotta (baumo in provenzale) che avrebbe ospitato Santa Maria Maddalena alla fine della sua vita. La grotta, attrezzata come luogo sacro nel XIII secolo, è uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati del mondo occidentale: ben 8 papi e 18 sovrani sono venuti qui dal Medioevo, in mezzo a una folla di anonimi pellegrini. La Sainte Baume figura, come la montagna Sainte Victoire e il Mont Ventoux, fra le montagne “sacre” della Provenza.
La basilica, classificata Monumento Storico, è costruita sul luogo in cui sorgeva una chiesa merovingia, che accoglieva la tomba di Santa Maria Maddalena. Fu eretta fra il XIII e il XVI secolo in 3 successive campagne di lavori. La Basilica di St-Maximin-la-Ste-Baume comprende un prezioso mobilio. Da notare in particolare nella navata i grandiosi organi, opera del 1773 di frate Isnard, del convento di Tarascon, classificati Monumenti Storici e nel coro una gloria (ornamento sacro) in legno scolpito dorato che raffigura l’Estasi di Maria Maddalena, anch’essa monumento storico. E’ il più importante edificio religioso gotico della Provenza: misura 72,60m di lunghezza, 32,70m di larghezza; la navata con volta su nervature che si intersecano è alta 29,70m.

11. Le Gole del Verdon
Frontiera naturale fra il dipartimento del Var e quello delle Alpi dell’Alta Provenza, il Verdon nasce ai margini del Parco Nazionale del Mercantour, a ovest del Col d’Allos. Attraversa il Parco Naturale Regionale del Verdon e si getta nella Durance all’altezza di Cadarache (Bouchesdu- Rhône). Della lunghezza totale di 170 km, trae il suo nome dal colore smeraldo delle sue acque. Dopo Castellane (Alpi dell’Alta Provenza), s’infila per 30 km, in una profonda gola chiamata correntemente il Grand Canyon del Verdon. Questa gola gigantesca, la cui profondità varia fra i 250 e i 750 metri, è il risultato del fantastico lavoro di erosione sugli altopiani calcarei della Provenza.
“Niente è più straordinario di questo alternarsi di rocce e abissi, acque verdi e ombre porpora, di questo cielo che sembra il mare di Omero e di questo vento che parla con la voce degli dei scomparsi” (Jean Giono)

Terroir, Vino e Gastronomia

Piccolo inventario alla Prévert: Daube (tipico piatto di carne) provenzale, zuppa al pesto, aïoli (la maionese all’aglio), anchoïade (salsa alle acciughe), la ratatouille, carciofi à la barigoule, ma anche cade, (la farinata tolonese), pompe à huile (focaccia dolce), la famosa tarte tropézienne di Saint Tropez….

Erbe provenzali, aglio, basilico, olio d’oliva, tartufi, fichi, miele, castagne e marroni… E naturalmente i vini, con i grandi nomi della produzione viticola del Var e ben 3 DOC prestigiose.
La gastronomia del Var e in senso più ampio della Provenza, si basa sia sulla qualità dei prodotti del territorio che sull’abilità degli chef che sanno esaltare aromi e sapori!

I Vini del Var sono gli eredi del più antico vigneto di Francia. Provengono esclusivamente da vitigni tradizionali maturati al sole. Il Var, che unisce l’anima della Provenza alla luminosità della Costa Azzurra, ha fatto della dolcezza di vivere un’arte ricca e vivace, che coniuga vini, cucina, sole, aromi, sogni….
I terroir viticoli del Var, nel cuore della Provenza, sono quelli di vigneti antichissimi: furono i Fenici a introdurre qui, circa 600 anni avanti Cristo, i primi ceppi di vite. Poi i Romani, in questa “Provincia romana”, contribuirono allo sviluppo dei vigneti. I primi vini prodotti sono stati dei rosé. La tradizione viticola è dunque molto antica e il Var è oggi la prima regione produttrice di vino rosé nel mondo. I viticoltori sono all’avanguardia nelle tecniche di vinificazione. Questo è il risultato sia della storia che dell’impegno delle ricerche condotte in questi ultimi anni con l’obbiettivo primario della qualità. Dalle rive del Mediterraneo alle colline dell’Alto Var, dal massiccio della Sainte Baume fino al Pays de Fayence, girate per sentieri e villaggi alla scoperta di proprietà viticole e di cantine cooperative. Sarà l’occasione per scoprire le tre DOC del Var: Coteaux Varois, Bandol e Côtes de Provence.

I castagneti del Var si concentrano essenzialmente nel Massiccio dei Maures 2000 ettari ripartiti sui comuni di Collobrières (la capitale della castagna), La Garde-Freinet, Gonfaron, Les Mayons e Pignans. L’assenza praticamente totale di recinzioni in questi castagneti permette a questa foresta di conservare tutta l’autenticità e il suo profumo di libertà.

Il fico del Var
Fresco, secco, in confettura, cucinato, le qualità gustative ed energetiche fanno del fico un frutto consumato regolarmente dai popoli mediterranei e da millenni. Simbolo della Provenza, il fico fa parte dei 13 dessert della tradizione serviti a Natale.
La valle del Gapeau, nel Var, concentra da sola il 75% della produzione nazionale, ovvero 2500 tonnellate all’anno. Il fico trova in questa valle un terreno ricco e ben drenato e un microclima specifico. I fichi lo hanno scelto come proprio habitat da così tanto tempo che oggi costituiscono un elemento costitutivo del paesaggio. Solliès-Pont, capitale del fico, è fiera di avere la propria DOC, la “violette de Solliès”.

Il Var, un terroir di predilezione per il tartufo.
“Diamante profumato”, “perla nera”, “bel tenebroso” o ancora “l’imperatore sotterraneo”, i soprannomi non mancano per descrivere la squisita intensità degli aromi e l’aura di mistero che circonda da secoli questo tubero tanto venerato e tanto demonizzato.
La regione di Aups nell’ Haut-Var Verdon è riconosciuto come un “grand cru” del tarfufo in Francia. Terzo dipartimento per la produzione, il Var produce 1,5 tonnellate di tartufi all’anno. L’ Haut Var, per la sua altitudine media, il clima caldo e secco, il suo terreno profondo e calcareo, è diventato naturalmente il terroir di predilezione del tartufo nero.

Mieli di qualità, Famosi in tutto il mondo
Originali e tipici di un territorio così ricco di sapori, i mieli della Provenza sono famosi ben al di là delle frontiere regionali. E’ soprattutto la grande varietà di piante aromatiche (oltre 200 specie), particolarmente adatte ai terreni duri e aridi della Provenza, che spiega questa tipicità aromatica unica al mondo. Il Var è famoso per la qualità del suo polline (in particolare quello del Massiccio dei Maures e del Massiccio dell’Estérel), considerato come uno dei migliori, grazie alla grande varietà di fiori meridionali presenti in questo luogo.
Chiaro o scuro, delicatamente aromatico o dal carattere ben definito, ognuno potrà trovare il suo preferito nella grande ricchezza di sapori e aromi del miele della Provenzale. Il miele occupa un posto di rilievo nella storia e nella gastronomia provenzale, come del mondo intero. Il Var è il primo dipartimento apistico francese. Oltre a diverse varietà di miele, il pan pepato e il torrone bianco e nero completano questa offerta.

Le Strade turistiche del Var

Le Strade turistiche del Var sono un modo piacevole per conoscere i molti volti del dipartimento: strade storiche, strade «natura», strade «territorio»… Strade che vi guidano a scoprire i segreti e le sorprese del Var e vi invitano, durante il vostro soggiorno, a respirare, assaporare, ascoltare, contemplare. Ecco una piccola selezione di tematiche da scoprire tutto l’anno.

La strada dei Vigneti e del Patrimonio
Seguite questa strada in cui patrimonio, storia, riti religiosi e convivialità si mescolano in modo perfetto per sedurre occhi, cuore e… palato. Una strada che unisce in una complicità ideale dimore e vigneti, i siti della memoria e le cantine d’eccellenza, per farvi vivere tutte le emozioni del «buon vivere»! 5 gli itinerari proposti:
• il Var delle falesie, dai villaggi di pescatori ai villaggi arroccati, da Ollioules al Castellet passando per la costa
• il Var del Massiccio dei Maures e del mare che serpeggia da Fréjus a Hyères
• il Var dei terrazzamenti, da Saint- Maximin-la-Sainte-Baume a Draguignan
• il Var delle rocce rosse che si declina da Draguignan a Fréjus
• la Strada dei Crus Classificati Côtes de Provence.

Strada della mimosa
Da gennaio a marzo il Var vi riserva la più bella delle sorprese, una sorpresa voluttuosa e profumata, d’oro e di luce: la fioritura della mimosa. Dalla Corniche dei Maures al Massif du Tanneron, seguire questa strada vuol dire attraversare un mondo di colori e profumi: blu del cielo e del mare, ocra rossa della terra, l’esplosione di giallo e di verde della flora lussureggiante nell’aroma soave e inebriante delle mimose. 130 chilometri da percorrere secondo la propria fantasia !
Le mimosa è un’ acacia. Le acacie appartengono alla famiglia delle leguminose (o fabacee) e all’ordine delle mimosacee. Sono alberi o arbusti sovente spinosi, dalle foglie generalmente perenni e molti sono coltivati, sotto il nome improprio di mimosa, per i loro profumati fiori gialli, riuniti in capolini globosi sferici.

Strada dei Parchi e Giardini
La Provenza esercita sull’immaginario e sui sensi una seduzione particolare. La sorpresa è quella della ricchezza della maggior parte dei giardini aperti alla visita: giardini storici, dall’architettura particolarmente interessante. I fiori non sono la loro maggiore attrattiva: i giardini, in Provenza, nascono soprattutto nel segno dell’acqua, dell’ombra e della frescura. Coloro che li hanno creati, o quelli che si impegnano per tutelarli, sono iniziati ai segreti della vegetazione naturale: garriga e maquis. Ma la profusione di specie esotiche sul litorale sottolinea un altra caratteristica della regione: la sua costante curiosità per la botanica, la sua apertura su quel che c’è al di là del mare, sono il segno di una vera predisposizione all’acclimatazione di nuove specie. «Limoni, aranci, palme si sono così ben inseriti nel paesaggio, che molti visitatori li credono originari di qui.» Bernard de La Rochefoucauld

Strada del tartufo
Il vero, l’incomparabile “rabasse” (come viene chiamato in Provenza (che affascina e piace, il diamante profumato, la perla nera, il bel tenebroso o ancora l’imperatore sotterraneo: in poche parole, il “Tuber Melanosporum”, ha fatto dell’ Haut-Var il suo luogo prediletto. Visto che come si sa “sua maestà” deve essere consumato fresco per offrire tutta la magnificenza delle sue fragranze, non resta che imboccare la Strada del Tartufo, dalle prime gelate sino alla fine del mese di febbraio, per scoprire tutti i segreti di questo tesoro misterioso e per assaporarne lo straordinario profumo. Sono possibili numerosi itinerari, il nostro preferito attraversa una regione ancora intatta in cui la bellezza dei paesaggi e dei villaggi è eguagliata solo dal prestigio dei ristoranti e dalla qualità dell’accoglienza.

Per ogni informazione: www.visitvar.fr