La nostra destinazione è stata Parigi e le informazioni per andarci si trovano un po’ovunque, vorrei perciò darvi un assaggio delle emozioni provate visitando luoghi famosi e non.

Per il mio 50° compleanno mio marito ha voluto farmi una bellissima sorpresa e mi ha regalato un lungo ponte a Parigi (esiste città più romantica?). Abbiamo deciso di partire il 10 febbraio e rientrare il 14, San Valentino ovviamente. Ho trascorso le vacanze di Natale a navigare scandagliando siti e forum, per cercare di avere più informazioni possibili sulla nostra meta ovviamente ho trovato moltissimo. Entrambi c’eravamo già stati e volevamo che fosse un tour dedicato innanzitutto a quello che non avevamo ancora visto e poi alla riscoperta dei luoghi che le altre volte più ci avevano affascinato.

Per cominciare abbiamo cercato la soluzione più economica e decorosa per volo e pernottamento, partire la mattina presto e rientrare il più tardi possibile per sfruttare pienamente i cinque giorni di vacanza. Trovare un albergo che fosse pulito, comodo per il metrò ed in un quartiere relativamente centrale per potersi spostare di giorno e la sera con tranquillità. A noi che non siamo particolarmente moderni la prenotazione attraverso internet lasciava qualche perplessità ma devo dire che tutto è andato bene. Abbiamo utilizzato la prenotazione online e grazie ai consigli di un altro esperto viaggiatore abbiamo scelto l’Hotel St Georges Lafayette vicino a Montmartre, questo hotel si trova a 500 metri da Place du Tertre e dalla basilica del Sacré Coeur, la fermata del metrò è a pochi passi, le camere sono piccoline e l’arredamento vecchiotto ma la biancheria è pulita così pure la minuscola salle à dejeneur.

Siamo partiti da Venezia e appena arrivati a Parigi abbiamo acquistato la Carta Musei valida per 3 gg (abbiamo visitato 9 musei al costo di 36 euro a testa) e il biglietto Paris Visite per 5 gg (questa si è rivelata una scelta molto azzeccata per la comodità di poter salire e scendere in continuazione dai mezzi pubblici ad un costo contenuto – 27 euro a testa) dopo il deposito dei bagagli in albergo ci siamo immediatamente immersi nella visita della città.

Mi pare inutile farvi un racconto dettagliato di musei, vie e strade anche perché ci sono guide che possono essere sicuramente più utili. Il nostro viaggio è stato soprattutto un insieme di sensazioni e di ricordi, è stato un ritrovare sapori, odori, rumori e Parigi è magica anche per questo.

La visita alla Saint Chapelle è stata un incontro con lo splendore delle vetrate policrome e con la maestosità di un luogo di culto inglobato in un palazzo severo. La sorpresa è stata totale, l’entrata è nell’austero Palazzo di Giustizia nell’Ile de la Citè, la cappella bassa in cui il sentimento prevalente è quello del mistero, forse per il volume basso in cui la decorazione è un trionfo del colore, le volte basse poggiano su sottili colonne e ti senti avvolto da un’aura di maestosità; il blu, il rosso e l’oro sono i colori dominanti, la volta è affrescata come un cielo stellato e noi da perfetti ignoranti siamo rimasti stupefatti. Siamo poi saliti per un’angusta scaletta alla cappella alta in cui l’architettura gotica si rivela in tutto il suo fulgore: luce, colore, spazio, sentimento di adeguamento dell’arte alla fede: La volta sembra galleggiare al di sopra delle vetrate che sono il pezzo forte della cappella, sono di circa 600 metri quadrati di cui quasi due terzi sono originali, anche qui dominano il blu e il rosso . Esse illustrano la storia dell’umanità dalla sua creazione alla redenzione del Cristo. Qui dentro ci si sente con l’animo proteso verso quell’infinito che troppo spesso pare irraggiungibile. Le trasparenze sono un autentico capolavoro i muri spariscono davanti alle vetrate per un abile gioco di prospettive, forse mi ripeto ma la sorpresa per tanta bellezza ci ha lasciato la piacevole sensazione che Parigi riusciva ancora a stupirci, vi assicuro il ricordo è indelebile .

Abbiamo visitato il Museo d’Orsay che io in particolare non avevo mai visto, l’altra volta che ero stata a Parigi il museo degli impressionisti era ancora allo Jeu de Pommes. Dire che ne sono rimasta abbagliata è poco. Entusiasmante! Non si può descrivere bisogna assolutamente vederlo. Già l’entrata ti mette in soggezione così maestosa. Ci siamo divertiti a guardare tutto quello che riuscivamo, camminando ininterrottamente, lasciandoci trasportare dalle emozioni per tutti i colori e le forme che ci circondavano. Una cosa che mi ha piacevolmente colpito è stata la presenza di moltissimi giovani studenti armati di carta e colori seduti a terra impegnati nel tentativo di copiare quell’arte importante. Davano al museo un senso di vitalità e l’approccio con l’arte non era paludato ma il loro continuo chiacchiericcio, seppur sommesso trasmetteva allegria.

Altro museo che abbiamo visitato e che ci è molto piaciuto è il Museo del Medio Evo, è un percorso molto interessante in un mondo culturale lontano ma sempre moderno, interessante ed affascinante. Lo consiglio vivamente, era completamente deserto abbiamo perciò potuto gustarci ogni quadro, statua gioiello in assoluta libertà.

Altre tappe da segnalare il museo di Picasso e il Museo Rodin, anche qui abbiamo trovato molti giovani studenti e tra questi anche un’intera classe di bambini della scuola materna che osservavano con qualche perplessità le opere di Picasso, i loro sorrisi e il loro disincanto sono stati illuminanti per impormi di guardare le opere con tutta la semplicità possibile cercando di apprezzare anche quello che vedevo non solo quello che gli altri (critici e studiosi) ci vogliono far vedere. Per chi ama i colori ed i fiori non perda il Marchè aux Fleur nell’Ile de la Citè (la domenica è anche mercato degli uccelli)

La passeggiata nel Marais è stata come infilarsi in una Parigi un po’ diversa, elegante, snob, senza le frotte di turisti che spingono e consumano crepes in ogni luogo. Qui negozi eleganti e con una grande varietà di merci animano le vie dello spirito più autentico della città, almeno il meno turistico possibile. Siamo rimasti incantati anche dalla Place des Voges dove siamo tornati due volte.

Ho osservato i numerosi musicisti che s’incontrano all’interno del metrò, nelle piazze, nelle vie e che rallegrano senza stereotipi le passeggiate o le soste di turisti e parigini.

Potrei continuare ancora ma lascio a ciascuno il piacere di scoprire personalmente gli angoli più interessanti o suggestivi di una città così magica come Parigi. Anche perché sarebbe solo un elenco di posti conosciuti,oppure un insieme di emozioni personali che probabilmente non a tutti interessano invece spero di avervi fatto capire che ho potuto trovare al di là dei luoghi la mia dimensione, sono riuscita a guardare la città con i miei occhi, con curiosità e voglia di vedere al di là dell’esteriorità.

Bon Voyage a tutti!

P.S. Per tutti i dettagli pratici di viaggio sono sempre disponibile a fornire informazioni al mio indirizzo email