Chemnitz è Capitale europea della cultura 2025: la città industriale sassone e 38 città circostanti della Sassonia centrale, dei Monti Metalliferi e della regione di Zwickau presenteranno 65 grandi progetti internazionali e centinaia di iniziative che daranno vita alla trasformazione di questa ex regione industriale. L’anno di Chemnitz sarà celebrato il 18 gennaio 2025 con un grande festival di strada e molte attività nel centro della città.
Con il motto “C THE UNSEEN” i luoghi sconosciuti saranno riportati in vita e l’invisibile sarà reso visibile, sia per la popolazione locale che per i visitatori dall’estero, i quali saranno invitati ad avventurarsi fuori dai sentieri battuti e a scoprire, oltre alla città, l’intera regione della Capitale della Cultura, comprese le sue tradizioni, gli eventi che l’hanno segnata e le prospettive per il futuro. Un programma che metterà in luce persone, luoghi e attività che fino a ora non avevano ancora attirato l’attenzione dei visitatori.
Il programma ufficiale presenta oltre 150 progetti e più di 1000 eventi: questi includono festival, mostre, spettacoli, concerti, eventi culinari e sportivi. L’anno della Capitale della Cultura si concluderà ufficialmente con l’inizio del mercatino di Natale il 29 novembre 2025. I visitatori avranno a disposizione numerose opportunità per esplorare i tesori culturali della Germania orientale. Troveranno tradizioni e costumi mantenuti con cura, capolavori architettonici dell’Art Nouveau e della Gründerzeit fino al modernismo della Germania dell’Est e reinterpretazioni della storia industriale in alcuni specifici monumenti.
Tre temi centrali attraversano come un filo rosso l’intero programma.
1. Il percorso artistico e scultoreo PURPLE PATH
Sarà il progetto più ampio di Chemnitz 2025 nella sua regione: grazie alla collaborazione di rinomati artisti nazionali e internazionali, il percorso si sviluppa attraverso i Comuni della regione, trasformando gli spazi pubblici rurali in una straordinaria esposizione di arte contemporanea. Tra le opere figurano quelle di Alice Aycock, Sean Scully, Bettina Pousttchi, Jay Gard, Tony Cragg, Friedrich Kunath e Nevin Aladağ, che dialogano con il territorio in cui sono collocate. Attraverso la loro forma, i materiali utilizzati e le storie legate alla loro creazione, queste installazioni creano un ponte simbolico tra passato, presente e futuro. Il Purple Path non solo connette i comuni della regione, ma rafforza anche il legame tra l’area rurale e la città di Chemnitz. Un esempio emblematico è l’opera “7 Colours for a Chimney” di Daniel Buren, un suggestivo camino illuminato che diventa parte integrante di questo percorso culturale unico, rafforzando il dialogo tra tradizione e innovazione artistica.
2. Cultura industriale
Chemnitz è uno dei centri più importanti della cultura industriale tedesca. Nessun’altra città in Germania possiede un numero maggiore di monumenti industriali. Molti degli imponenti edifici delle ex fabbriche e dei monumenti industriali caratterizzano ancora oggi l’immagine della città e vengono utilizzati in modi nuovi. La storia industriale della città è quindi sempre presente nella vita quotidiana.
3. Tradizione nel paese delle meraviglie invernali
Quando ogni anno, durante il periodo dell’Avvento, archi di candele e schiaccianoci adornano le case dei villaggi, l’intera regione risplende di un fascino particolare. Il simbolo del mercatino di Natale di Chemnitz è la piramide di Natale, alta quasi 20 metri. Nell’area del mercatino, i visitatori possono ammirare l’arte popolare dei Monti Metalliferi e l’artigianato medievale.
Il ricco patrimonio culturale di Chemnitz
Il programma della Capitale della Cultura può contare su un’infrastruttura forte e consolidata. Tra queste figurano musei acclamati come il Kunstsammlungen Chemnitz, che si è fatto conoscere con le favolose mostre su Edvard Munch, Pablo Picasso e Andy Warhol, e il Museo statale di archeologia, che presenta reperti databili fino a 300.000 anni fa. Il Teatro di Chemnitz ospita un’orchestra filarmonica e mette in scena un mix di opera, opere teatrali, balletto e teatro di marionette. È rinomato ben oltre la regione per la sua qualità artistica. Il Museo Ferroviario della Sassonia e il Museo dell’Industria fanno rivivere le forze creative che hanno plasmato la storia industriale della città e della regione. Gli eccezionali edifici in stile art nouveau e Bauhaus illustrano l’apertura della regione verso l’architettura innovativa. Accanto alle istituzioni culturali tradizionali, si è sviluppata una vivace sottocultura che si esprime in una grande varietà di modi.
Nuove prospettive e nuovi spazi per l’anno della cultura
Diversi progetti di punta stanno traducendo le caratteristiche uniche di questa città e dei suoi 245.000 abitanti in concetti artistici: La “città dei creatori” si riflette nella conversione degli edifici industriali in musei e degli spazi aperti in gallerie. Circa 3.000 garage, trasformati in spazi per l’interazione e la creatività, sono all’insegna della mentalità dell’Europa orientale. E come segno di “vicinato vivente”, gli abitanti di Chemnitz stanno piantando fino a 4.000 alberi di mele. Il progetto #3000Garages Circa 3.000 garage saranno trasformati in spazi socio-culturali creativi e interattivi. Durante l’epoca della DDR, i residenti di Chemnitz avevano costruito molti garage, che non solo fungevano da parcheggi per le auto, ma erano anche luoghi di incontro sociale e rifugi personali.
Il progetto #3000Garages esplora il significato attuale di questi spazi, riportandoli al centro della vita cittadina. Nei progetti artistici, le storie individuali degli utenti dei garage vengono trasmesse e trasformate in modo creativo sullo sfondo della storia della città di Chemnitz, mentre festival, laboratori ed eventi artistici attivano i cortili dei garage come spazi comunitari socio-culturali. Nel contesto del progetto di sviluppo urbano “Aree di intervento”, sono stati creati nuovi spazi di aggregazione come il “Garage-Campus”, ricavato da un ex deposito di tram, e la “Stadtwirtschaft”, situata nell’area di un ex impianto di pulizia cittadino. In totale, il programma comprende 30 iniziative, tra cui la riqualificazione della Hartmannfabrik, la sede principale di Chemnitz 2025, la realizzazione di un nuovo parco di quartiere su un’ex area ferroviaria e lo sviluppo di una nuova zona fieristica in un’area rurale.
Tutti questi progetti condividono un elemento fondamentale: sono stati ideati tenendo conto delle proposte e dei bisogni espressi dai futuri utilizzatori, coinvolti attraverso diverse modalità partecipative.
La cultura come motore di trasformazione
Il progetto della Capitale europea della cultura Chemnitz 2025 è un impegno a lungo termine. Iniziato con il processo di candidatura, è culminato nell’anno del titolo e continuerà ad avere un impatto cambiando il futuro della città e della regione. “Esso ha un immenso significato economico e politico-culturale per Chemnitz e per l’intera regione” afferma Andrea Pier, direttore commerciale di Chemnitz 2025 GmbH. “Non si tratta solo di presentare la diversità culturale, ma anche di creare strutture a lungo termine che rafforzino in modo sostenibile il potenziale economico della regione. Investendo nella cultura, sviluppiamo nuove prospettive per una città in cui valga la pena vivere”. Sono già state annunciate le prime mostre e i primi festival ed è stato reso noto il programma completo dell’anno di Capitale della Cultura.
Ulteriori informazioni sugli itinerari di viaggio e sugli eventi a Chemnitz e dintorni, Capitale Europea della Cultura 2025, sono disponibili sul microsito dell’Ente Germanico per il Turismo e su www.chemnitz.travel
Photocredits: “Chemnitz 2025 gGmbH/Peter Rossner” – Band at a garage concert in Chemnitz