Temple bar
Area temple bar
Bonavox
Trinity College
Christ Church Cathedral

Avendo prenotato questo viaggio a gennaio, i giorni alla partenza non passavano mai… ma finalmente arriva il 28 aprile e via in volo per Dublino!!
Quest’anno al gruppo della “Buristo Travel” (anche se vede la defezione dei coniugi Pistolesi) composto da me (Marco) Giovanna (la moglie) e Greta (la piccina), torna ad aggregarsi dopo un periodi assenza casa motivi di salute… lo zio Bobo (Roberto, cugino di mia moglie) e l’aggregazione creerà non poche ripercussioni sul viaggio – vedi dopo –

Il volo Ryan Air FR9907 Pisa – Dublino parte ed arriva in perfetto orario e dopo avere preso possesso nelle ns. camere al Trinity Capital Hotel, in Pearse Street, visto l’ora (sono circa le 9,30) ci tuffiamo subito nell’atmosfera dublinese fatta di Pubs e locali in Temple Bar!! (www.visit-templebar.com).
Il famoso quartiere è il centro della vita notturna e non di Dublino, noi optiamo (ma sicuramente non lo rifaremo..) per Hard Rock Cafè in Fleet Street, dove mangiamo bene, ma spendiamo una tombola!

29 aprile 2010 – Il giorno successivo si apre con una brutta sorpresa.. Bobo, che già non stava bene ieri sera, dopo una notte insonne per la tachicardia, si sveglia con la febbre! Iniziamo proprio bene….! Dopo averlo rifocillato, lo lasciamo in camera (la 508) solo soletto, mentre noi, non proprio felicissimi iniziamo la visita di Dublino.
Imbocchiamo subito la College Street e ci godiamo la bellissima Grafford Street di primo mattino, praticamente deserta! Arriviamo al St. Stephen Green Park (altrimenti noto solamente con “the Green”, il parco ) e iniziamo a girarlo in lungo e in largo, scattando molte foto, visto che per circa 15 minuti esce il sole! Cerchiamo, nella parte South, il parco giochi, come indicato dalla guida, ma purtroppo per Greta questo è in rifacimento. Usciti dal parco, ne visitiamo subito un altro, l’Ivegard altrettanto bello, anche se meno frequentato.

Arrivati fino all’ora del pranzo ci dirigiamo allo St. Stephen Shopping Centre, un bellissimo centro commerciale dalla facciata in vetro e ferro battuto di colore bianco che si affaccia proprio sul Green, assolutamente da visitare! Pranziamo infatti incollati ai vetri vista parco e ci godiamo il passeggio sulla parte iniziale di Grafford Street. Passiamo un attimo in Hotel, che non rimane molto distante per vedere come sta Bobo, e riusciamo di nuovo in direzione O’Connell Street .
La strada, si dice una delle più ampie d’Europa, è molto vivace, piena anch’essa di negozi e negozietti; al centro della via svetta il monumento detto “the Spire” (“l’ago), uno spillone altissimo, che pare sia il monumento più alto del mondo, costruito dai Dublinesi per commemorare la lotta all’eroina (non aggiunto altro…).

A metà della strada svoltiamo sulla Henry Street, altra strada piena zeppa di negozi e gente per arrivare dopo poco al ponte di Half Penny. Questo ponticello, solo pedonale, è veramente una chicca. Fino al inizio secolo per attraversarlo occorreva pagare mezzo penny – di cui il nome Half Penny; oggi non c’è più “pedaggio”, e visto il passaggio continuo di turisti Dublino ha perso un bella entrata! Al di la del ponte entriamo in Temple Bar, sempre animatissimo anche nel pomeriggio e ci dirigiamo al ultra-famoso Temple Bar Pub, (www.thetemplebarpub.com) un’istituzione a Dublino! Sediamo in mezzo a molta gente e sorseggiamo una mezza pinta di Guinness (che goduria!), mentre Greta prende una cola in tutto relax!!! Soddisfatti a pieno, fatto un ulteriore un giretto nel quartiere, torniamo dal “malato” che sta meglio e ceniamo tutti insieme al ristorante dell’ hotel, tutto sommato mangiando bene.

30 aprile 2010 – Stamani fortunatamente Zio Bobo sta decisamente meglio ed è senza febbre, cosi decidiamo senza indugio la visita del Trinity College! (www.tcd.ie)
L’entrata del Trinity è spettacolare; appena varcato l’enorme cancello in ferro battuto si passa sotto un arco e ti trovi all’interno di un vasto cortile con un campanile settecentesco al centro (si dice che lo studente che si presenta ad un esame dopo aver sentito il rintocco della campana, non superi l’esame). Gli edifici che circondano il cortile sono davvero belli, e per un attimo mi sono sentito anch’io un collegiale !!
La campana inizia a suonare a lutto, infatti poco dopo arriva un carro funebre … siamo capitati proprio durante il funerale di un membro di rango del college!!

Passiamo davanti alla Berkeley Library con la scultura del nostro Arnaldo Pomodoro “sfera nella sfera” e andiamo al museo del “Book of Kells“. Contrariamente a quello indicato nella ns. guida (lonely planet) per veder il famoso libro di Kells non c’è tanta gente e avendo mollato la piccina alla mamma mi godo con calma le 2 pagine del book.. ( forse con troppo calma, tant’è che Robi, visto il mio ritardo, mi chiede se ero andato a fare le condoglianze al funerale!) Dalla stanza del book si passa alla Old Library, la biblioteca del college dove sono conservati circa 200.000 libri e manoscritti datati fra il 1500 e il 1600. Nella Old Library è anche conservata la più antica lira gaelica d’Irlanda (simbolo della Guinness e Ryan Air).

All’uscita, soddisfatti, torniamo nella zona di Grafford Street e dello St. Stephen SC per far veder la zona anche a Robi…
Inizia a piovere, ma dopo poco riesce il sole e passeggiamo su Grafford Street, piena di giocolieri e artisti di strada (e dove Greta dispensa “soldini” un po’ a tutti.. ). Il tempo torna a farsi minaccioso, così optiamo per la GUINNESS STORE HOUSE (www.guinness-storehouse.com).
Inutile dire che il famoso museo della Guinness è il classico “acchiappa turisti” con tanto di shopping annesso, che vende le stesse cose a marchio “guinness” che si possono trovare dappertutto a Dublino a prezzo maggiorato (naturalmente..). Al 7° piano dell’ edificio c’è il Gravity bar dove si può bere una pinta di birra (compresa nel prezzo del biglietto) e godersi a 360° gradi il panorama della città (anche se con la calca di gente che c’è, è molto difficile raggiungere le vetrate..)
I piani sottostanti illustrano la storia della birra, della sua immagine pubblicitaria, fino ad arrivare ai piani bassi, dove è ricostruita la sua produzione con buon effetto scenografico (dalla materia prima al prodotto finale). Sinceramente mi aspettavo di più da questo tanto “decantato” museo della birra…

All’uscita piove (che novità..) e decidiamo di prendere al volo un taxi fino all’ Half Penny bridge, dove c’è una porta al coperto dove aspettiamo che spiova. La pioggia cessa nel giro di 15 minuti.
Decidiamo per la cena a Temple Bar e su azzeccatissima indicazione della LP ceniamo al ristorante italiano “Il Baccano” in Meeting house. Poi stanchi ma felici tutti a nanna!!

01 maggio 2010 – La giornata di oggi è quella scelta per la gita fuori Dublino. Il tour, già studiamo a casa, prevede il sito archeologico di Newgrange, l’abbazia di Mellfort, il cimitero gaelico di Monosterboise e in serata cena sulla costa.

Gasatissimi, raggiungiamo l’aeroporto di Dublino e noleggiamo una Opel Astra alla “Budget”. Guido io, e con molto attenzione poiché la guida a destra mi intimorisce un pochino, incocchiamo rapidamente l’autostrada verso il Nord e senza grosse difficoltà arriviamo al Visitor Center di Newgrange (www.knowth.com). Il centro visite è molto ben organizzato, ci sono dei pulmini che trasportano i visitatori ai complessi di Newgrange e di Knowth a orai prestabiliti. Dicono che occorre, soprattutto in estate prenotarsi in anticipo on line, se non si rischia di non trovare posto. Noi non abbiamo avuto problemi e abbiamo prenotato il tour a Knowth alle 11,45 e quello a Newgrange alle 12,45.
Il tempo non ci viene incontro, infatti appena scesi dal pulmino a Knowth inizia a piovere, prima leggermente poi arriva una bella acquata! Come i classici turisti sprovveduti siamo senza ombrello, e per Greta e soprattutto Roberto è un problema, vista la febbre appena terminata.

Il sito è affascinante, è composta da 18 tumuli più piccoli e un più grande, sicuramente adibiti a tombe per personaggio celebri. Il tumulo più grande è anche visitabile all’interno e si sono stati ritrovati molti reperti, addirittura in numero superiore a quelli del sito più famoso di Newgrange. Il sito è visitabile solo con la guida che parla… parla… parla… (e noi sotto l’acqua) senza riuscire a capire un granchè… Purtroppo il tempo inclemente ci fa desistere nella visita, e all’uscita dal tumulo maggiore, io e Giovanna andiamo sconsolati a raggiungere Greta e Roberto, che si erano già messi da un po’ di tempo al riparo sotto una tettoia vicino all’ingresso.

La successiva visita a Newgrange la facciamo solo io e Giovanna, mentre i “2 bimbi” rimangono al riparo al Visitor center (meglio così!). L’impatto con il sito lascia senza parole! L’Irlanda vale una visita solo per venire a Newgrange! Sarà che siamo degli appassionati del genere, ma questo sito è veramente unico!
Il grande tumolo costruito su una collinetta risale tra il 2700 e il 3200 ac (quindi più antico delle piramidi) e sembra essere la tomba dei re di Tara, popolazione che abitava queste lande in quei tempi. Anche qui, sempre sotto la pioggia, siamo costretti ad attendere la fine della illustrazione della Guida (proviamo ad entrare nella tomba da soli, ma veniamo malamente “scacciati”) poi insieme al gruppo, entriamo nel tumulo, passando sotto uno stretto cunicolo lungo 14 metri ed arriviamo all’unica stanza centrale, composta da 3 nicchie. L’interno è di grande rilievo soprattutto per il graffiti (soprattutto le spirali) e per il tetto fatto a lastroni incrociati. La guida simula con buon effetto la luce del sole che il giorno del solstizio d’inverno (21 dicembre) entra dall’entrata del tumulo. Torniamo a visitor center e pranziamo con Greta e Roberto.

Poi partiamo verso l’abbazia di Mellfort. Purtroppo il GPS non riesce a trovarla e giriamo per la campagna (bella) irlandese per circa mezz’a poi all’improvviso ecco un cartello indicatore che ci “illumina il cammino”! L’abbazia è abbastanza diroccata, ma la base rimasta ci da un’idea di come doveva essere stata; si tratta di un’abbazia circestense voluta addirittura da San Malachia! Facciamo le fato di rito e poi via verso Monasterboise.
Il cimitero di Monasterboise, peraltro ancora attivo, è famoso perché qui possiamo trovare le croci gaeliche (quelle celtiche) più grandi d’Irlanda. Anche qui facciamo foto e video movie.
Purtroppo l’acquata di ieri non è stata salutare per Bobo, infatti gli sale la febbre e dobbiamo saltare la prevista sosta con cena sulla costa. Peccato! Torniamo a Dublino con cena in camera in hotel…

02 maggio 2010 – E’ il giorno del rientro, ci alziamo con calma e prepariamo i bagagli. Senza Roberto, che ha ancora un po’ di febbre, andiamo a visitare la zona medievale di Dublino.
Prima tappa St. Patrick’Cathedral (www.stpatrickscathedral.ie). E’ una delle 2 cattedrali di Dublino, famosa per la “porta della conciliazione”: la leggenda narra nella porta fu creato un foro per celebrare la pace fra due signori, di Kildare e di Ormonde, e permettere loro di stringersi la mano. Belli sono anche gli adiacenti giardini di St. Patrick’s anche se il tempo piovigginoso non ci permette un lunga sosta.

Proseguiamo verso l’altra cattedrale, la Christ Church (www.cccdub.ie) anch’essa molto bella. Quest’a volta non entriamo, anche perché essendo domenica mattina, le visite sono limitate. Ce la gustiamo da fuori e facciamo diverse foto (non a caso è la chiesa più fotografata d’Irlanda!). Il tempo è sempre brutto, e con Greta sopra le spalle, non possimo girare molto. Facciamo una fugace visitina al Dublin Castle, solo dall’esterno e decidiamo di ripararci in qualche pub o ristorante per il pranzo. La guida indica di “non perdersi” il lunch al Elefant & Castle a Temple bar e infatti proviamo ad entrare, ma la fila e tutti i tavolini occupati ci fanno desistere. Optiamo per un pasto ad un Fast Food (poco “fast”, per dirla tutta) sulla Westmoreland Street e torniamo in hotel.

Roberto si sente meglio, e anche perchè deve lasciare comunque la camera entro le 14, (se non paga altri 30 euri!) decidiamo di fare un tour su bus turistici della City Seesighting (15 euro e un ora e mezza di tour). Tutto sommato facciamo un bel giro, vedendo posti che non avevamo visto prima (Phoenix Park, Kilmainham Gaol ..) Non ci rimane che tornare in hotel, facendo l’ultimo tratta a piedi da O’Connell’ Street e andare all’aeroporto per tornare in Italia!

Salutiamo Dublino e l’Irlanda con il solito “magone” ma con la promessa di rivederci !!

Marco E.