L’innata arte di narrare degli irlandesi ha saputo rendere immortali la storia e la cultura di questo paese. Quando si parla di letteratura, l’Irlanda, e Dublino in particolare, non può non essere nominata.

Nomi del calibro di Jonathan Swift, Oscar Wilde, W.B. Yeats e Samuel Beckett vengono subito in mente quando si pensa a vere e proprie “penne di talento irlandesi”. Ed è proprio per questo che Dublino è stata nominata dall’UNESCO ” città della letteratura”, celebrando questi geni del passato, ma anche vivendo le opere di artisti contemporanei.

Solo percorrendo alcune strade di Dublino si può rivivere in prima persona le location di alcune delle più grandi opere di questi geni della letteratura: ad esempio il pub Davy Byrnes, in centro città a Dublino, ha fatto da palcoscenico ad alcuni episodi legati al Signor Bloom nel noto romanzo “Ulisse” di James Joyce.

Non si può fare a meno di rimanere ispirati da Dublino. Sarà per via dei ciottoli consumati di Temple Bar o per il profumo della Guinness che risale il fiume Liffey. Qualunque sia la ragione, Dublino ispira creatività e ne è riprova la recente nomina a Città della Letteratura da parte dell’ UNESCO.

Luoghi quali il Dublin Writer’s Museum illustrano alla perfezione il genio dei grandi della letteratura, ma la cosa veramente straordinaria è camminare per le stesse strade di Dublino su cui hanno camminato anche loro. Passeggiando per le vie della bella città, ogni angolo svelerà un pezzetto del patrimonio letterario irlandese. Perché la città di Dublino ha avuto l’enorme onore di ospitare alcuni dei veri miti della letteratura – e non sono certo passati inosservati!

I pub letterari di Dublino

I dublinesi sono famosi per la loro abilità di narratori e non sorprende che più di una storia sia nata al bancone consumato di un bar. I pub di Dublino hanno fatto da sfondo anche a molti dei racconti dei grandi autori, come ad esempio a Leopold Bloom, che nell’Ulisse di James Joyce, frequentava alcuni dei migliori locali della città.

Ma il bello dei pub di Dublino è pensare che lo sgabello su cui sei seduto o il salottino appartato in cui ti sei rifugiato potrebbero davvero avere accolto uno dei grandi della letteratura. Prova a immaginare Beckett che butta giù la trama di una delle sue opere oppure Flann O’Brien che ride da solo per una battuta appena scritta.

Brazen Head

Si dice che questo pub sia stato quasi una seconda casa per il creatore dei Viaggi di Gulliver, Jonathan Swift. Swift era anche Decano della vicina Cattedrale di Christchurch perciò non doveva fare molta strada per venire qui a bere una pinta. La leggenda vuole che persino Robin Hood abbia varcato questa soglia, e poiché questo pub risale al 1198, potrebbero non essere solo “storie”.

Oliver St John Gogarty

Suo padre avrebbe voluto che rilevasse la fattoria di famiglia, ma Patrick Kavanagh gentilmente rifiutò la proposta e percorse a piedi le 120 miglia da casa sua, nella Contea di Monaghan fino alla città di Dublino. E furono proprio posti come il Gogarty a ripagare la fatica di quel viaggio. Il pub prende il nome del poeta e scrittore Oliver St. John Gogarty che ispirò il personaggio di Buck Mulligan nell’Ulisse. Kavanagh veniva qui a bere assieme al suo amico, il genio comico Flann O’ Brien.

Davy Byrne’s

Nell’Ulisse di James Joyce il nostro eroe, Leopold Bloom, descrive il Davy Byrne come un “Un bel bar tranquillo. Bel pezzo di legno in quel bancone. Ben piallato. Mi piace il modo in cui curva”. Il bar è ancora bello come lo era allora e da allora ha ospitato un gran numero di importanti scrittori dublinesi. E’ affollatissimo e frenetico durante il Bloomsday Festival che celebra l’Ulisse, magnum opus di Joyce.

Neary’s

Brendan Behan, autore dublinese di Ragazzo del Borstal e vero uomo di mondo, amava questo posto ed è facile capire perché. Bisogna arrivare presto per conquistarti un posto a sedere più tranquillo (dalla porta sulla sinistra) altrimenti nella lounge si può godere appieno la rumorosa allegria dei dublinesi. Dopo lo shopping di Grafton Street, sarà un piacere starsene comodamente seduti per un po’.

Toners

Il poeta e drammaturgo William Butler Yeats non era un grande appassionato di pub e quindi il fatto che abbia frequentato il Toner’s è un complimento non da poco! Con i suoi rivestimenti in legno, un po’ consumato dagli anni, e i salottini dal sapore eccentrico, al Toner’s sembra che il tempo non sia mai passato. Gli appassionati d’arte saranno felici di sapere che il pub è a soli due minuti a piedi dalla National Gallery e dal Natural History Museum.

La città delle parole

Mentre le guide turistiche di Dublino cercano di insegnare ai visitatori la giusta pronuncia del saluto tipico della città, “Howaya?”, l’altrettanto comune accompagnamento al saluto, cioè la domanda “what’s the story?” – rivela il retaggio di una tradizione orale ancora viva e allo stesso tempo dimostra l’interesse dei dublinesi verso il mondo dei libri.
Si può scaricare la cartina per scoprire questa “storia”.

Info: www.dublincityofliterature.com