…Inizialmente avevo pensato di partire in macchina e di fare tappa in Francia e Spagna; poi la sensazione che in questo modo sarebbero stati pochi i giorni di effettivo soggiorno portoghese mi ha indotto a modificare i piani. Ad ogni modo il mio viaggio in Portogallo è iniziato qualche giorno prima dell’imbarco all’aeroporto di Fiumicino sul volo Tap Air Portugal, destinazione Lisbona, ed esattamente al momento della scelta delle guide turistiche. Mi sono affidato alla Guide du Routard e alla guida EDT (Lonely Planet), ottenendo in questo modo un ottimo mix, sia dal punto di vista delle indicazioni dei luoghi da visitare che dal punto di vista ristorazione/alloggio.
Atterrato all’aeroporto lisboeta intorno alle nove di sera, il primo impatto con la città si è limitato ai larghi viali (avenidas) che conducono verso il centro città; il mio albergo, la Casa de Sao Mamede, prenotato da Roma telefonicamente grazie al suggerimento di un collega che ci era stato pochi mesi prima, si trovava nel Bairro Alto, zona molto centrale ed al tempo stesso tranquilla, ben collegata sia a piedi che con i mezzi pubblici (comunque considerate che i taxi sono molto economici). L’albergo è molto accogliente, su due piani e con una bella facciata, con interni in legno e molti azulejos alle pareti, scale e corridoi che si intrecciano e stanze di varie dimensioni, tutte arredate con mobili in stile e con aria condizionata.
Lisbona è innanzitutto una città da girare, per respirarne l’atmosfera, per cercare di cogliere l’essenza della sua malinconia, che traspare dalle facce della gente, dall’architettura urbana, dai negozi. Per alcuni versi non troppo dissimile dalle altre capitali europee, per altri se ne discosta ed emerge la sua tipicità, e ci si trova repentinamente a contatto con professioni di strada da noi ormai dimenticate o decisamente insolite (dal lustrascarpe al plastificatore ambulante di documenti!!!), con i caratteristici vicoli dell’Alfama, stretti e traboccanti di vita, dove il tram sfiora le facciate delle case e per passare a volte deve aspettare che i vecchietti si alzino dalle loro sedie.
Oltre al quartiere dell’Alfama, a Lisbona c’è ovviamente dell’altro, da vivere e da vedere: dal quartiere del Chiado, con i locali frequentati da Pessoa, all’Expo, tutto acciaio, cristallo ed architettura d’avanguardia, passando per lo stile manuelino del Mosteiro de Jeronimos, per la Torre di Bélem, per gli spostamenti a bordo dell’electrico n° 28 o delle numerose funicolari che aiutano ad affrontare le salite più ripide.