Una visita a Praga non può dirsi tale senza la visita alla produzione di una buona birra: noi abbiamo scelto il birrificio Kozel, meno affollato dello stabilimento Pilsner, anche quello bellissimo ma che ha un vero e proprio quartiere con visite super organizzate e kilometri di sentieri da percorrere, circa due ore ad est di Praga.

Velke Popovice, Praga, 1847

La Kozel pivovar nasce nello stabilimento di Velke Popovice, un piccolo villaggio a 15 km dal centro di Praga. Solo con la visita guidata è possibile conoscerne tutte le fasi della produzione dall’inizio alla fine: i tour sono disponibili in ceco e in inglese, ma alla partenza viene consegnato anche una brochure che spiega ogni dettaglio in italiano, per cui scegliete pure l’orario a voi più comodo.

La prima birra Kozel è stata prodotta nel 1874 dalla famiglia Ringhoffer: il loro simbolo è l’inconfondibile capra maschio, Kozel appunto, in ceco. Il birrificio fu costruito nel 1875, anche se il primo lotto di birra Kozel fu prodotto l’anno precedente e i primi 60 ettolitri di birra scura del villaggio risalgono al 1847.

Indossato il gilet di sicurezza, si parte con la guida per una affascinante visita a piedi che dura circa un’ora e mezza e… portatevi un giubbino: il tour prevede anche una sosta a 10 gradi nelle cantine del birrificio, per due degustazioni comprese per i soli maggiorenni.

Il birrificio Kozel e la storia di Praga

La prima menzione storica di Velkopopovicky Kozel risale al XIV secolo ma il birrificio di Velké Popovice, come lo conosciamo oggi, ha le sue origini nel XIX secolo. La storia è intrigante e la guida sarà felice di illustrarvi passo dopo passo ogni vicenda, camminando nelle sale storiche dei diversi edifici del birrificio, tra cimeli e fotografie che passano anche dalla storia della vicina pista da hockey.

Nell’ottocento, dopo anni di disaccordi e un graduale declino, il birrificio fu acquistato da un ricco magnate dell’industria, František Ringhoffer, sindaco di Smíchov e uno degli imprenditori di maggior successo dell’epoca.

Sopravvisse alla prima guerra mondiale operando in modo limitato e crebbe di nuovo nel periodo tra le due guerre. La seconda guerra mondiale portò nuove restrizioni alla produzione per tutti i birrifici e Kozel affrontò ostacoli nell’acquisizione delle materie prime.

Nel dopoguerra il birrificio incrociò la travagliata storia della Cecoslovacchia, fu nazionalizzato dal regime comunista e sperimentò una carenza di lavoratori. Nel 1951 la direzione aziendale risolse il problema assumendo donne: il rapporto tra donne e uomini rimase quasi 1:1 fino al 1962 e l’imbottigliamento era esclusivamente in mani femminili.

Nel 1965 Kozel consegnò la prima birra al mondo in autocisterne e diede origine alla tradizione dei pub con la cisterna da cui spillare direttamente. Dopo trent’anni di socialismo, nel 1991 il birrificio ottenne l’indipendenza e l’anno successivo divenne una società per azioni. Nel 2002 Kozel e Radegast furono acquisite da Pilsner Urquell, parte del conglomerato di birra SABMiller. Nel 2016 è stato uno dei marchi venduti da SABMiller ad Asahi: la guida vi farà notare come adesso sia parte del gruppo giapponese che detiene anche la nostra Peroni, ad esempio. La cessione fu il risultato dell’acquisizione del primo da parte di ABInBev, per soddisfare la regolamentazione antitrust globale.

Kozel e il suo simbolo, il capro maschio

L’emblema della Kozel

ha origine nel periodo successivo alla prima guerra mondiale: Kozel significa “capro maschio” in ceco, e una birra scura era chiamata bock, che significa “capra” in tedesco. In quel periodo c’era molta concorrenza nella produzione della birra e il fondatore della Kozel, Emanuel Ringhoffer, si rese conto ben presto che fosse necessario distinguere il suo birrificio dai concorrenti e iniziò a produrre una birra scura e forte a Velké Popovice, localmente conosciuta come kozel.

Accadde che l’arte si fuse con la storia: un pittore francese passò per la città e fu talmente grato per l’ospitalità della gente che decise di creare un emblema per il birrificio, basato sulla figura di una capra. La mascotte dell’artista ne ha così decorato l’etichetta da allora.

Degustando birre nelle cantine del birrificio

Dopo aver visto anche il nuovissimo e innovativo impianto di fermentazione e produzione, nonché tutte le fasi dell’imballaggio e del confezionamento, si gusta il meglio della birra stagionale e non filtrata. La guida vi farà scendere le scale, dove si degustano Kozel nelle gelide celle sotterranee: siete avvisati!

La visita guidata termina con una carezza alla capra: negli anni ’30 i proprietari cercarono di consolidare la posizione dell’azienda e, per darle un’immagine più attraente, portarono una capra viva al birrificio come attrazione. Da allora il birrificio ha una capra per salutare i visitatori e dagli anni ’70 tutte le capre sono state chiamate con il nome della badante originale, Olda.

Si torna infine nel centro visitatori, dove si era partiti. Potrete fare qualche acquisto in un piccolo shop: famoso è il boccale che l’artista ceco Jan Čapek ha disegnato con un manico dalla forma speciale, che ogni fan del marchio Kozel riconosce immediatamente!

All’esterno è presente un pub che ha orari distinti dal birrificio. Accanto allo stabilimento si trovano anche il ristorante con cisterne Kozel Pod Ledem, dove degustare ottime pietanze tradizionali ceche a prezzo contenuto e un confortevole hotel confinante con la pista da ghiaccio, dove fermarsi per una notte.

Prenotare un tour di questi luoghi è davvero una immersione nella cultura ceca. Il birrificio è comodamente raggiungibile in auto o con lo speciale Kozel Express, un treno per scoprire anche i paesaggi di questa regione della Repubblica Ceca: ogni domenica parte dalla stazione centrale di Praga.

Tutte le informazioni le trovate sul sito ufficiale www.kozelbeer.it. Sul sito italiano trovate anche una speciale sezione a cura di Edoardo Franco, vincitore della 12esima stagione di MasterChef Italia, sfidato a preparare ricette con accostamenti insoliti.

Funfact

Nel 2012, la birra in lattina Kozel è stata oggetto di una pubblicità virale in Russia: lanciata nello spazio, con il paracadute, è stato un evento filmato e trasmesso online.

In Corea, invece, usano bere la birra Kozel sormontata da cannella come fosse un cappuccino, cosa che ha dato l’idea ai pub di servire la birra con un disegno realizzato sulla schiuma, con cannella zuccherata, anche in Europa: esistono appositi stencil col marchio che han dato vita alla #KozelCinnamonArt