E già, chi non ha visto Siviglia non ha visto meraviglia… è proprio vero! Questa città offre davvero tantissimo non solo da vedere, ma da vivere. Il momento migliore per visitarla è senz’altro la primavera oppure l’autunno, perchè in estate le temperature superano anche i 40 gradi, il clima diventa davvero proibitivo, essendo la città più calda di Spagna.

Siviglia è anche conosciuta per le sue celebrazioni della Settimana Santa (Semana Santa) dove 59 confraternite sfilano in una serie di cortei dalla periferia della città fino alla Cattedrale, dove si tiene la Via Crucis; un terzo della popolazione partecipa attivamente ai riti. In particolare occorre menzionare le figure dei Nazarenos.

Nella città si svolge inoltre “Feria de Abril” intorno alla fine di Aprile. Coinvolge tutta la popolazione locale, con danze rigorosamente in costume tipico, banchetti e festeggiamenti che si svolgono all’interno delle Casetas, tipiche abitazioni temporanee dove i “proprietari” accolgono i loro ospiti. Le Casetas ricoprono un intero quartiere della città tanto da essere identificate da vie e relativi numeri tipici. Questa festa esprime l’animo della città, allegra, legata alle tradizioni, accogliente ed organizzata. Se amate il flamenco, questa è la migliore occasione per vedere ballare le Sevillanas. Fuochi d’artificio annunciano l’inizio e la fine dei festeggiamenti.

Un modo per iniziare la visita di Sevilla è concedersi la passeggiata panoramica in carrozza: sono molti i punti dove le troverete a disposizione dei turisti. Il giro non costa moltissimo e dura una mezz’oretta.

Per chi ha poche ore da dedicare a questa città, suggeriamo di dedicare la mattina alla visita della Cattedrale, inclusa la salita sulla Giralda, poi ammirare lo splendore di Plaza de Espana. fermatevi per la pausa pranzo al vicino Barrio di Santa Cruz, uno dei quartieri più pittoreschi, in pieno centro e che più di tutti ha mantenuto la sua struttura moresca. In seguito all’espulsione degli arabi, qui si installò la comunità ebraica, una delle più grandi di Spagna, ai tempi di Ferdinando III. Nel pomeriggio visitate i Reales Alcazares, poi spostatevi ad ammirare la Casa de Pilatos: in questo modo avrete solo un assaggio di questa splendida città!

CURIOSITA’ STORICHE

Ma andiamo con ordine, raccontando qualche curiosità storica. Siviglia, sorge sulle rive del fiume Guadalquivir, situata nella parte sud-occidentale della penisola iberica; è una città di origine ibero-punica ed è il capoluogo della Comunità Autonoma dell’Andalusia e della provincia di Siviglia. E’ la quarta città della Spagna per numero di abitanti.

Furono i Tartessi i primi a fondare un insediamento nella zona dell’odierna Siviglia, intorno al VIII secolo a.C., chiamandolo Ispal. Nel III secolo a.C. i Cartaginesi occuparono per un breve periodo la zona ma durante la seconda guerra punica le legioni di Scipione l’Africano giunsero alle porte della città e sconfissero l’esercito cartaginese guidato da Asdrubale nel 206 a.C. Il vincitore Scipione decise allora di fondare una città, in cui tenere le truppe; la chiamò Italica e si trovava a pochi chilometri da Ispal, la quale sotto dominio romano venne chiamata Hispalis. Questi due nuclei conobbero epoche di grande splendore: nel 45 a.C. Giulio Cesare concesse a Hispalis il rango di colonia romana facendone una delle città più importanti della Spagna.

È l’insediamento romano più vecchio sulla penisola iberica e si può considerare la città dove è nata la lingua spagnola.
Presso gli scavi archeologici di Italica (Santiponce), si possono oggi ammirare diverse case e strade, un grande anfiteatro, le terme romane, sculture e mosaici, sebbene sia i cristiani che gli Arabi abbiano riutilizzato diversi materiali da lì provenienti per alcune costruzioni di Siviglia: è una gita fuoriporta da considerare se avete a disposizione qualche giorno in più

Proseguiamo con qualche altra curiosità storica, che spiega l’ecletticità delle architetture che impreziosicono la città.
Nel 712 il leggendario condottiero arabo Musa ibn Nusayr, con un esercito di 18.000 uomini, attraversò lo stretto di Gibilterra conquistando la città e tutta l’Andalusia giungendo fino a Toledo. Sotto il dominio arabo la città fu chiamata Ishbiliya e anche il fiume, che in epoca romana si chiamava Betis, fu chiamato Widi al-kabir (il grande fiume), termini dai quali derivano gli attuali nomi.
Nel 1248, dopo due anni di assedio, Ferdinando III di Castiglia conquistò Siviglia annettendola al mondo cristiano. I musulmani vennero costretti ad abbandonare la città e parallelamente venne ripopolata da migliaia di castigliani. Nel XV secolo i re cattolici decisero di espellere gli ebrei dal regno e designarono Siviglia come sede della Santa Inquisizione.

IL LOGO NO8DO

Anche il figlio di Ferdinando III di Castiglia Alfonso X il Saggio fece fiorire la città grazie al suo regno tollerante e pacifico. Si devono a questo re alcuni ampliamenti dei Reales Alcazares e soprattutto si deve a lui il crittogramma NO8DO che è l’emblema della città. E’ formato da due sillabe separate tra loro da una matassa intrecciata a forma di 8, corrispondente all’espressione fonetica della frase “no me ha dejado” “non mi ha abbandonato” e fa riferimento alla lealtà che la città dimostrò al monarca in occasione dello scontro che ebbe con suo figlio.

Secondo altre teorie, il significato sarebbe da ricondurre al “nodo”, in allusione al nodo gordiano di Alessandro Magno. La tradizione leggendaria risale a un tempo in cui i Frigi erano privi di un legittimo re. L’oracolo di Telmisso, antica capitale della Frigia, predisse che il primo uomo ad entrare in città su un carro trainato da buoi sarebbe diventato il loro re. Il primo ad entrare in città guidando un carro trascinato da buoi, fu Gordio, un misero contadino, che, in conformità all’oracolo, fu nominato re dai sacerdoti. Questo era stato previsto in altro modo mediante un segno degli dei, ovvero un’aquila atterrata sul carro. In ringraziamento, suo figlio Mida dedicò il carro alla divinità frigia Sabazio e lo legò inoltre a un palo, o ne assicurò la stanga con un intricato nodo di corteccia di corniolo. Il carro era ancora nel palazzo di Gordio appartenuto ai re di Frigia quando vi giunse Alessandro, nel IV secolo a.C., epoca in cui la Frigia era stata ridotta a satrapia dell’impero persiano. Nel 333 a.C., mentre svernava nella città, Alessandro provò a sciogliere il nodo. Non riuscendo a venirne a capo, per scioglierlo, lo tagliò a meta con un colpo della sua spada, ottenendo comunque lo scopo, con la cosiddetta soluzione alessandrina.

APPUNTI PER UNA VISITA

Una delle icone di Sevilla è Plaza de España, capolavoro architettonico, che oggi ospita uffici statali. Nel 1929 fu organizzata l’Esposizione ibero-americana, voluta per potenziare l’economia andalusa, per la quale la fisionomia di Siviglia cambiò con la creazione del Parco Maria Luisa (www.parquedemarialuisa.es). In questa occasione si costruirono diverse opere della cosiddetta architettura regionalista. Plaza de España è un’enorme meravigliosa piazza a semicerchio, del diametro di 200 metri, che culmina in due alte torri alle estremità. Al centro c’è un canale navigabile e tutta la piazza è circondata da portici sormontati da balaustre, al di sotto delle quali ci sono delle panchine decorate con maioliche policromatiche raffiguranti le 54 provincie spagnole. La forma semicircolare simbolizza l’abbraccio della Spagna alle sue nuove colonie e guarda verso il Guadalquvir, come rotta da seguire verso l’America.
Curiosità? Piazza di Spagna fece da scenario al secondo episodio della saga Guerre stellari, La guerra dei cloni; nella scena la piazza rappresenta un palazzo nella cittá di Theed nel pianeta Naboo. Centinaia di fan hanno assistito alle riprese del direttore George Lucas. Piazza di Spagna apparve anche nel film Lawrence d’Arabia, in un video clip di Enigma e in numerosi spot pubblicitari.

La Cattedrale è la più grande di Spagna e la terza del mondo cristiano dopo San Pietro a Roma e San Paolo a Londra. Fu costruita dove sorgeva la grande moschea di cui rimangono solo la Giralda e il Patio de los Naranjos che corrispondeva all’antico patio delle abluzioni. La pianta interna è un rettangolo di 116 metri di lunghezza per 76 di larghezza divisa in 5 navate e il punto più alto raggiunge 56 metri. Anche se fu terminata nel 1506 ci vollero quattro secoli per darle l’aspetto attuale. All’interno si trova anche l’autentico Giraldillo della Giralda e il mausoleo di Cristoforo Colombo

Apriamo una parentesi su Colombo.
Si narra che morì a Valladolid il 20 maggio 1506, quasi povero; fu sepolto inizialmente nella chiesa di Valladolid, ma i suoi resti furono inumati nella cripta di un monastero a Siviglia, dove venne poi sepolto anche suo figlio Diego Colombo, ma pressoché subito posti nella cattedrale della stessa Siviglia.
Successivamente i loro resti, per espresso desiderio del grande ammiraglio in un codicillo testamentario segreto, di cui non c’è chiara traccia, nel 1544 sarebbero stati traslati nell’isola Hispaniola, già dai cartografi coloniali denominata come “isola di Santo Domingo“. Ufficialmente si disse però che a essere traslati erano stati i resti del solo Diego. Quando nel 1795 la Spagna si stava apprestando a consegnare l’isola alla Francia, i resti dei due Colombo furono portati dagli spagnoli all’Avana, dove rimasero sino al 1898.
Con la vittoria degli Stati Uniti nella guerra ispano-americana, gli stessi spagnoli li trasferirono a Santo Domingo: le cui autorità peraltro, già nel 1877, avevano rivelato d’avere scoperto nella cattedrale una cassa con frammenti d’ossa e l’iscrizione: “Illustre Don Cristobal Colón” e sostennero che gli spagnoli si erano sbagliati e avevano portato all’Avana solamente i resti del figlio Diego.
La Spagna, da parte sua, ha sempre definito risibili tali diatribe, affermando che i resti del grande navigatore sono sempre rimasti nella cattedrale di Siviglia. E oggi, per iniziativa del governo dominicano, i presunti resti di Cristoforo Colombo sono stati esumati per essere sottoposti ad analisi genetiche sul DNA, che dovrebbero risolvere quest’antica disputa.
Che contenga o meno le spoglie di Cristoforo Colombo, verificate gli orari per l’ingresso alla cattedrale, che è a pagamento e include la visita alla celebre Giralda.

La splendida Giralda è l’antico minareto della moschea, divenuto poi la torre campanaria della cattedrale. Nel corso del tempo subì numerosi cambiamenti e rappresenta uno dei migliori esempi dello stile spagnolo mujedar. Da questa torre in epoca moresca il muezzin chiamava i fedeli alla preghiera e molto probabilmente veniva anche utilizzata come osservatorio astrologico.
La sua costruzione iniziò nel 1171 e si concluse nel 1198, opera dell’architetto Aben Baso (Ahmad ibn Baso). La torre della Kutubiyya di Marrakech, costruita poco prima della Giralda, fece da modello. Ognuna delle quattro facciate é divisa in tre sezioni verticali con ornamenti di mattoni di tipo sebka (ripetizione di piccoli archi che formano una rete di rombi).
Raggiunge l’altezza di 103 metri e per questo motivo la sua presenza nella città è costante apparendo dagli angoli più imprevisti. In cima si trova un coronamento rappresentante il Trionfo della Fede che viene chiamato Giraldillo. La statua misura 4 metri in altezza (7 con il piedistallo) ed è stata posta nel 1568; in origine, era chiamata Giralda perché girava al mutare del vento. Con il passare del tempo il nome passò a designare la torre nel suo complesso, mentre la statua prese il nome di Giraldillo.

Si puó salire fino al campanile (70 m) grazie a trentaquattro rampe ampie e poco inclinate, cosí da permettere la salita anche a un cavallo (e oggi a un passeggino!).
Molte repliche della Giralda sono state costruite negli Stati Uniti: una, ora distrutta, in Madison Square Garden in New York e un’altra in Kansas City, città gemellata con Siviglia. La torre dell’orologio del Ferry Building di San Francisco, in California, è anch’essa basata sulla Giralda.

I Reales Alcazares (le fortezze reali) vengono chiamati così, al plurale, perché costituiscono un insieme architettonico che va dal primo Alcázar arabo (al-Qasr) ai successivi ampliamenti di cortili e palazzi che furono costruiti dai monarchi seguenti.

Da vedere alcuni elementi caratteristici dei Reales Alcazares, come il Patio de las Doncellas: il nome fa riferimento alla leggenda secondo cui i mori pretendevano dai regni cristiani spagnoli, come tributo, 100 vergini ogni anno. La storia del tributo può essere stata usata come mito per sostenere il movimento di Reconquista, ma potrebbe avere un fondo di verità negli abusi sessuali a cui le donne cristiane erano sottoposte. Al centro si trova una grande piscina con giardini su ogni lato e per molti anni il giardino rimase completamente pavimentato in marmo con una fontana al centro. In ogni caso le prove storiche mostrarono che i giardini e la piscina furono il primo aspetto del cortile, che quindi venne ripristinato; poco dopo questo restauro, il giardino venne ripavimentato per richiesta del regista Ridley Scott, che utilizzò il cortile come quello del Re di Gerusalemme nel film Le crociate. Dopo le riprese il giardino riacquistò l’aspetto originario, con piscina e giardini.

Los Baños de Doña María de Padilla sono camere di raccolta di acqua piovana situate sotto il Patio del Crucero. Le vasche presero il nome da María de Padilla, moglie di Pietro il Crudele. Si narra che Pietro si innamorò di María e ne uccise il marito; María resistette alle sue proposte e si gettò in faccia dell’olio bollente per sfigurarsi e bloccare i propositi di Pietro. In seguito divenne suora e si trasferì in un convento. Viene vista come simbolo di purezza nella cultura di Siviglia.

Continuiamo la visita dei Reales Alcazares. La Casa de Contratación (Casa del Commercio) si trova vicino al Patio de la Monteria. Fu costruita nel 1503 dai Monarchi Cattolici per regolare e promuovere il commercio con il Nuovo Mondo. La Casa gestì il commercio e le dispute legali dando ai reali il monopolio sul commercio con le Americhe e comprendeva anche l’Ufficio Idrografico e la Scuola di Navigazione per le ricerche nautiche e lo studio, col navigatore fiorentino Amerigo Vespucci come primo pilot major, direttore, nel 1508. Includeva anche una cappella in cui i Colombo incontrarono Ferdinando ed Isabella dopo il secondo viaggio. La cappella ha un’influenza mudejar e custodisce la Madonna dei Navigatori, un trittico creato nel 1535 che mostra la Vergine nell’atto di proteggere un gruppo di nativi americani ed altri naviganti, nonché numerose altre scene riguardanti il Nuovo Mondo. L’ingresso è a pagamento, in genere ad orario continuato sino al tramonto, verificatene gli orari (www.patronato-alcazarsevilla.es).

Un piccolo gioiello meno noto. Nell’omonima piazza si trova la Casa de Pilatos, il più sontuoso palazzo di Siviglia costruito agli inizi del XVI secolo, considerato il piú bello di tutta l´Andalusia. L’idea era quella di realizzare una copia del Pretorio del procuratore della Giudea, Ponzio Pilato, dato che l’edificio era stato fortemente voluto da Don Fadrique, di ritorno dal suo viaggio in Terra Santa. E’ stato scenografia anche de 1492: La conquista del paradiso, con le sua evocativa colonna sonora.
La visita è a pagamento, scegliendo se visitare uno o entrambi i piani; il secondo piano prevede comunque solo la visita guidata ogni mezz’ora (www.fundacionmedinaceli.org).

SE RIMANETE PIU GIORNI

Nell’autunno degli anni pari si celebra la Biennale del Flamenco. È il festival più importante del mondo nel suo genere e durante il suo mese di attuazione riunisce il miglior flamenco di tutti gli angoli della città trasformandosi nella culla dell’arte andalusa. Partecipano figure consacrate del canto, del ballo e del ritmo, cosi come le promesse del flamenco. In qualsiasi momento dell’anno è anche possibile visitare il Museo del Ballo Flamenco di Siviglia, chiave di accesso al mondo magico del Flamenco, sponsorizzato dalla ballerina Cristina Hoyos, unico nel mondo.

Un altro museo particolare è il Museo delle Carrozze: situato nell’antico convento de Los Remedios e sulla riva del fiume Guadalquivir, ospita 25 vetture tra quelle da lavoro, dei carri per la campagna, delle carrozze di città, ecc. Di questo convento, che ospitò dei personaggi tali che Santa Teresa de Jesús e San Juan de la Cruz, oggi giorno ne rimane soltanto la chiesa.

Il Palacio de Lebrija invece contiene la più vasta pavimentazione di mosaici romani: 580 mq tutti da ammirare. La contessa di Lebrija ha voluto creare una casa simbolo dell’arte unendo la bellezza architettonica e il collezionismo nei suoi diversi elementi: mosaici romani, piastrelle di differenti epoche e una gran varietà di oggetti precolombiani, arabi e romani. Anche qui l’ingresso è a pagamento e potrete scegliere se visitarne solo il piano terra o anche quello superiore (www.palaciodelebrija.com).

L’edificio dell’Archivio delle Indie si affaccia su Plaza del Triunfo e fu realizzato tra il 1584 e il 1598 in stile rinascimentale con pianta quadrata, due piani ed un patio centrale con portici. Il progetto fu di Juan Herrera e inizialmente era stato costruito per ospitare la Borsa dei Commercianti, in modo da decongestionare l’intensa attività commerciale che si svolgeva a Siviglia in seguito alla scoperta dell’America. Per volontà di Carlo III fu convertito in sede dell’Archivio delle Indie nel 1785, per raccogliere i documenti legati ai possedimenti spagnoli d’oltremare. I suoi 8 km di scaffalature custodiscono 80 milioni di pagine di documenti del periodo dal 1492 fino alla fine dell’impero nel XIX secolo. Vi si trovano autografi di Cristoforo Colombo, Magellano, Cortés, l’originale della bolla di demarcazione di Alessandro VI, il diario di Colombo, le mappe delle principali città americane, ecc.
Non è solitamente aperto ai turisti, ma val la pena informarsi, non si sa mai fosse visitabile per qualche iniziativa particolare.

La Torre de Oro è, assieme alla Giralda, il monumento più emblematico di Siviglia; si tratta di un’antica torre di sorveglianza sulle sponde del Guadalquivir. Fu costruita dagli Almohadi nei primi anni del XIII secolo per controllare la navigazione sul fiume e sembra che il suo nome derivi dal fatto che un tempo era ricoperta di maioliche dorate. Oggi ospita il piccolo museo navale e possiede numerose serie di plastici, mappe per la navigazione, bussole e antichi documenti.

Arena della Real Maestranza. L’Arena dei Tori di Siviglia è uno dei luoghi più prestigiosi della tauromachia. Fu costruita nel XVIII secolo e restaurata verso la metà del XIX secolo. Dopo quella di Ronda, è la più antica del mondo e anche una delle più grandi con una capienza di 12.500 posti. Al suo interno è ospitato un museo che ripercorre la storia taurina di Siviglia che è antica e illustre, avendo la sua arena ospitato i più grandi toreri di tutti i tempi. Le corride iniziano durante le festività pasquali e durano fino al mese di ottobre (www.realmaestranza.com).

Nel 1992 ci fu l’Esposizione Universale (EXPO) con cui la città ha acquisito un nuovo profilo urbano nella zona a sud del fiume. Furono creati palazzi in stile avanguardista per ospitare le esposizioni sull’Isola della Certosa che fu collegata al centro da un nuovo ponte di Calatrava, ora uno dei simboli della Siviglia moderna, il ponte dell’ Alamillo.

In centro, la piazza di Porta Jerez, che una volta era l’uscita dalle mura cittadine, è ora una bella piazza nelle vicinanze della quale si trova l’Hotel Alfonso XIII, il più lussuoso di Siviglia, costruito nel 1929 in stile neo-mujedar, e il palazzo San Telmo, costruito nel XVII secolo e con una stupenda facciata principale in stile barocco.

Dietro Porta Jerez si trova anche l’enorme edificio dell’Università principale di Siviglia che una volta era la Reale Fabbrica di Tabacco, costruita quando Siviglia aveva il monopolio dell’elaborazione del tabacco. L’edificio è stato concepito come se fosse una cittadella, con una zona residenziale, una industriale, un fosso che la circondava con relativo ponte levatoio e un carcere. Al suo interno erano impiegati circa mille lavoratori, duecento cavalli e centosettanta mulini. Il tabacco proveniva in parte dalla Virginia e in parte dalle colonie spagnole. L´edificio diventa mondialmente famoso nel XIX secolo, quando uno scrittore francese, chiamato Prospero Merimée, ispira la sua novella “Carmen” in una sigaraia che lavorava in questa fabbrica di tabacco. Anni dopo, Bizet adattò questo personaggio alla sua opera con lo stesso nome “Carmen” (portava i sigari nei suoi collant).

Sulla sponda opposta del fiume, rispetto alla Cattedrale, sorge il quartiere di Triana, uno dei più amati dai sivigliani, quartiere che è stato per secoli legato al fiume ed al mare. Il viale de la Inquisicion è costruito nell’area dove era edificato il temibile Castello di Triana, sede del tribunale della Santa Inquisizione. A Triana si respira allegria e spirito di festa come nella popolare “Velà” di Santiago e Santa Ana che si celebra nel mese di Luglio

Altro famoso quartiere è quello della Macarena, nella cui omonima Basilica è custodita la venerata immagine della Vergine Speranza Macarena, che viene portata in processione per la città, in mezzo al fervore popolare, durante le festività pasquali; è la santa patrona dei toreri e la rappresentazione suprema nella città del dolore e della fermezza di una madre che ha perso suo figlio. Il museo della chiesa espone le sacre vesti della Vergine, così come i troni e i baldacchini della Semana Santa (www.hermandaddelamacarena.org). In prossimità della chiesa si trovano i resti della muraglia araba che in passato circondava la città.

Il Convento di Santa Paula risale al 1504 ed è rappresentativo della epoca dei Re cattolici. Riunisce elementi dello stile gotico-mudejar, tardo-gotico e rinascimentale. Il museo del convento conserva un’interessante collezione di quadri, sculture e arti santuarie. E nel negozio si possono comprare eccellenti marmellate e altri prodotti elaborati dalle monache stesse!

Ed è solo una piccola parte di quello che potrete ammirare in questa città gioiello. Chi non ha visto Siviglia, non ha visto meraviglia!

Se contate di rimanere 48 o 72 ore val la pena dare un’occhiata all’opportunità di acquistare la Sevilla Card, beneficiando dell’accesso illimitato alla maggioranza dei musei e dei monumenti della città e dintorni, numero illimitato di viaggi a bordo degli autobus turistici, crociere lungo il Guadalquivir, ingresso al Parco Tematico dei divertimenti, ambientato nel secolo delle esplorazioni, Isla Magica (www.islamagica.es); sconti presso boutiques, ristoranti, spettacoli e centri per il tempo libero per grandi e piccini. Inoltre vi sarà consegnata una Guida/cartina con informazioni sui musei, servizi inclusi ed esercizi aderenti e una consumazione gratis di una “tapa tipica” più un drink (www.sevillacard.es).

E’ possibile anche visitare Siviglia con un comodo servizio di biciclette (www.sevici.es).

Per ogni altra informazione è possibile visitare i due siti ufficiali, www.turismo.sevilla.org e www.sevilla.org.