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Notturna
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31 dicembre 2004 – Volo Alitalia Milano – Stoccolma 9:15 – 11:50. Abbiamo acquistato via internet pochi giorni fa un pacchetto volo + hotel per 7 notti. Non so se siano troppi o troppo pochi, vedremo… L’idea di andare a Stoccolma mi era venuta in dicembre, quando all’Ikea avevo compilato un modulo per vincere un volo per Stoccolma o per Copenaghen!… Ovviamente non sono mai stata contattata… ma la curiosità mi era rimasta.

Dall’aereo godiamo di una vista spettacolare sui fiordi ghiacciati e su Stoccolma che, illuminata col sole di mezzogiorno, mi appare già meravigliosa (in Svezia d’inverno corrisponde alla luce delle 16 alle nostre latitudini). Il sole è molto basso all’orizzonte e fra tre ore farà buio. Fa un po’ impressione se è la prima volta che si va in un paese nordico d’inverno. Praticamente, ce ne accorgeremo in seguito, il sole resta quasi fisso in un punto un po’ sopra l’orizzonte, il che regala una luce calda stupenda, anche per scattare fotografie.

Mentre aspettiamo i nostri bagagli all’aeroporto di Arlanda, incrociamo lo sguardo di alcuni turisti svedesi appena sbarcati dall’Asia… Stanno compilando moduli presso un piccolo desk della Croce Rossa svedese, immagino per fornire i propri dati e non fare più parte dell’elenco dei dispersi dello tsunami che ha appena colpito il sud-est asiatico. La Svezia ha avuto tante perdite umane e oltre 1000 dispersi, pertanto si preannuncia un capodanno molto tranquillo e all’insegna del rispetto per il tragico evento. Sul Corriere, che leggevo in aereo, ho saputo che il primo ministro ha annullato i tradizionali fuochi d’artificio e la festa a Skansen. Mi sembra giusto e per la prima volta sto per affrontare una vacanza con uno spirito diverso, un po’ triste e non con la mia solita esaltazione.

Per raggiungere la città, che dista 40 km, decidiamo di prendere l’Arlanda Express perché c’è una promozione in questo periodo: 200 Kr (circa 22 Euro. 1 Euro = 9 Kr) per due persone anziché 380. Vale la pena approfittarne. Prendiamo i biglietti con il distributore automatico, pagando con la carta di credito. Il treno è velocissimo, il display ci informa che viaggiamo a 200 km/h! Ci informa anche che fuori ci sono 5°C, neanche quel freddo che ci aspettavamo! In 20 minuti siamo alla stazione (T-Centralen). Preleviamo subito dei soldi al bancomat e ci dirigiamo verso la metropolitana, seguendo le indicazioni per T-Bana. Dalla grande hall, scendiamo al piano inferiore e andiamo allo sportello SL Center (bisogna prendere prima un bigliettino col numero e aspettare il proprio turno) per comprare un coupon da 10 viaggi (80 Kr – in realtà per ogni tratta in città vengono timbrati due righe del coupon, per ogni persona). Prendiamo quindi il metrò fino al nostro albergo che si trova a 4 fermate (Skanstull). Qui, ce ne accorgeremo nei giorni successivi, le distanze sono brevi e si può girare a piedi per vedere tante cose ma d’inverno è utile avere a disposizione anche i mezzi pubblici in quanto sono efficientissimi e permettono di non prendere troppo freddo quando ci si deve spostare da un punto all’altro.

L’albergo è il Clarion Hotel, sull’isola di Sodermalm. E’ un grosso albergo moderno e l’arredamento è svedese/minimal (un po’ stile Ikea) con tocchi di design, molto carino. Posati i bagagli in stanza usciamo subito per approfittare del sole (non si sa come sarà domani!) e trovare un posticino dove cenare per la notte di capodanno.
L’autobus nr 3 ci porta a Slussen in 10 minuti. Proseguiamo a piedi fino al lungo mare dove sono attraccate alcune barche-ristorante. Ci dirigiamo verso la prima, Lady Patricia (mi era stato indicato da una ragazza via email) e citofoniamo chiedendo, in inglese, se hanno ancora due posti liberi. Con mia grande sorpresa la voce femminile mi dice di sì e ci apre. Entriamo. Diamo un’occhiata veloce al ponte superiore dove si trova il ristorante, sembra molto carino, con grandi vetrate con vista sul mare e Gamla Stan (il centro storico). Paghiamo i due biglietti (990 Kr) per la cena da tre portate che inizia alle 19, unico orario disponibile. In pratica alle 21:30 dovremo liberare il tavolo ma possiamo restare sulla barca, ci sono anche un bar e una discoteca al piano inferiore. Va benissimo così. Non ho voglia di girare mezza città e perdere tempo per la ricerca di un altro locale.

Approfittiamo della poca luce per fare un giretto sul lungo mare di Gamla Stan. Sono le 15 e il cielo si tinge di rosa sull’orizzonte. Molto particolare… Quello che vedo mi piace già molto, la città sembra bellissima ma la esploreremo più a lungo nei giorni successivi. Arriviamo fino al Castello Reale prima di infilarci in un locale sulla piazzetta principale Stortorget: il Kaffeekoppen, perché quello vicino è pieno. Scendiamo al piano inferiore in una specie di cantina con il soffitto a volta e io ordino una “baked potato” con pollo al curry, non è molto svedese, ma non avevo voglia dei panini proposti. Affianco a noi c’è chi beve cappuccino e mangia torte, infatti sono le 16, ma io non ho pranzato! Ecco, sono già sfasata con gli orari! Quando usciamo è buio, ma non quel buio buio, il cielo è di un blu scuro intenso e purissimo, con tante stelle. Torniamo in albergo con il metrò, che a Gamla Stan è in superficie. Un attimo di relax e alle 18:40 siamo di nuovo fuori.

Fortemente raccomandabile il cappellino di lana o pile in questa stagione, la sera e anche di giorno può esserci parecchio vento e anche se non fa freddissimo è meglio coprirsi bene. Idem per sciarpa, guanti e un bel paio di scarpe o stivali imbottiti per le donne (si comprano anche sul posto, anzi, qui sono bellissimi e potreste lanciare una moda in Italia!), se poi si ha un piumino lungo è perfetto per coprire le gambe ed evitare di indossare fastidiosi mutandoni di lana sotto i pantaloni!

Per strada, incrociamo tantissimi Svedesi con sacchetti di plastica colmi di bottiglie, pronti per il cenone. In effetti in Svezia c’è una severa regolamentazione per la vendita di alcol che, oltre ad essere vietata ai minori di 21 anni, è soggetta a tasse altissime. Ci sono negozi statali appositi, i systembolaget, dove viene venduto l’alcol. Pare che questo monopolio nasca con lo scopo di disincentivare il consumo di alcol tra la popolazione, incrementando i prezzi e riducendo il costo sociale dell’alcolismo, e quindi di ripartire i proventi tra la popolazione.

Davanti al Patricia c’è già una bella coda quando arriviamo. Ci accorgiamo però di un particolare strano: non c’è nessun rumore… Pochi attimi dopo, capiamo che siamo davanti ad una (numerosa) comitiva di sordo-muti! All’inizio fa un po’ impressione vedere così tante persone che “parlano” animatamente usando solo le mani e le espressioni del volto. E’ anche affascinante osservarli: mi sembra di essere io la sorda tanto sembrano al loro agio!… anche se devo ammettere che la prospettiva di passare un capodanno, già rattristato dai recenti eventi, circondata dal silenzio mi fa un po’ strano. Comunque loro sono dieci volte più eleganti di noi e ci accorgiamo leggendo il bigliettino che sono sgraditi i jeans. E che cosa indossa Paolo? I jeans ovviamente. Non ci siamo portati vestiti eleganti. Per fortuna ci fanno passare lo stesso! In Svezia si vestono piuttosto bene la sera quando escono, è meglio quindi portarsi un paio di pantaloni scuri per gli uomini ed alcuni indumenti carini per le ragazze. Anzi, abbiamo visto tante Svedesi molto in tiro nei locali, magari in top o vestiti sbracciatissimi anche quando non fa molto caldo.

All’ingresso della barca c’è il guardaroba, dobbiamo lasciare qui cappotti e sciarpe pagando 20 Kr a testa! Nei giorni successivi ritroveremo il guardaroba in quasi tutti i locali (tranne le birrerie), il costo medio è di 15 Kr a testa. Dopo un po’ il locale si riempie e ci fanno accomodare ad un tavolino vicino a due turisti tedeschi, più vecchi di noi però… con i quali non ci siamo mai scambiati una parola… Mi viene da pensare che magari avremmo fatto amicizia più con il gruppo di sordo-muti, che sta dall’altra parte della barca!

La cena non è eccezionale ma va bene così, alle 20:30 abbiamo già finito il piatto principale! Chiediamo al cameriere di rallentare un po’! Io mi sto già addormentando e l’idea di andare a dormire ora mi passa effettivamente per la mente. Beh, siamo in piedi dalle 5 del mattino quindi sono giustificata! Alle 21:30, finito il dolce, siamo invitati a lasciare libero il nostro tavolo perché arriva il secondo turno (lo sapevamo già). Proseguiamo la serata al bar della barca, davanti ad una grande vetrata con vista su Gamla Stan e il mare. Panorama molto suggestivo. Cominciamo già a vedere i primi fuochi sparati dalla gente per strada. Sono abbastanza piccoli ma creano qua e là delle chiazze colorate nel cielo che si riflettono sul mare. Verso le 23 un gruppo suona e canta nel bar e tutti ballano, ovviamente suonano anche pezzi degli Abba! Il contrario mi avrebbe deluso!
A mezzanotte non c’è nessun conto alla rovescia e non mi accorgo nemmeno di essere ormai nel 2005! In realtà trasmettono la canzone “Happy New Year” (sempre degli Abba) e tutte le navi nel porto fanno suonare le loro sirene, nel frattempo tutti i ragazzi del locale stanno uscendo sul ponte della barca, all’aperto, senza coprirsi minimamente! Tantissime ragazze indossano i loro mini abiti e top scollatissimi e se ne stanno almeno mezz’ora fuori! Mi chiedo come facciano! Quando vado fuori anch’io (con un maglione) riesco a resistere solo cinque minuti! Saranno abituate penso…
Un’enorme nave da crociera salpa pochi minuti dopo mezzanotte e lascia piano piano l’arcipelago, dirigendosi chissà dove… verso l’Estonia forse… All’una torniamo in albergo, stanchissimi, per strada a Slussen c’è un bel caos e parecchi poliziotti. Botti, gente che sta per picchiarsi, gente ubriaca!… Però! Non me lo aspettavo! Scappiamo in metrò e pochi minuti dopo mi ritrovo nel mondo dei sogni…

1° gennaio 2005 – Buon Anno!… Beh, dal punto di vista meteorologico fa piuttosto schifo. Giornata grigissima che riflette anche lo stato d’animo della Svezia, oggi è lutto nazionale. Alle 11 facciamo una colazione che sembra un pranzo e usciamo verso mezzogiorno, direzione Skansen, il parco più famoso di Stoccolma (ingresso 50 Kr) dove è riprodotta una Svezia su piccola scala, con case tipiche, fattorie, anche uno zoo con animali scandinavi. Credo che di solito ci siano artigiani all’opera e che si possano visitare le casette, ma oggi è tutto chiuso e tranquillissimo. Bandiere a mezz’asta e cielo sempre grigio non contribuiscono a rallegrare questa visita, così ci dedichiamo agli animali: renne, volpi, alci, foche, linci, gufi, ecc… Purtroppo gli orsi sono in letargo…
Sempre sull’isola di Djurgarden, visitiamo il Nordiska Museet, oggi gratuito. L’edificio è molto bello da fuori, l’interno sarebbe interessante se ci fossero le spiegazioni in inglese che sfortunatamente sono quasi inesistenti.

Questa sera andiamo a cena in un ristorante tailandese a Sodermalm: il Koh Phangan, segnalato su vari siti e guide e siccome ci piace molto la cucina Thai non manchiamo di andarci! Quello che colpisce è l’ambientazione e l’arredo tropicale del locale, assolutamente pazzesco! Sembra di essere davvero in uno dei ristorantini che si trovano sulle spiagge in Tailandia, soffitto basso e scuro, lucine, alberi, vegetazione, pure un tuk-tuk dove ci si può sedere e mangiare! Ad un certo punto scoppia anche un temporale (ovviamente simulato… ma molto bene!) Il cibo è buonissimo, consigliato a chi ama la cucina Thai.

Dopo cena facciamo due passi a piedi a Sodermalm, per tornare in albergo. Gli edifici sono molto belli e moderni, pieni di finestre ampie. Infatti è una caratteristica comune dei paesi del Nord, per fare entrare più luce possibile. Notiamo anche che tutti gli addobbi natalizi sono molto fini e armoniosi, le luci sono rigorosamente bianche ed oltre al famoso “candelabro Ikea” elettrico ci sono molte stelle luminose fatte di carta con dei buchetti a forma di stelle per fare uscire la luce della lampadina nascosta dentro.
In albergo beviamo un cocktail al bar, dotato anche di tavolino da casinò, come la maggior parte dei locali. Infatti all’ingresso dell’albergo stasera c’è una guardia incaricata di controllare l’età di chi si reca al bar!

2 gennaio – Oggi piove. Accidenti che sfiga mi dico! Il 31 era bellissimo ma non ce lo siamo goduti affatto in quanto era quasi buio quando siamo arrivati. Dedicheremo pertanto la giornata alla visita dei musei perché domani, lunedì, la maggior parte di essi saranno chiusi. Siamo delusi perché non riusciamo a visitare né il Drottingholm Palace né il Gripsholm Castle in quanto d’inverno sono aperti solo durante il week-end. E questo week-end essendo mezzo festivo, sono chiusi comunque!… E’ un vero peccato, pare che siano bellissimi. Acquistiamo una tessera trasporti valida per 3 giorni (180 Kr). Non prendiamo la Stockholm Card perché tanti musei o attrazioni sono chiuse oppure gratuite e la tessera non sarebbe per nulla conveniente.

Mentre viaggiamo sull’autobus il cielo si sta rapidamente scoprendo, a questo punto ne approfittiamo e anziché chiuderci in un museo scendiamo sul lungo mare di fronte al Nordiska Museet, sul viale Strandvagen. Fare una passeggiata su questo lungo viale, costeggiato dal mare da una parte con antiche barche di legno e bellissime case dall’altra, è un vero piacere. Il sole va e viene, le nuvole corrono velocissime e bisogna aspettare il momento giusto per scattare una foto. I colori sono fantastici quando il sole illumina i palazzi. Conviene portarsi anche gli occhiali da sole perché a mezzogiorno può essere fortissimo e siccome il sole è appena sopra l’orizzonte uno è spesso costretto a guardarlo in faccia.
Una nota tecnica per chi è fanatico delle foto ‘tradizionali’ come me: conviene portarsi dei rullini ‘Ultra’ ossia che si adattano a qualsiasi condizione di luce perché qui il tempo cambia molto in fretta. Al mattino potrebbe essere nuvoloso e piovoso ma diventare soleggiato nel giro di un’ora!… o il contrario. Ho notato che spesso nel pomeriggio e prima del tramonto (ore 15:30) il cielo si annuvolava.
Proseguiamo così la nostra passeggiata fino alle due isolette di fronte a Gamla Stan: Skeppsholmen e Kastellholmen. Lungo la prima è attraccata la famosa Af Chapman, una goletta adibita ad ostello da qualche anno e molto popolare tra i turisti con budget ristretti. Da qui c’è un panorama magnifico su Gamla Stan e Sodermalm.

Per tornare a Slussen prendiamo il battello visto che è compreso nella nostra tessera. Raggiungiamo poi il Castello Reale a piedi e visitiamo solo gli appartamenti (70 Kr) perché sono già le 14 passate e il Castello chiude alle 15. Gli appartamenti reali sono però una delusione, sarà che dopo aver visto quelli della Repubblica Ceca e della Baviera, siamo diventati difficili. Dicono che sia più interessante il Tesoro, ma ormai è chiuso.

Andiamo pertanto a visitare il Museo dell’Armeria Reale, ai piedi dell’ala ovest del castello, oggi è pure gratuito ed è abbastanza interessante. Si può provare a tenere una spada in mano come i cavalieri del Medioevo. Non è così semplice: sono pesantissime! Si può anche fare il test di Re Artù provando a togliere la spada dalla roccia (ovviamente c’è una molla durissima) con un quadrante che indica a quale personaggio storico corrisponde la forza esercitata: Giovanna d’Arco, ecc… fino a Re Artù, irraggiungibile credo. Beh, meglio non provare per non fare figuracce! Al piano inferiore molto belle sono le carrozze reali.

Uscendo, andiamo fino al Vasa Museet (85 Kr) con l’autobus nr 47. Racchiude un’antica nave da guerra del 1628, affondata subito dopo la sua partenza per un difetto di progettazione! E’ stata recuperata 333 anni dopo e tirata fuori dall’acqua quasi intatta in quanto le acque dell’arcipelago di Stoccolma non erano molto salate. Beh, inutile dire che la visita del Vasa Museet è un must per chi viene a Stoccolma, il museo è inoltre molto interessante, costruito tutto intorno all’enorme nave, con vari piani per avvicinarsi alla nave e diverse ambientazioni per capire la vita a bordo e la vita in Svezia in quell’epoca. Purtroppo abbiamo solo mezz’ora prima della chiusura (ore 17 tranne il mercoledì 20) e vediamo tutto abbastanza di corsa. Secondo me meriterebbe una visita di almeno un’ora.

Uscendo andiamo fino al Berzelli Park per prenotare una cena al Berns, brasserie storica molto carina, ma al bar ci dicono che è chiuso fino al 7 gennaio! Che sfiga, di nuovo! Se potete, andateci, abbiamo sbirciato attraverso i vetri della sala principale: è veramente un bel locale e pare non si spenda tanto.
Entriamo quindi in un bar frequentato da bei giovani Svedesi. Noto che lo stereotipo della bellissima Svedese bionda dagli occhi incredibilmente azzurri non è così infondato: c’è una ragazza di fronte al nostro tavolo che potrebbe tranquillamente fare la modella, come tante altre viste finora d’altronde… Una piccola consolazione: tante ingrassano invecchiando, e non sono tutte bionde, ho notato che tante si tingono i capelli! Eh eh eh…

Dopo un salto in albergo, usciamo a cena alle 20. Troppo tardi per i canoni svedesi, infatti dobbiamo aspettare un tavolo per un’ora al Pelikan, storica birreria svedese, a Sodermalm. Il locale è strapieno anche se noto che alcuni tavoli sono liberi ma riservati a chi beve soltanto. Nell’attesa ci beviamo una birra al bancone osservando il posto che è molto carino. Mangiamo anche molto bene: io salmone marinato e Pytt i Panna, un piatto tipico composto da cubetti di patate, pancetta (o prosciutto o salsiccia), cipolla saltati in padella, con un uovo al tegamino schiaffato sopra! Il tutto servito con fettine di barbabietola. Può fare impressione all’inizio ma è molto buono e soprattutto sostanzioso! Non facciamo in tempo ad assaggiare i dolci perché la cucina è già chiusa! Sono le 22… Eh sì, qui va così… Si cena presto!

3 gennaio – La sveglia suona alle 8:30. Il tempo sembra bello, il sole penetra nella nostra camera attraverso l’enorme vetrata (dettaglio che mi aveva fatto scegliere l’albergo!). Purtroppo, mentre facciamo colazione dei nuvoloni neri riempiono il cielo! Non si possono decisamente fare programmi qui! Con un autobus raggiungiamo Gamla Stan con l’intento di fare un giretto nella città vecchia. Ci sono un freddo e un vento spaventosi! Il piumino lungo con cappuccio mi torna molto utile! Le tre cose che volevamo visitare sono chiuse: la Casa della Nobiltà, Storkyrkan e Riddarholmskyrkan (due chiese). Che delusione! Così passeggiamo sulla piccola isola e ci infiliamo in tutte le viuzze che ci si presentano davanti.

Capitiamo davanti alla Ice Gallery: avevo letto qualcosa a proposito sulla guida, entriamo. Prima fase: pagare 50 Kr. Seconda fase: infilare un’enorme mantella color argento con cappuccio e guantoni, con la quale uno si muove con la grazia di Barbapapà! Terza fase: si entra in una minuscola stanza fatta interamente di ghiaccio! Temperatura costante: -7°C, ma non fa neanche quel freddo pazzesco… sarà la mantella… C’è un letto, di ghiaccio, con delle pelli di renna, dove uno si può sdraiare. Esperienza orribile devo dire e molto scomoda, valida solo il tempo di scattare una foto! Ci sono poi piccole sculture di ghiaccio, un bancone con dei bicchieri di ghiaccio (in vendita, garantiti nella loro forma originale per 35 ore. Un’idea regalo!) e uno schermo dove viene proiettato un video sull’Ice Hotel che si trova in Lapponia. Praticamente questa Ice Gallery è uno spot pubblicitario per l’Ice Hotel. Forse vale più la pena andare direttamente all’Ice Bar, all’interno del Nordic Sea Hotel, accanto alla Stazione Centrale, dove per 120 Kr ti danno anche un cocktail, ovviamente in un bicchiere di ghiaccio. Comunque anche a Milano c’è l’Absolut Ice Bar se uno volesse provare questa esperienza. Dopo 10 minuti siamo già fuori, 50 Kr sono un po’ tanti forse…

Ci dirigiamo verso Ostermalm, il quartiere che si trova sull’isola a nord di Gamla Stan. Molto carina la Ostermalmshallen, un mercato coperto con pesce e altre specialità gastronomiche. Si può anche pranzare. I pesci sono ancora vivi sui banconi! Possiamo testimoniare, uno ci è saltato quasi addosso! A parte gli scherzi, davvero, un pescione saltellava talmente tanto che è caduto per terra ai nostri piedi!

Finiamo la giornata passeggiando per il centro, a Normalm, nei dintorni dell’orribile Sergels Torg (comunque di giorno è ancora più brutta). Facciamo un po’ di shopping. Qui si trovano dei negozi di arredamento e di design favolosi, cartolerie fantastiche, alcuni nomi: Design Torget, Granit, Stockhome, ecc… Ho comprato almeno 4 album fotografici con le pagine di cartoncino nero, molto eleganti ma molto cari… Si trovano anche oggetti per la casa a prezzi molto ragionevoli.

L’ufficio del turismo si trova proprio a Sergels Torg, nella parte interrata della piazza.
Alle 17 circa entriamo al Wayne’s Coffee per la solita pausa pomeridiana con caffé e muffins.
Questa sera in albergo mi concedo un tuffo nella jacuzzi comune, all’ultimo piano dell’albergo, con vetrate panoramiche sulla città. Davvero rilassante dopo una giornata al freddo.
Per cena andiamo al Fem Sma Hus a Gamla Stan. Locale storico molto carino e intimo, interrato, con muri di pietra e soffitti a volta, candele e menù strepitoso. Ovviamente anche il conto è strepitoso. Come antipasto provate il piatto “Örtvåffla med karljohanssvampcréme, serveras med en liten rödlökssallad” (waffles di erbette con crema di funghi porcini e insalatina di cipolle rosse) e come dolce “Äppelkaka med karamellglass och valnötter” (torta di mele e noci con gelato al caramello). Fidatevi!
Facciamo poi quattro passi a Gamla Stan che di notte è molto affascinante. Amanti delle foto, portatevi un cavalletto per scattare foto notturne!

4 gennaio – Sveglia alle 6:40 perché dobbiamo prendere il battello alle 8:40 per Vaxholm (tragitto 65 Kr sola andata), cittadina dell’arcipelago. Oggi è una giornata stupenda, con un bel cielo azzurro anche se il sole non è ancora sorto. Siamo così in anticipo che alla fine siamo in ritardo (è sempre così!) e rischiamo di perdere il battello! Facciamo una corsa pazzesca dalla fermata del metrò Kungstradgarden fino a Stromkajen, il molo da dove partono le navi per le isole. Qui non si scherza, i mezzi partono tutti in perfetto orario! La nave parte quindi puntuale alle 8:40. Passiamo lungo Gamla Stan, della quale abbiamo una vista stupenda. Il viaggio è molto rilassante, stiamo anche fuori sul ponte superiore perché non fa così freddo. Il sole esce verso le 9 da dietro le colline che stiamo costeggiando. Ci sono case pazzesche in mezzo a boschi di pini o prati verdi. Quelle vicino al mare hanno un molo privato. Incrociamo due navi da crociera da molto vicino perché il passaggio tra le boe è stretto. Fa abbastanza impressione passare a pochi metri da questi palazzi galleggianti! Una di queste arriva da Tallin, in Estonia.

Arriviamo a Vaxholm alle 10, non c’è nessuno in giro e sembra una città fantasma! E’ tuttavia molto graziosa e pare che d’estate sia strapiena di turisti. Passeggiamo per un’oretta ammirando le case color pastello, con le loro capanne per bambini (dello stesso colore delle case!), sembra un po’ la cittadina di Truman Show ma non c’è quasi un’anima in giro. Alle 11:25 siamo già sul pullman n. 670 per tornare a Stoccolma, il biglietto è compreso nel nostro abbonamento. Dopo 40 minuti arriviamo in città ad una fermata di metrò e autobus, da dove raggiungiamo Sodermalm.
Da non perdere una passeggiata sul viale che costeggia il mare, a nord dell’isola, Sodermalarstrand, per una bellissima vista su Gamla Stan e il Municipio. Nei dintorni della piazza Mariatorget troviamo una signora svedese che, vedendoci con la testa per aria, ci indica molto gentilmente la direzione per arrivare al punto panoramico: Monteliusvägen. In effetti la vista è stupenda! Peccato che il cielo si sia già annuvolato. Deve essere molto bello al mattino quando il sole sorge, illuminando la città. Una signora svedese, che stava facendo la merenda su un tavolo di legno con suo figlio e la nonna, ci scatta una foto esclamando in inglese: “una foto della nostra bellissima capitale!!”. Da lì proseguiamo verso destra in una serie di vicoli acciottolati molto pittoreschi e deserti che ci conducono fino a Slussen.
Finiamo la giornata con un po’ di shopping nella via che sale dietro Slussen (fa angolo con il parrucchiere Tony and Guy) e a Gamla Stan dove compriamo una piccola stampa del 1840 rappresentante Stoccolma. Chiacchierando con il signore proprietario del negozietto scopriamo che qui non è ancora giunto l’inverno! Ci dice che i mesi più freddi sono febbraio e marzo, e che aveva nevicato in novembre, ma poi più nulla o quasi.
In albergo non posso far a meno di rituffarmi nella jacuzzi!
A cena torniamo a Gamla Stan, allo Zum Franziskaner, birreria fondata nel 1421 da monaci tedeschi. Arriviamo presto questa volta, verso le 19:30 ma tanto non c’è quasi nessuno, in compenso piove fortissimo questa sera! Provo l’arringa ma non mi piace, almeno non com’è cucinata. Rimaniamo delusi anche del resto della cena, per la prima volta mi rimane sullo stomaco, pertanto non mi sento di consigliare questo posto se non per bere una birra.

5 gennaio – Oggi facciamo una gita a Uppsala, in treno (67 Kr solo andata). E’ una cittadina universitaria molto famosa che si trova a 60 km a nord di Stoccolma, ci vogliono circa 45 minuti di treno per raggiungerla. D’inverno non c’è moltissimo da vedere: il castello è chiuso, si può vedere l’Università da fuori, con il suo giardino ornato da alcune pietre runiche dell’epoca medievale, circa 1000, 1100 DC. Sono lastre di granito usate per commemorare persone defunte, incise con scritte, disegni e simboli dipinti di rosso. Entriamo anche nella Chiesa, la più grande della Scandinavia. La città tuttavia un po’ ci delude, ci aspettavamo qualcosa di più pittoresco. A mezzogiorno ci sono i tre minuti di silenzio per le vittime dello tsunami, come in tutta Europa. Le bandiere sono a mezza asta e la gente, a piedi o in bici, si ferma per strada. L’unico rumore proviene dalle anatre che popolano il fiume che stiamo attraversando. Il sole è passato dietro la Chiesa e c’è una luce molto particolare che rende questo momento ancora più solenne…

Alle 13 riprendiamo il treno per Stoccolma e, sorpresa, paghiamo di meno che all’andata (51 Kr). Notiamo che è indicato che si tratta di una tariffa scontata, probabilmente per via dell’orario. Non male! L’impiegata dello sportello della stazione è come tutti gli impiegati incontrati finora: sorridente, veloce, efficiente! All’arrivo alla Stazione Centrale ricompriamo una tessera valida per tre giorni anche se in realtà ci rimangono solo due giorni di permanenza. Riteniamo che convenga lo stesso.

Apro una parentesi facendo alcune considerazioni e osservazioni sui servizi pubblici svedesi e sugli abitanti:
” i mezzi pubblici sono sempre puntualissimi, ad ogni fermata un pannello elettronico segnala quanti minuti di attesa ci sono, e sono veritieri!
” le fermate vengono indicate con una voce registrata nel metrò, mentre scorre il testo su un display elettronico; negli autobus è l’autista stesso ad annunciare le fermate con un microfono
” alle fermate dell’autobus, la gente fa la coda!
” è obbligatorio esibire il proprio titolo di trasporto all’autista quando si sale sull’autobus, mentre nel metrò i controlli sono molto frequenti
” in ogni autobus c’è spazio a sufficienza per almeno due o tre passeggini o carrozzine, con ganci per legarli, inoltre l’autobus è molto basso per consentire il minimo sforzo possibile nella salita o discesa
” in ogni fermata del metrò ci sono ascensori, per le mamme con passeggini, o per i disabili
” in tantissimi locali, edifici, negozi ci sono scivoli o ascensori ovunque ci siano scale, sempre per permettere un passaggio agevolato
” i bagni dei locali sono quasi sempre adatti alle persone disabili
” i bagni pubblici sono sempre a pagamento, di solito 5 Kr, mentre si possono usare gratuitamente quelli negli uffici turistici, musei e ovviamente bar, ristoranti
” tutti i semafori sono dotati di apparecchi che emettono suoni per indicare il verde o il rosso, per i ciechi
” infine gli Svedesi sono gentili e disponibili. Per esempio i camerieri ci hanno spesso aiutato nella traduzione dei piatti; alcune persone ci hanno dato indicazioni per strada senza che chiedessimo nulla; oppure in un locale un signore ci ha spiegato che potevamo sederci ad un determinato tavolo se volevamo soltanto bere e si è preoccupato di indicarci dove mettere i nostri cappotti… solo alcuni piccoli esempi per dimostrare che anche se non si dimostrano calorosi nello stesso modo dei popoli latini, sanno essere molto cortesi e disponibili.
Insomma abbiamo notato notevoli differenze con l’Italia e con altri Paesi europei, gli Svedesi sembrano avere “una marcia in più”, almeno per i servizi pubblici, che tra l’altro pagano tantissimo avendo tasse tra le più alte d’Europa. Hanno inoltre tantissimi bambini quasi tutti biondi con gli occhi azzurri e le guance belle rosse per il freddo!. Non ho mai visto così tanti passeggini! Ogni volta che abbiamo preso l’autobus o la metro c’era almeno una mamma con passeggino. Alcune ce l’hanno addirittura doppio mentre altre hanno il passeggino con bimbo piccolo e anche il pancione! Sembra proprio che lo Stato agevoli la natalità e la vita delle mamme! Chiusa la parentesi.

Visto che c’è ancora sole decidiamo di tornare a Gamla Stan, perché vorrei scattare alcune foto nelle viuzze. Purtroppo constato che anche con il sole le vie interne sono sempre buie in questa stagione. Il sole è troppo basso per penetrare nel centro storico, solo i palazzi alti sono illuminati. Peccato. In compenso troviamo il famoso Martin Trotzig Grand, vicolo largo soltanto 99 cm! Approfitto del fatto che sta passando un “tipico” bimbo svedese per scattargli una foto (purtroppo verrà con gli occhi rossi…).
Terminato il ‘servizio fotografico’ entriamo al Chokoladkoppen, sulla Stortorget, la piazzetta di Gamla Stan. Questo locale è molto piccolo e affollatissimo ma è la seconda volta che tentiamo di entrare quindi questa volta decidiamo di aspettare che si liberi un tavolo. E se ne libera uno quasi subito. Qui si può prendere una bella tazza di caffé fumante accompagnata da una fetta (enorme) di torta buonissima. Scopriamo che è un locale gay ma vedo che è frequentato da tutti. Essendo poi sulla piazza principale entrano tanti turisti. Comunque, per chi fosse interessato, il cameriere è un bel biondo, alto e sorridente…

Dopo due chiacchiere con due ragazzi italiani che dividono il nostro tavolo, usciamo ed andiamo fino al Historiska Museet, vicino a Karlplan. Anche questo museo è gratuito. Sistemiamo giacconi e zainetto in un armadietto (come al Nordiska Museet) ed entriamo… Dopo un minuto arriva una guardia che ci avvisa che il museo sta per chiudere perché sono le 17. Siamo stupiti, avevamo letto che chiudeva alle 20, e invece non è così, ci avvisa che resterà aperto fino alle 20 domani. Ok, torniamo indietro, riprendiamo zainetto e giacconi e usciamo!
Decidiamo di camminare e percorriamo il viale Strandvagen, quello molto bello dei palazzi eleganti e delle barche antiche. Questa volta camminiamo vicino alle case e possiamo vedere gli ingressi più da vicino: sono stupendi! Riusciamo a vedere anche alcuni interni in quanto gli Svedesi non usano molto le tende. Beh, qui deve essere un quartiere molto elegante e benestante! Questo viale è anche un ottimo punto per fare riprese notturne di Gamla Stan, ci sono degli appoggi, ideali per il treppiede, lungo il molo.
Prima di tornare in albergo ci fermiamo a Slussen e saliamo fino al Gondolen, un ristorante situato all’ultimo piano di un palazzo, con una passerella di vetro che sorge a 34 m sopra la strada! Da lassù la vista deve essere molto bella. Prenotiamo un tavolo per la sera successiva mentre per questa sera restiamo a Sodermalm; ceniamo all’Ostgota Kallaren, un’altra birreria tipica e molto animata dove assaggiamo alcune specialità svedesi molto buone. Prendo di nuovo il salmone marinato (ogni volta portano delle porzioni enormi!) e delle polpette di carne e verdure con patate al forno. Niente dolce stasera, la torta del pomeriggio è bastata!
Torniamo comunque in albergo a piedi…

6 gennaio – Oggi piove. Sono ottimista però e spero che il sole esca prima o poi durante la giornata. Consultiamo la Lonely Planet per capire cosa potremmo andare a vedere oggi. Ormai credo che abbiamo visto le attrazioni principali ma vorrei ancora andare a visitare il Municipio. Vediamo che c’è un piccolo paragrafo su un cimitero classificato Patrimonio dell’Umanità: Skogskyrkogarden. Si trova sull’isola a sud di Sodermalm e ci si arriva con il metrò. Calcoliamo che ce la facciamo a vederlo prima di andar al Municipio per le 12, ora della visita guidata.
Ha smesso di piovere ma in compenso il suolo è ghiacciatissimo, e infatti Paolo cade camminando su una lastra! Per fortuna non si fa male e nemmeno la videocamera nella sua tasca! Il cimitero è enorme, costruito su una piccola collina, dominata da una cappella del 800. Le tombe sono tutte allineate e immerse nel verde. Nel frattempo il sole sta uscendo e dà una luce molto particolare al luogo. Non ci vuole molto per attraversarlo e non ci teniamo a soffermarci su ogni tomba, pare che ci sia anche Greta Garbo seppellita qui ma non la vediamo. Riprendiamo il metrò alla fermata precedente (praticamente si entra da una parte e si esce da un’altra, proprio di fronte ad un’altra fermata del metrò). Notiamo che tutti camminano come dei pinguini per strada e alcune signore si aiutano tra di loro per non cadere!

Prossima destinazione: Stadshuset, il Municipio. Si trova sull’isola ad ovest di Gamla Stan, sulla riva del Lago Malaren; lo raggiungiamo prendendo il metrò e un autobus, che ci lascia proprio davanti al bellissimo edificio di mattoni. A prima vista sembra una chiesa, o un convento, con la sua torre, il suo cortile e gli archi che si aprono su un bellissimo panorama di Sodermalm. Le visite guidate (60 Kr) d’inverno si svolgono soltanto alle 12 pertanto ci sono tantissimi turisti in attesa, e alla fine si formano due gruppi. Le guide parlano un ottimo inglese e la nostra è molto brava, ci racconta tanti aneddoti e fa commenti ironici. Si visitano: il Salone Blu (che in realtà non è blu, ma è una lunga storia…) dove ogni anno si tiene il banchetto per i Premi Nobel e dove si può provare la stessa sensazione dei Premi Nobel e della Famiglia Reale Svedese nel percorrere la scalinata progettata ad hoc dall’architetto per evitare le cadute in abito lungo!; la Sala del Consiglio municipale, con un soffitto stupefacente che riproduce il tetto di una casa Vichinga con trave a vista e un finto cielo dipinto; il Salone Dorato, magnifica stanza con i muri fatti a mosaico, composto da 18 milioni di tesserine di vetro e oro; si vedono anche altre stanze di cui non ricordo il nome. La visita comunque è molto interessante e la consiglio vivamente. Purtroppo la torre è chiusa e non possiamo salire ad ammirare il panorama. Ci accontentiamo della vista dal giardino sulle sponde del lago Malaren. Fortunatamente c’è un bel cielo azzurro, mi sarà servito a qualcosa portarmi dietro il filtro polarizzatore!
Vista la vicinanza, ci riprovo con un giretto nelle viuzze di Gamla Stan… E indovinate, è come l’altro giorno, nei vicoli è piuttosto buio come al solito. In ogni caso è bellissimo, ed è piacevole camminare senza meta, imboccando ogni viuzza che ci si presenta davanti agli occhi.

Visto che a questo punto abbiamo visto quasi tutto, decidiamo di andare fino a Lidingo, l’isola dove si trova il Millesgarden, un giardino pieno di statue dell’artista svedese Carl Milles. Prendiamo il metrò fino a Ropsten e poi un trenino fino alla sponda dell’isola di Lidingo. Sono circa le 15 e il sole sta tramontando, proiettando una luce straordinaria sull’isola e sulle sue case arroccate. Quest’isola è dove vive la “Stoccolma-Bene”, un po’ il quartiere “Vip”, ci sono case stupende, dall’architettura moderna o più classica ma sempre elegantissime. Dopo dieci minuti di camminata in salita arriviamo al Millesgarden (75 Kr). Le statue (issate su alte e strette colonne quadrate) sono disseminate nel giardino arroccato sul fianco dell’isola e dal quale godiamo di una stupenda vista sul mare e su Stoccolma. E’ inoltre in atto uno dei più bei tramonti che abbia mai visto: il cielo si tinge di rosa, viola, arancione, giallo, e le nuvole sembrano dipinte. Siamo da soli a quest’ora ed è tutto molto affascinante. Riesco a scattare delle foto stupende con le statue che si staccano sul cielo coloratissimo. Consiglio questa visita all’ora del tramonto in una bella giornata di sole, perché credo che con un cielo grigio le statue perderebbero molto del loro fascino. Dopo la visita ci prendiamo il solito caffè con una fetta di torta nella veranda del bar situato nel giardino, da dove possiamo ammirare uno stupendo cielo stellato.

Torniamo alla fermata del metrò in autobus e andiamo fino a Karlplan. Missione: riuscire a visitare l’Historiska museet che oggi rimane aperto fino alle 20, almeno si spera! Quando arriviamo ai piedi dell’edificio mi sembra di avere un “déjà vu”! Entriamo, mettiamo giacconi e zainetto nell’armadietto e entriamo nella sezione dei Vichinghi. Arrivano le 17, nessuno ci dice nulla, ok, ce l’abbiamo fatta! Questa sezione dedicata ai Vichinghi è molto interessante e scopriamo che non erano soltanto dei guerrieri, hanno anche favorito un vero scambio culturale e di merci in Europa. Moltissimi oggetti, gioielli, monete, ecc aiutano a farsi un’idea di come vivevano. Le altre sezioni del museo sono molto meno affascinanti, per i miei gusti. Un aneddoto ravviva però la visita: in mezzo ad una sala d’arte medievale vediamo sbucare una bimbetta biondissima e graziosa con un vestitino colorato, poi arrivano dietro di lei quelli che devono essere i genitori… sembrano usciti da un concerto di hard-rock: capelli tinti neri, lunghi per tutti e due, vestiti di pelle nera ma il massimo è la scritta sulla maglietta del padre: “I am Satana”! Mentre si allontanano e la bimbetta continua a saltellare non posso impedirmi di pensare a come diventerà questa piccola Svedese! (smile)
Alle 18 passate usciamo e torniamo in albergo dove ci rilassiamo per l’ultima volta nella jacuzzi!

Questa sera ci trattiamo bene per cena, andiamo al Gondolen, che abbiamo prenotato ieri sera. Il nostro tavolo sta proprio nella passerella di vetro, sopra il vuoto! Questo posto merita sicuramente una serata, per due motivi: la vista e il cibo, squisito! Il conto, ahimè, non ne parliamo… Comunque, volendo si può anche solo bere un drink al bar, che si trova anch’esso sulla passerella ed è frequentato da un sacco di bella gente del posto.
Al rientro verso l’albergo camminiamo dieci minuti sul viale Stadsgardsleden che da Slussen si snoda in salita verso sinistra sull’isola di Sodermalm, per un panorama stupendo sulla città.

7 gennaio – Ultimo giorno a Stoccolma. Il tempo è bruttissimo e non so perché ma questa volta il mio sesto senso mi dice che rimarrà così tutto il giorno… e infatti è così! Da un lato rende la partenza meno brutta. In compenso fa “caldo”, ci sono 10°C!
Facciamo un po’ di shopping lungo le vie del centro moderno, Drottinggatan, Kungsgatan. Ci sono tantissimi negozi di scarpe, vestiti, oltre che di oggettistica per la casa e cartolerie di lusso. Ci sono molti saldi ma quasi solo per abbigliamento e scarpe. Ci sarebbero quegli stivali imbottiti di cui parlavo all’inizio, così carini e che ho visto addosso a tutte le ragazze qui, ma poi a Milano quando li metto? E poi non ho più spazio in valigia…
Entriamo anche nei grandi magazzini NK dove però fa un caldo mostruoso ed è pieno di gente, non ce la faccio a restare qui, e poi all’improvviso mi crolla addosso una stanchezza incredibile! Così, visto che l’ora della partenza si avvicina, riprendiamo il metrò fino all’albergo dove recuperiamo i bagagli e sorseggiamo una Coca nel bar della hall, osservando un pullman intero di Milanesi arrivare. Da alcuni cartelli capisco che si tratta di un viaggio premio per gli agenti della Vorwerk, quella del Folletto. La hall è di colpo invasa da trolley, valigie, pellicce e chiasso. E’ ora di scappare!
Ovviamente siamo di nuovo in ritardo e alla fine prendiamo l’Arlanda Express in extremis!!! Parte 30 secondi dopo che siamo entrati! Il resto è un banale viaggio di rientro con volo Alitalia in ritardo di 45 minuti e hostess incavolate per il dopo “sciopero dei panini” del mattino… Forse era anche meglio non averli i panini…

Riassumendo: Stoccolma è una bellissima città con una pianta molto particolare, disseminata su varie isole, ognuna corrispondente ad un quartiere con un carattere proprio. E’ molto carino poter passare da un’isola all’altra, a piedi, attraversando i ponti, oppure in battello…
D’inverno è molto affascinante la luce, molto morbida, come se fossero sempre le quattro del pomeriggio da noi. L’inconveniente è che fa buio molto presto: verso le 15 si assiste già al tramonto.
Pertanto è necessario organizzarsi, cercando di stare fuori dalle 9 alle 15, per poi visitare i musei o fare shopping quando fa buio.
Non fa così freddo come si può immaginare e coprendosi bene testa, piedi e mani, si riesce a camminare tutto il giorno senza doversi rifugiare ogni quarto d’ora in un bar.
Se si ha la fortuna di dormire in un albergo che offre una colazione molto abbondante si salta anche il pranzo, facendo risparmiare, oltre che alcune Corone, anche preziosi minuti di luce!
Un inconveniente nel visitare Stoccolma d’inverno sta nel trovare alcune attrazioni turistiche come castelli o musei chiusi, oltre a certi battelli che non navigano in questa stagione, anche se il mare non è ghiacciato. Bisogna pertanto informarsi bene prima della partenza su quello che si vuole fare, in modo da ottimizzare le giornate a disposizione e non rimanere delusi. La Stockholm Card non è per forza conveniente.
Consiglio comunque una visita approfondita della capitale, che sembra piccolina ma ha tanto da offrire, ed è carino fare almeno una gita fra le isole dell’arcipelago. Se poi avete la fortuna di vederla imbiancata, credo sia ancora più affascinante…