In Valle Isarco natura e cultura creano relazioni inaspettate… Nascosto tra i boschi, a pochi metri da uno dei valichi più trafficati delle Alpi, fondamentale collegamento fra l’Europa e il Mediterraneo, 84 ripidi gradini portano a un piccolo bunker della Seconda Guerra Mondiale.

E allora?
Allora il luogo della memoria storica diventa un vero e proprio atelier creativo di artisti nazionali ed internazionali, all’insegna dell’interscambio e della cultura transfrontaliera.
Come?
Gli artisti Peter Kaser di Bressanone e Hans Winkler di Berlino hanno pensato di creare su questa ‘sinistra’ scala l’installazione “scalini84stufen” (in tedesco Stufe=gradini). Gli 84 scalini vengono poi ‘affidati’ ogni anno a uno o a due artisti, che possono interpretarli liberamente. Le opere realizzate rimangono esposte per un anno, poi l’anno successivo sono integrate con opere di altri artisti… e così via. L’opera d’arte diventa complessiva, ‘cresce’ e si sviluppa anno dopo anno… I progetti rispecchiano sempre un interessante dialogo tra due artisti, tra arte creativa e letteraria.

Così è successo con “himmel & hoell”, l’interpretazione lirica dei scalini. L’autore altoatesino Kurt Lanthaler ha composto una poesia di 84 strofe. Ogni scalino una strofa, montata sul lato anteriore dello scalino stesso. Così mentre si sale si può leggere scalino per scalino, strofa per strofa.
Questo luogo d’arte si è anche trasformato in una spettacolare scena per una performance di percussione del musicista e compositore Jack Alemanno, che ha interpretato a modo suo i rumori dell’autostrada, della cascata fragorosa e del rimbombo cupo dello spazio vuoto del grande bunker. La banderuola dell’artista americano Mike Ballou di New York simboleggia le vie del vento anche in collegamento con il Brennero che è uno dei passi alpini più trafficati.
“Annessione-Esclusione” di Franz Pichler invita il visitatore a liberare i pensieri, a non costringerli entro confini. Un martello ad acqua imita il ritmo dei battiti cardiaci e mette così anche in evidenza il costante sforzo dell’uomo per non essere escluso.
“Voglio vedere il mare” di Tomaso Boniolo simboleggia attraverso una botte di acqua di mare l’incessante rituale dei vacanzieri che passano il Brennero.

A settembre Thomas Schafferer e Christian Yeti Beirer, due artisti di Innsbruck, presenteranno il progetto “Punto di fuga Brennero”. L’opera interpreta lo stato d’animo dell’apertura verso sud visto dall’Austria e segna al contempo un ulteriore passo verso l’opera complessiva “scalini84stufen”.

Info: www.valleisarco.info