In un mondo prosaico e scristianizzato, sembra sempre più suggestivo il ritorno alle origini e ai valori autentici. Ecco allora, anche nel viaggio, l’attrazione per itinerari di fede, sulle orme di personaggi esemplari. A distanza di 800 anni dalla presenza di San Francesco, i santuari reatini richiamano centinaia di pellegrini e rappresentano una destinazione spirituale, culturale e turistica di forte richiamo. Era l’estate del 1208, quando Francesco ed i suoi primi compagni decidono di lasciare Assisi, città natale, perché la loro scelta di povertà assoluta e di completa dedizione a Cristo non era stata né capita né accettata. Dopo aver attraversato la Valle Spoletana, Cascia e Leonessa, giunsero a Poggio Bustone. “Buon giorno, buona gente!” fu il saluto di Francesco agli abitanti del posto e ancora oggi, la mattina del 4 ottobre di ogni anno, a ricordo dell’avvenimento, un tamburino bussa all’uscio di ogni casa rinnovando quel saluto.
A Poggio Bustone, Francesco scelse come dimora un luogo solitario, un piccolo romitorio nascosto nei boschi. Vale la pena dunque, in occasione di questa speciale ricorrenza, percorrere il Cammino di Francesco, un tragitto, in 80 km, sui luoghi più importanti nella storia del francescanesimo. Un Cammino che continua a suscitare sempre di più la curiosità di molti non solo per l’aspetto religioso, ma anche per quello naturalistico e storico, per il legame tra fede e tradizioni. Tanti “i camminatori” che arriveranno da tutto il mondo e che potranno trovare ospitalità nelle numerose strutture che si sono organizzate per l’accoglienza. Sul sito www.camminodifrancesco.it si trova l’elenco completo di agriturismi, bed and breakfast, casevacanze, alberghi, affittacamere, ostelli, aree sosta per i camper e rifugi montani. Non mancano case per ferie e centri di spiritualità. Lo stesso monastero di Poggio Bustone, dove San Francesco, iniziò la sua missione di pace, può dare accoglienza ai pellegrini, rispettando la caratteristica propria dei frati che chiedevano loro stessi ospitalità, tel. 0746/688916.
Tanti anche i turisti sulla strada di San Benedetto, la Via Benedicti www.viabenedicti.it tra Lazio e Umbria, uno dei santi più popolari e venerati, nonché Patrono d’Europa, noto a tutti per la sua regola “ora et labora”, prega e lavora. Durante il convegno “La presenza francescana e benedettina nel Lazio. Azioni interregionali e prospettive transnazionali per la valorizzazione turistica del territorio” sono state analizzate le prospettive interregionali e transnazionali per questi importanti progetti, comparandosi con quanto si sta muovendo a livello europeo all’indomani dall’elezione del “primo percorso culturale” riconosciuto dal Consiglio d’Europa, ovvero il Cammino di Santiago de Compostela. Un titolo meritato, viste le peculiarità artistiche, architettoniche e naturali che si incontrano lungo la strada. E poiché il Cammino di Francesco e la Via Benedicti non sono da meno, potrebbero essere i prossimi candidati per il prestigioso riconoscimento.
Ricorda tempi passati di grande suggestione anche “Cammina Cammina” che il 25 aprile ripercorre la Via Francigena. Il progetto itinerante già nella prima edizione ha unito comuni, province, regioni, enti e associazioni, nella volontà di rendere nuovamente fruibile a tutti l’antico tratto della Via Francigena che da Fidenza porta a Lucca, curandone la segnaletica, riscrivendone i percorsi, allestendo, dove necessario, forme di ristoro e ospitalità notturna. Nella versione primaverile il progetto mette sul piatto anche i colori della natura che, sbadigliando, rinasce. Dal 25 aprile al 4 maggio, dal 30 maggio all’8 giugno, dal 1° al 10 agosto e dal 25 settembre al 4 ottobre, i viandanti della seconda ondata potranno rimettersi in marcia sull’itinerario che, attraverso i territori di Massa- Carrara e La Spezia, da Fidenza porta a Lucca: 10 tappe in 10 giorni, per un totale di 210 km di natura, arte e gastronomia, lungo la Via Francigena e la sua storia di pellegrinaggi millenari. E chi, non pago dei passi messi in fila, volesse toccare un’altra pietra miliare della Via Francigena, percorrendo ancora una tappa, può arrivare ad Altopascio e ottenere ristoro nell’antico “hospitale” edificato dall’Ordine dei Cavalieri del Tau nel XII secolo. E sono anche disponibili ‘avventure di formato variabile’, dai tre giorni al week-end, così da regolare il passo secondo le proprie gambe. Patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, e ideato da Provincia di Parma e Parma Turismi, con il supporto diretto della Regione Toscana, la partecipazione delle province di Massa-Carrara, La Spezia, Lucca e dell’Associazione europea delle Vie Francigene, Cammina Cammina vuole continuare ad affermare il proprio intento di valorizzazione di un itinerario di interesse europeo, con la speranza di essere un esempio e una linea guida. Info: tel. 0524/573561 www.viafrancigena.eu
E i pellegrinaggi continueranno anche fuori dall’Italia in previsione di un grande evento, l’Anno Paolino, che si inaugurerà il 28 giugno in Turchia. Per festeggiare il bimillenario dalla nascita dell’apostolo nativo di Tarso, cittadina situata sulla costa meridionale della Turchia, molte iniziative sono programmate in differenti luoghi geografici, da Damasco ad Antiochia, da Tarso a Gerusalemme, dalle isole del Mediterraneo all’Italia, dalle città della Grecia alle regioni dell’Anatolia, senza ovviamente tralasciare Roma, testimonianza del martirio. La Turchia si organizza per offrire ai turisti numerosi itinerari alla scoperta dei luoghi cristiani. I visitatori scopriranno che nomi come il Profeta, San Nicola, San Pietro, la Vergine Maria sono molto comuni in questo territorio, insieme ad Alessandro il Grande, Marco Antonio e Cleopatra. I misteriosi destinatari di alcune delle più importanti lettere scritte da San Paolo altro non erano che comunità cristiane sparse per l’Asia Minore. E ancora San Pietro è stato vescovo di Antiochia sull’Oronte, cittadina natale di San Luca; Filippo fu martirizzato a Gerapoli (l’odierna Pamukkale) e San Giovanni è stato vescovo di Efeso, nella zona delle sette famose chiese dell’Apocalisse, oggi visitate da migliaia di persone : Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia, Laodicea. Si può ben affermare che la Turchia, che per 1058 anni è stata il fulcro dell’Impero Romano d’Oriente e dell’Impero Bizantino, prima di diventare centro spirituale islamico sotto gli Ottomani, è stata una delle principali culle del cristianesimo. Turchia – Ufficio cultura e informazioni www.turchia.it