Un viaggio verso la Baviera, dal nord Italia e verso Legoland, promette sicuramente tante sorprese. Con qualche piccola deviazione e un pernottamento si possono visitare luoghi veramente suggestivi e mozzafiato. Le Alpi sanno regalare scorci incantevoli e i paesi che le popolano sono ricchi di storia ed emozioni.
La prima tappa è senz’altro Innsbruck: come non fermarsi ad ammirare il tettuccio d’oro e fare due passi nel centro storico, entrando nel mitico caffè Sacher? Irresistibile! Per non parlare del negozio-museo Swarovski: da far luccicare gli occhi! Tra le cose curiose acquistate qui c’è – per noi patiti delle calamite – il magnete della fetta di sacher torte. Fermarsi anche solo per poco non è un problema: ci sono parcheggi vicino al centro storico e anche piccoli supermercati dove far scorta di necessità e golosità per il resto del viaggio. Tra le altre curiosità, da questo momento in poi, si nota che tutti i bar hanno appositi riscaldatori esterni e su tutte le sedute sono in dotazione copertine anche di peluches, utili a consumare qualcosa anche di sera all’aperto, restando al caldo.
Lasciamo l’Austria per la Germania: la seconda tappa che abbiamo scelto, un’oretta di guida dopo, è il paesino di Oberammergau. Si tratta di un paese tipicamente alpino con due peculiarità: la lavorazione artistica e finissima del legno – sono incredibili in particolar modo le migliaia di presepi scolpiti a mano – e i murales, soprattutto a tema religioso, che riempiono di disegni tutti gli edifici.
La Passionsspiele, rappresentazione della passione di Cristo, si svolge ogni 10 anni (la prossima nel 2020) ed è nata nel 1634 da un voto fatto dagli abitanti della città dopo la fine di un’epidemia di pestilenza che per mesi causò sofferenze e morte. Ormai è un evento internazionale, non più solo bavarese, e costituisce una delle maggiori espressioni moderne di religiosità popolare: coinvolge oltre 2.000 persone tra cast artistico e tecnico (la città conta poco più di 5.000 abitanti)! Inoltre il paese è scuola che ha istruito diverse generazioni di artisti del legno, alcuni specializzati solo in crocifissi.
Tra i murales più interessanti per i bambini ci sono quelli delle favole all’indirizzo Ettalerstrasse: tra gli altri Cappuccetto Rosso, Hänsel e Gretel, i Musicanti di Brema, il Gatto con gli stivali, il Lupo e i sette capretti.
La casa più bella di tutte, più avanti verso il centro, è la spettacolare Pilatushaus, le cui colonne dipinte sembrano diventare tridimensionali man mano che ci si avvicina. All’interno dell’edificio ci sono una galleria d’arte e diversi laboratori artigianali.
La destinazione finale è naturalmente Fussen, per visitare il giorno successivo i castelli di Hohenschwangau e di Neuschwanstein. Fussen è un piccolo paese che offre locali e hotel. Noi abbiamo scelto l’Hotel Fantasia, un hotel depadance di uno maggiore a pochi passi, veramente delizioso, a tema… fantasia, tra nanetti e colori, perfetto per le famiglie. Le camere familiari sono arredate artisticamente e dotate di piccola cucina, giardino, sdraio. Per cena il bar in piazza dell’hotel stesso offre piatti golosi in una atmosfera unica, tra copertine e lucette accese all’aperto. Come non assaggiare stinco, birra e crauti?
Il giorno dopo siamo pronti per la nostra giornata in giro per castelli. La prima cosa da sapere è che per visitare Hohenschwangau e di Neuschwanstein è necessario prenotare con molto anticipo dal sito internet www.hohenschwangau.de. Gli orari scelti online al momento della prenotazione sono tassativi, non si sgarra il minuto, quindi è necessario recarsi presso il Ticket Service di Hohenschwangau non meno di un’ora prima, pena la perdita del biglietto e delle visite. Al momento della prenotazione online, considerate uno scarto di circa due ore, nella scelta degli orari tra un castello e l’altro. L’ideale per godersi la giornata è scegliere la mattina per il primo castello e nel primo pomeriggio il secondo. La visita è solo guidata, a numero chiuso, per scaglioni, con audioguida in tutte le lingue e il tutto ha una organizzazione da macchina da guerra!
Nei dintorni del Ticket Service ci sono bar, servizi, negozi di souvenir (non proprio economici, come tutti i luoghi turistici) e un piccolo museo per passare il tempo se fuori piovesse o tra la visita a un castello e l’altro. Tre parcheggi offrono posto per tutti. Potete lasciare in auto il necessario per il pranzo: tra le due visite si ritorna comunque nei paraggi, così da non caricarsi di pesi nella visita. Preparatevi prima il pranzo al sacco e batterie a profusione per le tante fotografie! Nello zainetto non deve mancare un keeway, il tempo può cambiare rapidamente e piovere.
Prenotando online la visita ad entrambi i castelli con il biglietto combinato, il primo tra i due che potrete visitare è il castello di Hohenschwangau: quello giallo dei due! La salita a questo castello è semplice, vicina al ticket service, si percorre in un quarto d’ora ed è adatta anche alle famiglie. Un gioco che i bambini possono fare è… la conta dei cigni! Il tema del cigno (che faceva già parte dello stemma dei baroni di Schwangau) ricorre dappertutto nel castello. Troveranno infatti cigni ovunque, dalle fontane del giardino ai dipinti all’interno.
La visita avviene, come già detto, per scaglioni, verificando l’esatto orario di ingresso sul biglietto. Viene fornita una audioguida, anche ai bambini, e da lì in poi si seguirà il percorso stanza per stanza, insieme alla guida. Il castello è molto bello, le guide pronte a rispondere alle curiosità (noi italiani non ci accontentiamo delle poche cose dette in audioguida!); la visita dura in tutto una mezzoretta. Fu in questo castello che Ludwig incontrò per la prima volta Wagner: nella Hohenstaufensaal c’è un pianoforte verticale sul quale lo squattrinato compositore intratteneva il re con brani delle sue ultime opere. Alcune sale sono decorate con affreschi ispirati alla storia e alle leggende tedesche (tra cui quella del Cavaliere del Cigno, Lohengrin).
Scendiamo, ancora a piedi, per circa un quarto d’ora e ci prepariamo alla visita al secondo castello. Grazie alla sua architettura ludica, ai dettagli studiati con cura maniacale e un’attenzione esasperata alla simmetria rigida, il Castello di Neuschwanstein è una delle attrazioni più popolari e famose di tutta la Germania ed è considerato un simbolo del periodo romantico. Ogni anno, oltre 1 milione di turisti provenienti da tutto il mondo si dirigono in Baviera, a guardare, sopra la città di Füssen, il fiabesco castello di re Ludwig II.
Neuschwanstein si trova a parecchia distanza dal Ticket Service: si tratta di circa 40 minuti a piedi in salita, fattibilissima se allenati. Valutate se la vostra famiglia sia in grado di percorrere la strada: la visita al castello dura un’altra mezzoretta, moltissime sono scale e altri 40 minuti sono necessari per poi scendere. Le alternative alla passeggiata a piedi sono due: la carrozza con i cavalli, che cmq arriva fino a circa metà strada o la navetta bus, più economica. Le carrozze si devono attendere davanti al Ticket Service, mentre la navetta si prende in fondo a destra rispetto allo stesso. Considerate le lunghe attese, perchè ne passa una ogni circa 20 minuti e l’ingresso a orario è tassativo. Il percorso in bus è una avventura, considerando la stradina tra le curve nei boschi! Il bus lascia a circa 15 minuti dall’ingresso effettivo al castello. Questo piccolo tratto è fattibile a piedi e offre panorami mozzafiato.
Prima di andare al castello, deviate per qualche minuto di cammino verso destra, seguendo le indicazioni: non si può non scattare il proprio selfie sul leggendario ponte Marienbrücke (Ponte di Maria), che supera la spettacolare Gola di Pöllat e sovrasta una cascata proprio sopra il castello. Si dice che Ludwig fosse solito venire qui dopo il tramonto per ammirare il baluginare delle candele attraverso le finestre della Sängersaal. Da qui il panorama è una vera cartolina.
Torniamo al castello e attendiamo il nostro turno: passati dal metal detector, si comincia la visita di circa mezzoretta, durante la quale è severamente vietato scattare fotografie. La maestosità sin dalle sue fondamenta è incredibile! Ludwig concepiva il suo palazzo come un immenso palcoscenico in cui ricreare il mondo della mitologia tedesca attraverso le opere liriche di Richard Wagner. Il cuore del castello è la sontuosa Sängersaal (Sala dei Menestrelli), creata per soddisfare l’ossessione del re per Wagner e per i cavalieri medievali. Gli affreschi sulle pareti della sala raffigurano scene tratte dall’opera Tannhäuser. Ogni anno a settembre vi si tengono concerti.
Nella camera da letto di Ludwig, che ha per tema l’opera Tristano e Isotta, troneggia un immenso letto in legno in stile gotico sormontato da un’elaborata struttura a guglie scolpite che ricordano quelle di una cattedrale. Tra le altre sezioni del castello portate a termine ricordiamo la sfarzosa grotta artificiale (altro omaggio al Tannhäuser) e la Thronsaal (Sala del Trono) in stile bizantino, che però è rimasta senza trono. Il grande pavimento a mosaico è formato da più di due milioni di frammenti, mentre il dipinto sulla parete di fronte alla pedana del trono figura un altro castello immaginato da Ludwig e mai costruito. Questa sala sarà visibile, con uno scorcio sugli interni, nella sua ricostruzione in mattoncini Lego a Legoland.
Da quasi tutte le finestre del castello si gode di una vista meravigliosa sulla pianura sottostante. Verso l’uscita si passa dalle cucine, tra pentole e stampi, tra cui una collezione di stampi da dolci bavaresi. Immancabile lo shop prima dell’uscita, dove non possiamo fare a meno di acquistare il puzzle che sarà ricordo di questa incredibile giornata, con il castello delle favole che abbiamo visitato.
Ancora un’oretta di incantevole strada lungo il primo tratto della Romantische Strasse e arriviamo a Legoland, dove ci attendono giornate di intenso divertimento! Ma questa è un’altra storia 🙂