Powwow – Wacipi in lingua Lakota –, le tradizionali, colorate e musicali feste Indiane, non sono una prerogativa di una regione specifica del Nord America, bensì rappresentano un’importante tradizione, un legame che le tribù Native di ogni parte degli Stati Uniti e del Canada stabiliscono con il proprio passato ed il proprio retaggio culturale. È vero, però, che le tribù si diversificano per lingua, costumi e tradizioni. Ogni Wacipi, perciò, assume aspetti unici e peculiari, che rispecchiano la cultura della tribù che li organizza. Ciononostante i Powwow costituiscono anche un’occasione per confrontarsi con le altre Nazioni Indiane e per incontrare amici e parenti lontani. Moltissime famiglie viaggiano per centinaia di chilometri pur di partecipare a determinati Wacipi: è un modo di preservare la tradizione, di rinsaldare i rapporti, di onorare il passato, di celebrare il futuro, di “stringere il cerchio”.

Per tutti questi motivi, i Powwow sono al contempo simili e diversi, ripetono cerimonie fiere della loro unicità ed obbediscono a regole comuni e particolari. Originariamente le danze che vengono riprodotte nei Powwow erano cerimonie propiziatorie eseguite dall’elite guerriera della tribù per il bene di tutta la comunità. Lo stessa parola Powwow deriva dall’Algonquino Pau Wau, un termine utilizzato per indicare i leader spirituali della tribù. Il carattere sacro di questa manifestazione si è mantenuto nel corso dei secoli, anche se oggi molti di questi raduni si mantengono popolari grazie ai premi in denaro assegnati ai danzatori migliori. È però ancora adesso indispensabile che anche lo spettatore rispetti regole e rituali del Wacipi. L’area dove si svolge il Powwow, anche detta Arbor, è considerata un territorio sacro. Non sono perciò ammessi al suo interno alcolici e comportamenti irrispettosi.

Il cerimoniale è generalmente coordinato e diretto da una serie di personaggi istituzionali che si preoccupano di garantire il regolare svolgimento della manifestazione. Tra questi, il Maestro delle Cerimonie, è la figura più importante. È colui che annuncia e dirige i vari momenti del Powwow, al contempo spiegando al pubblico cosa sta accadendo e quando si può partecipare alle danze e/o scattare foto e filmare. Un’altra carica, il Direttore dell’Arbor, ha, tra gli altri suoi compiti, quello di assicurare la “sicurezza” delle Penne cadute e di dirigere la cerimonia per la loro raccolta da terra. I variopinti colori dei costumi, il ritmo sincopato delle percussioni e le coreografie delle danze rituali rendono il Powwow un viaggio emozionante, ogni volta unico, nell’universo dei Nativi d’America.

In Idaho, si trovano ancora oggi due gruppi etnici di Nativi ben distinti: da una parte gli Shoshone Bannock, e gli Shoshone Paiute, le tribù dei laghi, e dall’altra Coeur D’Alene, Nez Perce e Kootenai, tre tribù delle Grandi Pianure. La tradizione dei nativi, le tribù ed i capi si riflettono oggi nei nomi delle contee: Nez Perce, Bannock e Kootenai, Kamiah, Lapwai, Kooskia, Picabo giusto per citarne alcune.
Fu nella terra dei Nez Percè, che i primi esploratori bianchi della regione, Lewis & Clark trovarono il famoso passaggio a Nord-Ovest in Idaho. Tra le storie leggendarie che videro protagonisti i Nez-Percè è da citare la lunga marcia del 1877, quando, guidati dal Capo Giuseppe cercarono di sfuggire alla giubbe blu percorrendo più di 2500 Km.

Il South Dakota conta almeno 58,000 Indiani Nativi, per lo più Dakota, Lakota e Nakota, tutti appartenenti alla grande nazione Sioux. Le Black Hills, una catena di immensi speroni rocciosi che si erge come un’isola perduta al centro di uno sconfinato mare d’erba, sono una terra sacra per i Sioux: il centro del mondo e la dimora degli dei. Questo fu l’epicentro dell’ultima, grande resistenza dei Nativi contro l’invasione dell’uomo bianco. Qui si svolse l’epopea dei grandi capi Red Cloud – Nuvola Rossa -, Crazy Horse – Cavallo Pazzo – e Sitting Bull – Toro Seduto -. Nelle Badlands, formazioni arenarie ed argillose irregolari e bizzarre, che al crepuscolo si tingono di rosso, di viola e di giallo, è ancora vivo, invece, il ricordo tragico del massacro di Wounded Knee, quando 250 inermi Lakota, donne, uomini e bambini furono sterminati dall’esercito Americano nel 1890.

Il Wyoming, infine è sede della Riserva Indiana di Wind River , una delle più grandi degli Stati Uniti. Oggi ospita una popolazione di circa 7000 unità, di cui i due terzi appartenenti alla tribù degli Arapaho ed il restante ai Shoshone. Al suo interno, Forte Washakie, fu costruito per proteggere questi ultimi dalle tribù nemiche, tra cui proprio gli Arapaho, uno dei gruppi Indiani più battaglieri ed irriducibili. Gli Shoshone, insieme ai Crow, furono tra le prime tribù Indiane del Nord-Ovest a collaborare coi bianchi e porsi sotto la loro protezione: già a primi dell’ ‘800, il gran Capo Washakie diede addirittura una delle sue figlie in moglie a Jim Bridger, uno dei trapper bianchi più celebri di quel tempo.

Qui di seguito un elenco dei prossimi principali raduni Powwow nei tre Stati:

12/13 agosto 2006 – Idaho
Shoshone Bannock Indian Festival – Fort Hall – ID – non un vero e proprio Powwow, ma un festival ricco di iniziative: danze, parate, rodei, mercati d’artigianato ed altro ancora.

25/27 agosto 2006 – South Dakota
130th Annual Rosebud Sioux Tribe Fair and Wacipi – Rosebud – SD – Danze, parate e rodeo. www.rosebudsiouxtribe-nsn.gov

agosto 2006 (data da stabilirsi) – Wyoming
Northern Arapaho Powwow – Arapohe – WY – www.wind-river.org

1/3 settembre 2006 – Wyoming
Labor Day Powwow – Fort Washakie – WY – www.wind-river.org

15/16 settembre 2006 – South Dakota
Gathering of the Wakanyeja Powwow – Chamberlain – SD – Un Powwow speciale dedicato ai bambini. Mostre d’arte ed artigianata, varie attività nel museo locale e grande spazio al pubblico nelle danze – www.stjo.org/powwow

6/8 ottobre 2006 – South Dakota
Black Hills Powwow (He Sapa Wacipi) – Rapid City – SD – www.blackhillspowwow.com – Uno dei Powwow più grandi in assoluto