In Basilicata, nella parte settentrionale della provincia di Potenza (a due passi da Napoli e da Bari), sulla strada che vi porta all´incantevole Matera o sulle spiagge di Maratea e di Scanzano, si estende il territorio del Vulture Alto Bradano.

Un verdissimo bacino di storia e di cultura, in cui zampillano sorgenti millenarie, in cui crescono da secoli boschi, foreste e alberi monumentali, in cui vivono animali, pesci, uccelli e farfalle uniche. Un paradiso selvaggio per gli aspetti naturalistici e ambientali, assolutamente accogliente per l’ospitalità che lo caratterizza. Un territorio “riservato”, ricco di testimonianze storiche e di bellezze rare, che non appartiene comunque ai grandi circuiti del turismo di massa.

Quest’anno, senza stravolgere l’identità che gli appartiene, e rispettando le peculiarità che lo distinguono, il Vulture Alto Bradano offre una ragione in più per essere visitato. Col 2008, il territorio valorizza infatti se stesso con avvenimenti culturali, previsti dal progetto voluto dalla Regione Basilicata e definito “Culture in loco”: una grande Mostra allestita nelle scuderie del castello di Melfi (“Il Vulture e il Sacro. Segni e forme della pietà popolare”), aperta fino al 21 giugno; il Festival di Teatro e di Cortometraggi “Festival delle arti Culture / Vulture 08”, in programma a Rionero e Venosa fra maggio e giugno; la Rappresentazione Teatrale “Vulture fra Oriente e Occidente”, scritto e interpretato dall’attore lucano Ulderico Pesce, in programma il 21 giugno a Venosa, nella famosa città natale di Orazio, all’interno della Chiesa Incompiuta: un progetto dei monaci Benedettini iniziato nel XII secolo, interrotto dopo pochi decenni, che oggi si mostra come paesaggio architettonico di grande suggestione e di magica atmosfera.

Si tratta di iniziative importanti, che affiancano sagre e musei, intrecciano feste religiose e pagane, valorizzano soggiorni ai laghi, visite a castelli, catacombe, chiese, scavi archeologici; iniziative che integrano suggestive passeggiate sui sentieri percorsi dal mitico Crocco, il famoso brigante di Rionero, che si oppose alla conquista del Sud Italia da parte dei piemontesi. Oltre ciò, il progetto “Culture in Loco” propone quattro itinerari tematici, per gustare con tutti i sensi le peculiarità del territorio.

SULLE TRACCE DEL SACRO (Itinerario I)

In tremila anni di storia, il Vulture ha visto intrecciarsi, fra conflitti e pacifiche convivenze, culture provenienti da tutto il Mediterraneo, che hanno fatto di questo territorio un luogo sacro per differenti credi e religioni.

Uno straordinario patrimonio culturale, che ancora oggi si può scoprire partendo da Venosa, dove sono da visitare le suggestive Catacombe ebraiche, da poco riaperte dopo un lungo lavoro di consolidamento e restauro, e il complesso dell’Incompiuta, uno dei capolavori dell’arte normanna nell’Italia del Sud.

A Rapolla merita una visita il Duomo, mentre a Melfi, dopo una sosta nella bella Cattedrale, si possono conoscere i segni e le forme della pietà popolare visitando la mostra “Il Vulture ed il Sacro”, allestita fino a giugno nelle Scuderie del castello di Melfi. Rionero in Vulture è una tappa da non mancare per la maestosa abbazia di S. Michele, affacciata sugli splendidi laghi di Monticchio, che nasconde una suggestiva chiesa rupestre.

A Ripacandida merita una visita il santuario di S. Donato, mentre a San Fele la rotte della devozione ci portano al santuario di S. Maria di Pierno, risalente al secolo XIII, uno dei gioielli dell’arte romanica in Lucania. Tappa obbligata ad Acerenza, con la splendida cattedrale risalente ai primi anni del XII secolo, per finire con una sosta a Genzano di Lucania, per visitare la chiesa dell’Annunziata.

TRA BORGHI STORICI, CASTELLI E SPETTACOLI (Itinerario II)

A spasso nel tempo nel Vulture. In un fine settimana, e muovendosi in un raggio di pochi chilometri, si possono attraversare migliaia di anni di storia. Cominciando con Acerenza, uno dei borghi medievali più belli d’Italia, dove a luglio si tiene la manifestazione “Acheruntia”, con rievocazioni storiche e il “Palio della Pietra”. Anche il borgo di Forenza merita una sosta, magari approfittando del corteo medievale che si tiene in agosto.

A Rionero in Vulture l’itinerario tocca il Palazzo Giustino Fortunato, perfettamente conservato, con la biblioteca e gli arredi appartenuti allo storico lucano. Ma anche al Teatro La Piccola, dove a maggio si tiene il “Festival delle Arti Culture Vulture 08”, dedicato a cortometraggi e opere teatrali che celebrano il territorio. A Melfi, visita d’obbligo al castello normanno-svevo, che ospita il Museo Archeologico Nazionale, con una collezione che comprende preziosi corredi funerari dal VII al III secolo aC. Da seguire anche “Brahmea”, manifestazione che a maggio mette in scena sfilate, convegni e spettacoli ospitati tra il castello di Melfi e quello di Venosa.

Venosa merita almeno una giornata: oltre al Castello Pirro del Balzo con il museo Archeologico Nazionale, c’è da vedere l’area archeologica con i resti monumentali della colonia latina di Venusia (fondata nel 291 aC). A maggio si tiene il “Certamen Horatianum”, dedicato al poeta venosino Orazio, che qui nacque nel 54 aC. Il 21 giugno, il complesso dell’Incompiuta farà da suggestiva cornice allo spettacolo teatrale “Vulture tra Oriente e Occidente”, scritto e diretto da Ulderico Pesce. A seguire, serata finale del “Festival delle Arti”, con la premiazione delle opere vincitrici del premio “Culture Vulture 08”.

LA NATURA DEL VULTURE, A PIEDI O IN MOUNTAIN BIKE (Itinerario III)

Il sistema ambientale del Vulture Alto Bradano offre diverse possibilità per chi cerca escursioni a diretto contatto con natura: dalla visita alle aree protette alle arrampicate sui sentieri di montagna; dal trekking in bicicletta alle escursioni a cavallo lungo le mulattiere dei parchi; dal birdwatching alla semplice contemplazione del paesaggio, dominato dalla mole di un vulcano spento.

Grazie anche alla scarsa densità della popolazione, l’area conserva un ricco patrimonio ambientale, ricco di folti boschi. Ad esempio quello di Forenza, dove si possono compiere escursioni nei rigogliosi boschi circostanti, che si estendono per più di 2500 ettari. Per gli appassionati di birdwatching, particolarmente interessante si rivela l´avifauna acquatica presso i Laghi di Monticchio, nel comune di Rionero in Vulture. Una zona indicata anche per gli appassionati di mountain bike, grazie alla presenza di diversi sentieri sterrati.

Altra tappa a San Fele con il Monte Pierno (1268 m), a Nord Est dell’Appennino Lucano. Il suo profilo atipico, con quello conico del Monte Santa Croce (1407 m), domina la Valle di Vitalba. Il versante occidentale della montagna, ai piedi del quale sorge un santuario, è rappresentato da massicce pareti di calcari dolomitici, mentre la specie forestale dominante è il faggio, presente nella quasi totalità dei versanti nelle esposizioni più fresche e umide. Sul versante occidentale del monte la faggeta si spinge fino quasi a lambire il santuario e l’abitato. Ma anche la sua fauna è particolarmente ricca. Tra i mammiferi sono frequenti la volpe, la faina, la martora e il tasso. A Ruvo del Monte, infine, una sosta rigenerante si può fare nel Bosco di Bucito, nell’oasi gestita da WWF e Lipu, con il centro di Educazione Ambientale di «Casone Bucito».

I MILLE SAPORI DEL VULCANO (Itinerario IV)

Oggi il Vulture è terra di produzione di eccellenze agroalimentari apprezzate anche all’estero, come il Pecorino di Filiano Dop, la cui produzione è diffusa in vari comuni dell’area, al pari di altre tipicità. Tuttavia, volendo costruire per un itinerario, per la scoperta dei mille sapori del vulcano, possiamo partire da Melfi, la meta ideale dei golosi che, fra tante specialità, possono apprezzare i famosi marroncini e i dolci tipici a base di castagne (varole), e dove si onora il grande Aglianico del Vulture, con la manifestazione “Aglianica”, prevista dal 5 al 7 settembre.

Proseguiamo per Rampolla, la capitale dell’olio extravergine, altro prodotto eccellente e in attesa di certificazione Dop. Tappa successiva è Venosa, la città del vino: qui sono molte le cantine in cui effettuare ottime degustazioni, che si possono proseguire anche a Maschito.

Ma nel Vulture Alto Bradano, territorio dove zampillano secolari sorgenti, anche l’acqua è protagonista, celebrata dalle numerose fontane artistiche disseminate per il paese. A Genzano di Lucania merita una visita la fontana Cavallina, monumento all’acqua costruito nella seconda metà dell’Ottocento.

Proseguendo, mettiamo in conto di assaggiare i famosi funghi cardoncelli e un dolce molto particolare di Forenza: “U cauzun”, squisito accostamento di mandorle, cioccolato e cipolla. Ma la meta più dolce che possiamo incontrare nell’area è senza dubbio Ripacandida, grazie alla presenza della mellinoteca nazionale, recentemente inaugurata, che propone il meglio della produzione di miele della Penisola.

Altra località squisita è la successiva Ginestra, centro che conserva tracce della cultura albanese e zona di produzione della Malvasia del Vulture. A Barile, invece uno scenario unico si mostra attraverso le grotte dello “Sciescio”, antiche abitazioni di profughi albanesi scavate nel tufo, che successivamente furono adibite a cantine, e che ancor oggi, conservano vini, formaggi ed olii che si possono assaggiare in loco.

L’itinerario si conclude a Rionero in Vulture, il maggior centro di produzione dell’Aglianico. Qui, entrando in una delle macellerie del paese, chiedendo una squisita salciccia lucana, aromatizzata con finocchio selvatico e peperoncino, gusterete un sapore esclusivamente lucano.

Informazioni: www.cultureinloco.it