itinerario

Partiamo da Milano alla volta di Bereguardo, dove passiamo sul caratteristico Ponte delle Barche per guadare il Ticino. In Italia è uno degli ultimi esempi di ponte realizzato su chiatte, uno dei rarissimi ancora fruibili anche in automobile.

Venne costruito come opera provvisoria alla fine dell’ottocento (sul modello degli antichi ponti su chiatte che nel Medioevo guadavano il fiume) ma, contro ogni previsione, resistette ad entrambe le guerre mondiali. E’ stato completamente ristrutturato dopo l’ultima alluvione: le barche che lo sorreggono, inizialmente tutte in legno, sono state sostituite con le chiatte in alluminio ora presenti, sulle quali sono posate tavole di legno. Questo tipo di ponte, segue la portata del fiume: si alza con il livello dell’acqua e le barche galleggiano. Qui è possibile anche fermarsi per una passeggiata nel parco sia a piedi sia noleggiando una bicicletta.

Sopra, il ponte delle barche prima dell’intervento di ristrutturazione dovuto ai danni dell’alluvione;
sotto il nuovo ponte con le “barche” in alluminio terminato nell’Aprile 2001.

Riprendiamo la strada per Varzi (PV), circa 25 km a sud di Voghera. Varzi sorge al centro della Valle Stàffora a mt 416 s.l.m., nel cuore dell’Oltrepò Pavese. Vanta un nucleo storico medievale molto ben conservato, con fortificazioni, stretti vicoli e porticati, paese di transito della antica “via del sale”, merita assolutamente una visita.

Dopo avere assaporato l’arte, il consiglio è quello di gustare i sapori di queste dolci terre: celebre è il salame di Varzi, ma qui tutti i salumi, funghi e vini sono magnifici. Per il pranzo, spostatevi a 10 km da Varzi verso Stradella, precisamente a Cecima: il ristorante è ben segnalato anche lungo la strada, rimarrette più che soddisfatti: Ristorante il Sagrestano – S.S. Penice – Casa Ponte, 2 – Cecima (PV)

Riprendiamo la strada verso Milano, direzione Casteggio: ci si può fermare a degustare un bicchiere di vino in una delle tante cantine della zona, Broni è denominata la “città del vino”.

Torniamo verso Milano tra aironi, garzette, gruccioni, martin pescatori, upupe e altri uccelli che volteggiano nel cielo o sostano nelle risaie che l’intero itinerario costeggia. Giunti a Mezzanino, fermiamoci subito dopo aver passato il Ponte della Becca, situato alla confluenzatra il Po e il Ticino. Qui sorgeva un importante porto fluviale da cui transitavano le navi che facevano la spola fra Pavia e Venezia portando sale, sete e merci di lusso. Qui si trovava anche un traghetto su chiatte che collegava le sponde opposte e metteva in comunicazione le due strade che fiancheggiavano il fiume, la Francigena a Nord e la Romea a Sud ed entrambe raggiungevano Roma rispettivamente dalla Francia e da Santiago di Compostella.

Nel 1860 fu sostituito da un ponte di barche e nel 1912 sorse l’attuale ponte di ferro sul Po alla località Becca. Fu allora un fiorire di esercizi commerciali di ogni tipo: fra acquavitai, caffettieri, locandieri e osti se ne contavano una decina: alcuni si prefiggevano di soddisfare le necessità delle maestranze che lavoravano sul ponte, altri avevano come clientela i numerosi viaggiatori che continuavano a servirsi del ponte vecchio.
Si presenta ancora oggi come una imponente costruzione reticolare in ferro lunga complessivamente 1018 metri e larga 8.