1 – Se avete bambini a scuola: andare a visitare il Museo Egizio sarà una esperienza incredibile e tutta da raccontare. Studiare la civiltà egizia sui libri e viverla in questo museo incredibile con oltre reperti, è un momento indimenticabile. Al museo è anche possibile partecipare a svariati laboratori didattici che sono organizzati tutto l’anno. Consultate il sito per sfogliare il calendario degli eventi per bambine e bambini. Al museumshop  è possibile acquistare libri e ricordi, nonchè giochi, come i puzzle a tema. Papiri, piramidi, sarcofagi, non avranno più segreti!
Per i più piccoli c’è lo Spazio ZeroSei Egizio, per giocare con i faraoni: offre ai più piccoli un’esperienza di scoperta e conoscenza della civiltà egizia, scavando nella sabbia o giocando in una piramide! I bambini e le bambine da 3 a 6 anni possono essere lasciati per un laboratorio con gli animatori, cosi i genitori possono visitare il museo in libertà!

2 – Un museo unico al mondo: quale miglior motivazione? Dopo quello al Cairo, il Museo Egizio di Torino è il più grande al mondo. Con i suoi 4 piani, il Museo Egizio si estende per oltre 2 km di percorsi tutti da esplorare. Nato nel 1824 è il più antico Museo Egizio al mondo: celebre la frase «La strada per Menfi e Tebe passa da Torino».

3 – Un museo ricco di curiosità, da esplorare nei vari percorsi: per tutti i gusti e la resistenza fisica! All’ingresso vi verranno le videoguide con cuffie e potrete scegliere il percorso che preferite. C’è il percorso veloce da un’ora, mordi e fuggi, ma salterete molte cose interessanti, non lo consigliamo! Il Museo è infatti godibile anche con i percorsi più lunghi. Ci sono svariate panchine tra una stanza e l’altra e un piccolo bar al piano intermedio, perfetto per la pausa anche pranzo. Piano piano si arriva alla fine, stupiti e gratificati dalla visita. Gli altri percorsi sono da 90 e 150 minuti. Il Family Tour da 90 minuti è il più divertente per chi arriva con i bambini.

A tenere compagnia e far da ciceroni alla visita per le stanze del Museo sono Kha, architetto capo dei lavori a Deir el-Medina; sua moglie Merit; Schiapp, un super fan dell’Antico Egitto; Cody, una promettente archeologa e lo scopo, di teca in teca, sarà trovare la micetta mummia Miu, una divinità in incognito, nascosta nelle sale del Museo, che si è persa! Ai giovani visitatori viene consegnata una mappa di orientamento. I reperti oggetto di trattazione sono segnalati da una zampetta nera su campo giallo, con il numero corrispondente. Chicca della videoguida sono gli indovinelli che ogni tanto propone a cui bisogna rispondere cliccando la risposta corretta!

4 – Un museo che si può visitare anche per tematica: per esempio è possibile approfondire il tema del cibo, tra pani millenari e vasi di birra; o ancora magici amuleti, di cui il museo è pieno e che hanno caratterizzato la civiltà egizia. O ancora, il tema degli animali, con i gatti che spadroneggiano su tutti.

5 – Un museo dove l’allestimento e l’arte dialogano coinvolgendo il visitatore: le sale sono studiate per un vero percorso immersivo. Meraviglioso ad esempio sentirsi archeologi esploratori all’interno della  Tomba di Iti e Neferu: una delle perle del Museo, fu riportata alla luce nell’inverno 1911 dagli scavi dell’allora direttore dell’Egizio Ernesto Schiaparelli.

Dopo due piani di teche con sorprese qua e là, come ad esempio i diffusori di essenze egizie, si arriva alle sale che più lasciano senza fiato: la Galleria dei Re con la statua di Seti II che emana magia e suggestione ancora oggi. In occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino nel 2006, lo statuario è stato riallestito dallo scenografo Dante Ferretti: godetevi in silenzio l’emozione appena entrate in queste due sale, tra specchi e luci soffuse nel percorso denominato Riflessi di pietra.

Affascinante poi, in ogni piano, la possibilità di assistere dal vivo al lavoro minuzioso e attento dei restauratori.

Una dritta: se vi fermate la bar del primo piano, date un occhio fuori dalle finestre. Avrete uno dei più scorci su Torino e sulla storia d’Italia: il caffè si affaccia su piazza Carignano, una delle più eleganti piazze italiane. Quello alla vostra destra, in stile barocco piemontese, è Palazzo Carignano, dove si è riunito il primo Parlamento del Regno d’Italia. Il progetto della facciata si rifà a disegni di Bernini e Borromini. Alla vostra sinistra Il Ristorante del Cambio, nato nel 1757, dove Camillo Benso Conte di Cavour era solito consumare le sue pause pranzo. Vera bellezza!

6 – Imperdibile se amate la storia! Il viaggio comincia salendo le scale mobili che scorrono su un’opera d’arte enorme che riproduce la Mesopotamia con il suo Nilo. L’installazione di Dante Ferretti si chiama Il Grande Nilo ed è un monumentale pannello di tessuti sovrapposti in omaggio al centenario dalla nascita di Alberto Burri (1915).

E dall’alto poi si scende, si conosce, si esplora, passo dopo passo. Un tuffo nel passato per capire se stessi, il presente e chissà, anche l’aldilà! La Galleria dei Sarcofagi è un vero viaggio nel tempo: reperto dopo reperto ci si domanda come amavano, cosa facevano, cosa speravano tutte queste persone, ora mummie. Un museo anche introspettivo insomma.

7 – Un museo da visitare per chi ama il mistero e l’archeologia: chi più della civiltà egizia ha vissuto e tramandato il mistero? Quasi 700 manoscritti interi o ricomposti e oltre 17.000 frammenti di papiro  aspettano di essere scoperti dal visitatore, piccolo o grande. Il Museo Egizio ospita una delle collezioni di papiri più significative al mondo: spaziano da contenuti documentari (ad es. amministrazione di necropoli e templi, testi giuridici) a quelli letterari, rituali, religiosi, magici e funerari (ad es. il Libro dei morti). E poi portali, veri o finti…

8 – Un museo anche al femminile: moda e make-up non mancano, tra mille curiosità di come vivevano le donne egizie, anche di grande potere. Bellissimo il set di bellezza di Merit con i suoi trucchi ed unguenti profumati e gli abiti di lino esposti, nella storia del tessuto e della sua decorazione.

Una curiosità? Sono esposte anche un paio di mutande di Ka: eh già perché i vestiti erano piuttosto leggeri e se si volevano coprire le parti intime… Ogni capo riportava le iniziali del proprietario, non si vorrà mica perdere il proprio guardaroba nel lavaggio comune nel Nilo?!

Visitare il Museo Egizio è una vera esperienza che consigliamo proprio a tutti. E se non sarete abbastanza stanchi, non perdete anche la mostra temporanea a fine percorso: anche questa è sempre illustrata dalla videoguida, con un percorso da 60 minuti. Sarete stanchi, ma credete varrà la pena almeno un giro veloce!
Non da ultimo, la connessione Wi-Fi è libera e gratuita, per scattare tanti selfie!

Prenotate prima dal sito internet: www.museoegizio.it

Buona gita a Torino!