La gran parte dei luoghi del set della fiction legata al Commissario Montalbano si trovano nella provincia di Ragusa, sebbene le descrizioni dei luoghi narrati nella finzione letteraria da Andrea Camilleri siano quelli legati a com’erano nella sua infanzia, nella provincia di Agrigento: ad esempio la Fiacca è Sciacca, Fela è Gela, Vigàta in realtà è Porto Empedocle, e richiama nel suono Licata ecc. Luoghi oggi divenuti troppo diversi da come vengono illustrati nei libri, e quindi si è preferito girare le pellicole altrove.

Chi vuole assaporare e rivedere i luoghi di Montalbano, può dunque programmare una vacanza di una o due settimane nella provincia di Ragusa, che offre questo e molto altro.
Ecco alcuni dei suggerimenti per una visita.

Santa Croce Camerina

Santa Croce Camerina è il punto di partenza per chi vuole esplorare e vivere le atmosfere della serie legata al Commissario Montalbano, basati sui racconti di Camilleri. Si trova a sud ovest di Ragusa, da cui dista 26 chilometri. Il paese fu in origine colonia siracusana di Kamarina, fondata nel 598 a.C. e costruita sui colli antistanti il porto alla foce dell’Ippari: fu infatti fondata da ecisti siracusan, di origine corinzia.
La Chiesa Madre, risalente al XIII secolo, è il monumento più importante di Santa Croce Camerina, in stile barocco come gran parte degli edifici storici della cittadina, e realizzata in pietra arenaria. Ristrutturata nel ‘700, ha l’interno a tre navate e conserva una copia della Madonna di Loreto del Caravaggio e una statua di San Giuseppe, patrono della città. La festa del patrono si celebra dunque il 19 marzo, mentre la patrona Santa Rosalia è festeggiata a metà settembre: tradizione vuole che le famiglie devote al santo patrono, preparino le Cene di San Giuseppe, banchetti stracolmi di primizie, dolci, piatti tipici, pane lavorato con maestria in forme diverse (cucciddati, speri, vastuna, rusiddi), come voto di fede.

I resti di Kamarina hanno grande interesse archeologico: rimangono tombe arcaiche e ruderi di un tempio dedicato ad Atena. All’interno dell’area archeologica spiccano per interesse i resti di alcune abitazioni greche. Soprattutto tre, e cioè la ‘casa dell’Altare’, cosi chiamata per via dell’altare ritrovato al centro del cortile; la ‘casa dell’Iscrizione’ e la ‘casa del Mercante’, in cui sono stati trovati pesi e misure per il commercio. Nell’area archeologica dell’antica città “classica” di Camarina, si trova il Museo Archeologico Regionale di Camarina, con molti reperti eccezionali anche di archeologia marina. Indirizzo: SP Scoglitti-Santa Croce Camarina.
Per informazioni tel.0932/826004.

Puntasecca

La costa frastagliata di basse scogliere alternate a spiagge finissime tutte libere, offrono panorami e scorci di bellezza incredibile, luoghi frequentati dal turismo locale estivo. Il blu e il verde del limpido mare si fonde con l’oro e l’argento del sole, in impagabili tramonti.
Meta imperdibile per gli appassionati della serie è il borgo marinaro, di origine araba Puntasecca (“Ain Keseb” è l’antico nome arabo di Punta Secca), dove si trova la casa del Commissario di Marinella, in una villetta nella piazzetta adiacente la celebre spiaggia.
Il borgo si caratterizza per la presenza del faro costruito nel 1853 dalla Marina, alto 34 metri, gli antichi locali per la stagione del pesce, i magazzini, la chiesetta e la torre di Scalambri (XVI sec.), infine lo scaro artificialmente scavato nella roccia ai primi del XIX secolo. Alla Madonna di Portosalvo sono dedicati il porticciolo e la graziosa chiesetta.

Sampieri

Percorrendo la panoramica strada costiera in direzione di Donnalucata si giunge nei pressi di Sampieri: sulla scogliera del Pisciotto, poco a est di Sampieri sorge la fornace Penna, ovvero la Mànnara, in un luogo isolato e affatto malfrequentato, come invece narra Montalbano. Nella fiction è indicata come tonnara, in realtà era una fornace che produceva tegole e laterizi.

Donnalucata

Proseguendo, nella frazione balneare di Donnalucata potrete passeggiare sullo splendido lungomare, scenografia del lungomare di Vigata nell’episodio “Le forme dell’acqua”.

Castello di Donna Fugata

Nell’entroterra a nord del territorio di Santa Croce Camerina, in posizione dominante, tra bruni carrubeti si leva il neogotico castello di Donnafugata, antica rocca ricostruita e abbellita nel XIX sec. dal barone Corrado Arezzo de Spuches.
Il palazzo, già set cinematografico de “Il gattopardo” di Visconti, è stato set di Montalbano, come abitazione del boss mafioso Balduccio Sinagra.
Il nome Donnafugata deriva dall’arabo “Ain-jafat” e significa “Fonte di salute”. Una leggenda narra comunque, di una donna che prigioniera nel Castello riuscì a scappare. Si tratterebbe della regina Bianca di Navarra che venne rinchiusa, dal perfido conte Bernardo Cabrera, signore della Contea di Modica, in una stanza dalla quale riuscì a fuggire attraverso le gallerie che conducevano nella campagna che circondava il palazzo. Da qui il nome dialettale “Ronnafugata”, cioè “donna fuggita”. Abile stratega, scaltro, crudele, potente come nessun altro sull’isola il Conte Berardo Cabrera era temuto persino dai sovrani di Palermo che non fecero nulla per ridimensionare il suo potere.

La sontuosa dimora nobiliare merita senz’altro una visita: è possibile vedere sia le 122 meravigliose stanze interne disposte su tre piani, (di notevole pregio la stanza della musica con bei dipinti a trompe-l’oeil e la grande sala degli stemmi con i blasoni di tutte le famiglie nobili siciliane), sia gli splendidi otto ettari di giardini circostanti, con tempietti, grotte e labirinti tra ficus e piante esotiche.
La visita guidata, a pagamento, comprende il piano nobile, il parco, o tutto il complesso. Mettete in conto almeno un’oretta. Per informazioni: 0932 /619333.

La grotta delle Trabacche

Non molto lontano, in Contrada Buttino a circa 5 Km da Ragusa, si può visitare la suggestiva Grotta delle Trabacche, catacomba recentemente resa fruibile, dove Montalbano ritrova i corpi dei due innamorati nell’episodio “Il cane di terracotta”. Per raggiungerla, al km 3,2 della SP.13 girate a sinistra su una stradina in leggera discesa, che dopo circa 100 m. diviene sterrata; proseguendo qualche centinaio di metri, osservando il costone sulla destra, si intravedono due grotte, la seconda e più grande è la grotta di Trabacche.
Probabilmente di epoca romana o tardo romana, fu utilizzata come luogo di sepoltura in epoca bizantina.
Il nome della grotta deriva forse dalla somiglianza che i due sarcogafi al centro, hanno con i letti antichi ornati da cortine (a forma di baldacchino), trabacche appunto. Leggenda popolare vuole invece che il nome derivasse dal fatto che tre vacche entrate nella grotta, non riuscirono più ad uscire.

Ragusa Ibla

Se avete previsto una vacanza da queste parti, non potete non visitare la barocca Ragusa e Ragusa Ibla, Vigata sul set, mettendo i conto un paio d’ore. Anche questo gioiello è inserito nel Patrimonio dell’Umanità Unesco. Nella piazza principale sono state girate numerose scene, ne riconoscerete i vari edifici.
Se siete fan di Montalbano, una puntatina per il pranzo potete farla alla “Trattoria da Calogero“, ovvero La Rusticana, dove Salvo e Mimì Augello consumano abitualmente i loro pasti preferiti…
Due le scalinate da non mancare: quella monumentale che porta alla Cattedrale di San Giorgio e quella lunghissima di Santa Maria delle Scale, con vista finale sul panorama magnifico del quartiere medievale di Ibla, da cui potrete ammirare ad esempio il ponte dei cappuccini, ripreso ne “Il ladro di merendine”, piazza del Popolo e piazza Poste, riprese ne “La voce del violino”.

Scicli

La bella e antichissima cittadina barocca di Scicli è patrimonio dell’Unesco: si sono succeduti Greci, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Barbari, Saraceni, Normanni, Svevi, Aragonesi… Passeggiare tra le viuzze o per piazza Italia, gustando una granita o un gelato artigianale al pistacchio o mandorla, è il modo migliore per visitarla. Tra i numerosi edifici riconoscerete gli esterni del commissariato di Vigata, ovvero il Palazzo Comunale, e la questura di Montelusa ovvero Palazzo Iacono.

Modica

Se oltre che fan di Montalbano, siete golosi turisti, recatevi nella preziosa tardo barocca Modica, quasi interamente ricostruita dopo il terremoto del 1693. Il tessuto urbano, adagiato sui fianchi delle due vallate e sulla collina del Pizzo, è un intrigo di casette, viuzze e lunghe scale. Molte delle scene che rappresentano Vigata si svolgono anche a Modica: ad esempio la scalinata che conduce alla casa del medico legale; la Casa del giornalista; Palazzo Polara è scenografia nella puntata ”l cane di terracotta”, l’inseguimento davanti al Duomo di S.Giorgio nella puntata “Gita a Tindari” e poi ancora la società di mutuo soccorso, la chiesa di S. Pietro, il palazzo degli studi dove sono immaginati i locali della procura e la stanza del procuratore.

Da non perdere l’interno del Duomo di San Giorgio, inserito nei beni dell’Unesco, che oltre alla magnifica arte, riserva curiosità. Sul pavimento antistante l’altare maggiore, nel 1895 il matematico Armando Perini disegnò una meridiana solare ellittica, con i mesi dell’anno e le ore; il raggio di sole, che entra dal foro dello gnomone posto in alto sulla destra, a mezzogiorno, segna sulla meridiana il mezzogiorno locale. Sacro e profano si mescolano così con le figurazioni dei segni zodiacali e un curioso dado in pietra. All’estremo sinistro della meridiana, una lapide del pavimento, contiene l’indicazione delle coordinate geografiche della chiesa,ovvero della stessa città di Modica.

Ma Modica è sinonimo soprattutto di Cioccolato, buono, anzi buonissimo, per lussuriosi, lavorato a freddo con la “Pasta amara”, tramandato di generazione in generazione… non esiste altro luogo al mondo dove venga prodotto questo speciale tipo di cioccolato. Tra le tante possibilità per la sua degustazione, consigliamo una puntatina alla più antica cioccolateria, la Bonaiuto (www.bonajuto.it), dovete non potrete esimervi dall’acquisto di dolci souvenir.

Gastronomia…

La straordinaria gastronomia comprende tutto quanto la Sicilia ha da offrire, dall’antipasto alla pasticceria e alla gelateria… fate un salto in una rosticceria, dove troverete ogni tipo di focaccia ripiena e rustico, oppure in una pasticceria dove avrete di che riempire occhi e palato…

Nei ristoranti potrete degustare primi piatti, piatti di pesce e di carne, accompagnati dai tradizionali corposi vini siculi, bianchi e rossi.
Tra i piatti tipici locali del ragusano citiamo ’i mpanati (pasticci di agnello o capretto con patate o di cavolfiore o di spinaci con uva passa), ’u maccu (pasta con fave sbucciate), i facci pirciati (pizze semplici. condite con olio, origano e aglio), mentre tra i dolci più caratteristici vanno ricordati i mustazzola, le cassate di ricotta zuccherata, i cicirieddi, ’a cubaita, i viscotta scaurati.

Per saperne di più

I segreti della tavola di Montalbano. Le ricette di Andrea Camilleri
Un’indagine sull’universo gastronomico di Andrea Camilleri, espresso attraverso il suo illustre personaggio: il commissario Montalbano, goloso e continuamente affetto da un “pititto” smisurato. Ne viene fuori un’antologia gustosa come una tavolata ben imbandita, con rievocazioni di alimenti e pietanze tratte dai suoi ricordi dell’infanzia in Sicilia. Il cibo diventa protagonista trasversale di tutte le storie, e acquista una valenza affettiva molto forte, sinonimo di materializzazione dell’amore materno. Da qui si deduce l’importanza che questa passione ha per il commissario, così prepotente da prevaricare anche la passione amorosa. Per lui, il cibo è l’oggetto del desiderio, più importante degli altri piaceri e deve essere conquistato a tutti i costi; ma i segreti delle gustose pietanze sono custoditi da altri, la “cammarera” Adelina, Calogero, Enzo. Le ricette sono svelate in queste gustose pagine da assaporare in silenzio e solitudine, con animo lieto e mente sgombra, una per volta, come quando Montalbano si siede a degustare i suoi piatti preferiti.

I luoghi di Montalbano. Una guida
Un atlante dell’universo geografico del commissario Montalbano: i tragitti, i percorsi delle spedizioni, le borgate e le contrade visitate, le case dei delitti e i locali frequentati da lui e dagli altri personaggi, le spiagge delle nuotate, i panorami che cadono sotto i suoi occhi, il vecchio masso piatto e l’ulivo saraceno. E quindi è anche un modo nuovo di inseguire le inchieste del commissario più famoso d’Italia, di entrare nell’atmosfera delle sue storie. Ne risultano dodici itinerari (uno per ciascun romanzo), arricchiti dalle schede dei luoghi vissuti dai personaggi (e di quelli delle trasposizioni televisive), con le cartine e le mappe: e non sono itinerari puramente letterari. Vero è che i luoghi di Montalbano nascono dalle finzioni di Camilleri: da Vigàta a Montelusa, da Puntasecca a Marinella, dai bar ai ristoranti alle chiese, sono tutti luoghi di fantasia, nessuno esiste nella toponomastica reale e nessuno dovrebbe esistere nella topografia. Però la scoperta di questa guida – che ha sorpreso, raccontano gli autori in prefazione, per primo il Maestro di Vigàta – è che la finzione, come un foglio di carta traslucida, si sovrappone ai luoghi della geografia reale, tra Agrigento e Porto Empedocle, tra Siculiana e Palma di Montechiaro, nella Sicilia sudoccidentale dove Camilleri è nato e dove Montalbano opera. Così, una guida ai luoghi immaginati diventa, rintracciati i nomi veri sotto i falsi, la guida vera di un paese reale che si trova nelle carte geografiche.

Montalbano. La Sicilia del commissario
Una ghiotta occasione per il lettore di assaporare un viaggio – descritto con freschezza narrativa e rigore, e rappresentato da quasi duecento immagini alla scoperta della Sicilia del commissario Montalbano, attraverso tutti gli episodi della fortunata serie televisiva andati in onda dal 1999 al 2008.

Il barocco siciliano e i luoghi di Montalbano. Con Carta geografica ripiegata

La penna di Camilleri e la bravura di Zingaretti hanno contribuito a definire una terra meravigliosa, dove le forme del barocco sono pervase dai sentori del cioccolato di Modica e del Nero d’Avola. Tra i vicoli di Ibla e la sensuale Ortigia, il palcoscenico di Siracusa e il mare sullo sfondo, indaga il commissario Montalbano, in una sospensione letteraria che ammalia viaggiatori e lettori.