Val Ridanna
Val Ridanna
Val Ridanna
Museo provinciale delle miniere a Masseria
Museo provinciale delle miniere a Masseria
Museo provinciale delle miniere a Masseria
Museo provinciale delle miniere a Masseria
Museo provinciale delle miniere a Masseria
Museo provinciale delle miniere a Masseria
Museo provinciale delle miniere a Masseria
Museo provinciale delle miniere a Masseria
Museo provinciale delle miniere a Masseria
Castel Wolfsthurn
Vipiteno
Vipiteno
Vipiteno
Vipiteno
Vipiteno
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Racines-Giovo
Racines-Giovo
MondoAvventuraMontagna
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Racines è il comune altoatesino che comprende le tre vallate Val Ridanna, Val Racines, Val Giovo e Passo del Giovo; per superficie è il sesto più grande di tutto l’Alto Adige, con pochi abitanti disseminati in piccoli paesi pittoreschi. Partendo da 980 m la parte abitata delle valli raggiunge i 1.620 m, mentre con escursioni o scalate è possibile raggiungere addirittura i 3.507 m.

La Val Ridanna (o Ridnauntal in tedesco) è una piccola valle laterale della Val d’Isarco, lunga 18 km, che parte da Vipiteno, fino ad arrivare alla località Masseria e le Alpi Stubai. I principali centri abitati della vallata sono Casateia, Telves, Mareta, Ridanna e Masseria, tutte frazioni di Racines.

A occidente la valle è chiusa dal Monteneve/Schneeberg, divenuto famoso per la sua storia mineraria durata 900 anni e quale miniera più alta d’Europa. Ed è da qui che partiamo in questo meraviglioso itinerario, tra cascate e cascatelle, boschi e pascoli altoatesini.

Museo provinciale delle miniere a Masseria

La miniera di Monteneve in Val Ridanna è stata sino a qualche decennio fa, una delle miniere più alte d’Europa. Per circa un millennio eserciti di minatori hanno estratto minerali preziosi: argento, piombo e zinco. L’argento estratto probabilmente servì ai Conti del Tirolo per la coniatura delle monete.

La miniera è stata definitivamente chiusa nel 1985 ed ora, trasformata in miniera-museo, offre la possibilità di dare uno sguardo unico e molto vicino alla realtà del mondo dell’estrazione di minerali di oggi e di ieri.

Il momento di maggior splendore venne raggiunto intorno al 1500 con l’impiego di 1000 minatori in circa 70 gallerie intenti all’estrazione di argento e galena.
Dal 1871 in poi si iniziò l’estrazione dello zinco, presente in grande quantità.

Il paesino S. Martino sul Monteneve ebbe in quel periodo il momento di maggior espansione, con tanto di scuola ed associazione varie.

Le estreme condizioni clumatiche del vivere in quota associato al durissimo lavoro nella montagna, richiesero un notevole contributo di vite umane. Il catastrofico rogo nel giugno del 1967 distrusse completamente il paese, segnandone la fine.

Da quel giorno i minatori vissero a Masseria, dove dal 1871 si trovava anche l’impianto d’arricchimento del minerale. Da lì vennero trasportati con una funivia attraverso la Valle di Lazzago fino alla galleria “Poschhaus” per poi raggiungere il loro posto di lavoro con un trenino attraverso i 3,5 km della galleria.

L’intera catena produttiva della miniera è rimasta ancora oggi intatta.

Per chi visita per la prima volta questi luoghi consigliamo la visita “compatta”: una visita interattiva e itinerante della durata di circa un’ora e mezza, guidata da persone legate alla storia della miniera ed, in gran parte, discendenti da famiglie di minatori.

La visita è semplice, adatta a chiunque e coinvolgente anche per i bambini. L’età che consigliamo, affinchè possano apprezzare la ricchezza della visita, è dai 4/5 anni.

Ci si ritrova davanti al bookshop del museo e al suono della chiamata si parte per il percorso, che ha inizio con un diorama interattivo all’interno del museo.

Pochi minuti e ci si addentra in una miniera didattica di circa duecento metri. Indossati l’elmetto e la giacca da minatori forniti in loco, si entra nell’oscurità e si inizia un percorso storico, fatto da quadri allestiti all’interno della galleria.
La temperatura interna alla galleria è costante a 8 gradi.

Durante il percorso la guida fa rivivere suoni, odori, rumori, di un passato in fondo poi neanche così tanto lontano, azionando escavatori e martelli penumatici.

800 anni di attività mineraria, le tecniche d’estrazione e di trasporto impiegate dal Medioevo e i macchinari originali, funzionanti tutt’oggi. Un modo per toccare con mano le condizioni di lavoro nel sottosuolo, l’oscurità, l’umidità, la polvere e il forte rumore.

All’interno della miniera i più piccoli potranno addentrarsi in cunicoli appositamente allestiti e per tutti è anche possibile assistere a un video di qualche minuto che farà rivivere reali detonazioni!

Usciti dalla miniera si passa alle tecniche e agli impianti di frantumazione: per secoli, i minerali erano frantumati a mano, selezionati con un setaccio e passati in un impianto di lavaggio. Solo più tardi furono introdotti i frantoi e i mulini e, nel 1926, il metodo di flottazione. Tutto questo è stato mantenuto e la guida si diverte nel mostrare ed azionare ogni ingranaggio!

All’interno dell’impianto di frantumazione è proposto un video di dieci minuti, che spiega tutta la storia della valle e della miniera.

Al termine della visita guidata è possibile visitare il piccolo museo allestito all’ingresso, che mostra un campionario di minerali e altre interessanti attrezzature del mondo miniere.

L’ impianto di trasporto a cielo aperto, risalente al 19° secolo, era il più lungo nel mondo e, anche oggi, è visibile in tutta la sua lunghezza, consentendo di farsi un’ idea delle difficoltà di trasporto dei minerali dalla montagna a valle.

Il trasporto del minerale era da sempre uno dei problemi principali per la miniera. Per centinaia di anni il minerale venne trasportato, chiuso in grandi sacchi, e someggiato con i cavalli verso valle. Da lì il trasporto venne proseguito con carri trainati da cavalli o buoi.

Nel 1871 venne realizzato il più grande impianto di trasporto del minerale al cielo aperto, su rotaia, del mondo. Questo sistema molto ardito comprendeva “piani inclinati di frenatura” molto ripidi alternati da tratti di “ferrovia a cavalli” quasi pianeggianti. Tanti tratti di questa via di trasporto sono ancora visibili.

Solo nel 1925 si costruì la teleferica per materiali, che rese possibile il trasporto del minerale fino a Masseria durante tutto l’arco dell’anno. La moderna teleferica è stata utilizzata fino a poco tempo fa.

Per chi desidera approfondire questa esperienza, esiste la possibilità di visitare anche le reali miniere in quota.

L’esperienza, effettuata nel pomeriggio, dura quattro ore e mezzo: dotati d’equipaggiamento completo da minatore (stivali, giacca, casco con torcia) si viene condotti in pullman fino alla galleria ”Poschhaus”. Da lì, a un’altitudine di 2000 m, a bordo del vecchio trenino della miniera si percorre un tunnel di 3½ km: un tour avventuroso attraverso vaste gallerie, pozzi, corsi d’acqua, strettoie e crepacci. Muniti di punta e mazzetta, ci si cimenta nell’estrazione di minerali da vene tutt’oggi esistenti! Il ritorno avverrà in trenino e pullman.

Per tutte le info: www.museominiere.it

Castel Wolfsthurn presso Mareta

Al centro della Val Ridanna si trova l’unico castello in puro stile barocco dell’Alto Adige: alcuni anni fa è stato trasformato nel museo provinciale della caccia e della pesca. Al suo interno è possibile ammirare diorami, dipinti, armi, meravigliosi arazzi e pezzi di mobilio originali dei Signori von Sternbach.

Un percorso speciale è dedicato ai bambini con l’intento di trasmettere, tramite il gioco, conoscenze sui versi degli animali e le loro orme, sulle corna dei cervi e le tane degli orsi.
Aperto al pubblico dal 1° aprile al 15 novembre

Vipiteno

Vipiteno è un vivace centro commerciale grazie soprattutto alla sua posizione strategica tra i passi del Brennero, del Giovo e di Pennes. Un grazioso paesino che vale certamente una sosta, con un bellissimo centro storico medievale su cui domina la Torre delle Dodici, l’emblema di Vipiteno, è incoronata da un tetto a doppia falda e frontoni di pietra gradonati.

In ogni stagione sono organizzate speciali manifestazioni: in estate Le giornate dello Yogurt, con speciali visite guidate alla latteria di Vipiteno, bande musicali, giochi per i bambini e il delizioso Yogurt di Vipiteno da gustare
Info: www.giornatedelloyogurt.com

In autunno Il tappeto Rosso, per fare shopping e ottenere ingressi omaggio anche al Mondo delle Miniere o al nuovo Balneum, il bellissimo centro benessere e di divertimento acquatico della città.

Per quattro sabati, la Città Vecchia e la Città Nuova, la Via della Stazione e la Via Geizkofler vengono ricoperte da un tappeto rosso che conduce i visitatori lungo un singolare percorso di shopping e gastronomia, che li porta a scoprire i negozi con offerte speciali, gli stand con i prodotti locali, il tutto accompagnato dalla musica. Un modo originale e diverso per fare shopping!

Ma Vipiteno è celebre senz’altro per il mercatino di Natale, meta di quanti amano il Natale tradizionale. I tanti piccoli stand adornati in stile natalizio nelle strette viuzze della città medievale invitano a passeggiare senza fretta. Alla sera poi, quando innumerevoli fila di luci si illuminano, l’atmosfera del Natale in montagna scatena emozioni particolarmente forti.

Le bancarelle offrono tante originali idee regalo, alcune grandi, altre adatte a piccoli pensieri, e numerosi souvenir per ricordare la meravigliosa atmosfera prenatalizia di Vipiteno. Specialità culinarie dei locali cittadini e ovviamente il caldo vin brulé garantiscono il benessere fisico dei visitatori.

Gola Stanghe Val Racines

Gola Stanghe è un monumento naturale molto suggestivo situato in località Stanghe, direttamente all’ingresso della Val Racines. La gola profondamente scavata nel puro marmo bianco è unica in Europa e può essere raggiunta tramite un sentiero pedonale che attraversa l’orrido.

I circa 175 m. di dislivello, percorribili in 45-60 minuti all’andata e 40 minuti al ritorno, non costituiscono un problema neppure per i bambini grazie al sentiero ben preparato.

Lo sguardo cade nella profondissima gola, in cui una cascata di 15 metri si tuffa in profondità. Il sentiero attraversa ponti, scale, punti panoramici ed una galleria di roccia verso sinistra e poi, di nuovo a destra, verso l’imponente gola, profonda 400 metri.

Con i loro riflessi, che a seconda della luce del sole vanno dal verde intenso allo smeraldo, le cascate di Stanghe sono uno spettacolo della natura davvero indimenticabile. Munitevi di macchina fotografica e calzature idonee!

E’ aperta da inizio maggio a fine ottobre.

In alto con la funivia!

La visita in questa valle non può terminare con un giro in quota a 1800 metri: la nuova cabinovia a 8 posti “Racines-Giovo” porta velocemente dalla Val di Racines ai prati e alla vasta area montana che dal Passo Giovo si estende fino al fondo della valle. Dalla stazione a monte partono diversi sentieri che portano alle vicine malghe e ai rifugi, fino al panoramico Passo Giovo.

Nei dieci minuti di salita in cabinovia la vista spazia dall’ampia Val di Racines, con i suoi graziosi paesini e i fitti boschi di conifere, alla conca di Vipiteno. Più in alto si può scorgere la zona di Giovo e un meraviglioso anfiteatro di montagne e lo sguardo può poi spaziare fino alla neve perenne delle vette delle Alpi dello Stubai. Un’esperienza davvero indimenticabile in 550 metri di dislivello!

Dalla stazione a monte della cabinovia si snoda un suggestivo percorso ad anello, adatto anche per carrozzine o passeggini, con numerose attrazioni e meraviglie della natura, per tutta la famiglia: MondoAvventuraMontagna.

E’ una passeggiata di un’oretta tra un gioco e l’altro, non troppo impegnativa.

E’ possibile divertirsi nel mondo delle formiche, il mondo delle marmotte, i giochi d’acqua, stupefacenti strutture da arrampicata, magnifici ponti panoramici… Insomma camminare imparando e divertendosi a ca. 1800 m di altitudine!

Grandi e piccini possono imparare, giocando e divertendosi, molte cose sul mondo alpino.

Info: www.racines-giovo.it

Buona vacanza in Val Ridanna!