Castello di Andraz
Castello di Andraz
Castello di Andraz
Castello di Andraz
Castello di Andraz
Castello di Andraz
Castello di Andraz
Castello di Andraz

Sarà possibile visitare il maniero, vero e proprio Museo a cielo aperto, crocevia di culture eterogenee in cui il ceppo ladino si affianca alla cultura carnica ed al Land Tirol.

La sacralità del luogo, la bellezza del paesaggio e la straordinaria conservazione dell’ambiente naturale ne fanno uno dei simboli di maggior fascino dell’area alpina orientale, raro esempio di architettura difensiva medievale rimasto.

Gli ultimi due anni di restauro hanno restituito il castello agli estimatori di storia passata e visitarlo è come compiere un rewind nel tempo di ben mille anni, circondati da uno dei panorami più belli del mondo: le Dolomiti patrimonio Unesco.

“L Ciastel”, come viene definito nella lingua ladina il Castello di Andraz, fu sede sia amministrativa che militare e raggiunse il suo massimo splendore sotto la guida dei principi-vescovi di Bressanone.

Costituiva un punto strategico per il controllo del traffico di merci e della viabilità: da Bressanone attraverso il Passo delle Erbe, la Val Badia e la Valparola si poteva raggiungere l’Alto Agordino, Belluno, Venezia. Ed era collegato con Laste, Rocca Pietore, Avoscan, Alleghe tramite fuochi di segnalazione. Fu inoltre baluardo contro le mire espansionistiche di Venezia: le Dolomiti erano infatti molto appetibili sia per il legname che per l’attività estrattiva.

Al primo e al secondo livello della rocca erano situate delle stanze di servizio, mentre il terzo e quarto livello erano utilizzati come spazi abitativi, rispettivamente per il capitano e la sua famiglia e per la servitù. Il quinto livello di sottotetto era invece adibito per la custodia delle polveri e a deposito. La copertura originaria doveva essere molto complessa e realizzata interamente in legno di abete e larice, anche nel manto.

L’Andraz Museum è stato concepito per promuovere la conoscenza del castello come espressione del patrimonio culturale dell’area ladina in cui sorge, l’aspra valle fodoma di Livinallongo del Col di Lana, situata ai piedi del Sella, lembo estremo verso nord della Val Cordevole in provincia di Belluno.

Il maniero si erge infatti nel mezzo di uno straordinario percorso storico che unisce le due più importanti realtà culturali presenti nell’area dolomitica, costituite dal Museo “Vittorino Cazzetta” di Selva di Cadore, in cui sono conservate le spoglie dell’Uomo di Mondeval ed il suo corredo funebre, risalente all’epoca Cro-Magnon (7.500 anni fa), ed il Museo ladino “Ciastel de Tor” a San Martino in Badia.

La spiritualità diffusa e la bellezza incontaminata del paesaggio, fanno del Castello di Andraz uno dei simboli di fascino misterioso delle Dolomiti orientali: un assunto di ciò che ha portato al riconoscimento delle Dolomiti quale “Patrimonio dell’Umanità” da parte dell’U.N.E.S.C.O.

Il Castello di Andraz nelle Dolomiti Unesco, con il nuovo calendario di eventi dell’estate 2012, diventa protagonista di musica e cultura. Il programma spazierà tra musica, letture e dimostrazioni di arte medioevale, dando degna cornice culturale alle sale museali recentemente ristrutturate e riportate allo splendore di un tempo.

INFORMAZIONI: www.castellodiandraz.it