I pensieri corrono veloci a tutto quello che ho vissuto e assaporato in questi ultimi 18 gg d’Africa… qui a Milano intanto continua a piovere e proprio non passa… sono a casa fisicamente ma la testa è sempre, ancora troppo là, in Africa…
Mi manca tutto, il sole caldo e i suoi tramonti, le levatacce, la fatica, gli animali, i crampi di fame, le risate e tutto quello che Ci ha unito nel percorso…
E poi ancora e molto di più Mi mancano i Miei compagni, le Loro Parole e i Loro Silenzi, i paesaggi colorati, gli odori e le spezie, i bimbi belli dagli occhioni dolci, le manine tese, i dentini bianchi, i baobab…

….E’ strano raccontare senza avere una punta di nostalgia, questo viaggio è stato davvero Speciale!
Il primo ricordo che mi viene in mente ripensando al MALAWI è una gigantesca acacia three, un albero di acacia gialla proiettato nel cielo, lo sto osservando sdraiata su un’amaca e intorno a me inizia la magia, inizio a sentire il no time africano… che bello godere del lusso del mio tempo in libertà… Sono arrivata finalmente, intorno c’è la Mia Africa, mi sembrava cosi lontana, e invece tutto sommato anche se i posti e gli odori e i colori sono nuovi, sono ancora quelli di sempre…

Africa, sorrido al pensiero che molti la considerano il cosidetto “terzo mondo” per me è la seconda casa, la mia seconda pelle, infatti è solo qui che riesco a interpretare il …feel the spirit… o viaggiare e sentirsi liberi… Liberi di conoscere cose nuove, liberi di imparare, di amare, di sbagliare, di incuriosirsi e di starci male, perchè no, anche liberi di “brillare” e di non capire…
Perchè penso che ci sono state cosi tante emozioni, talmente forti ed intense che non solo non si racchiudono in parole, ma che davvero inavvertitamente non riesco ancora proprio a capire…
Mi assalgono all’improvviso, in un momento e mi scoppia il cuore di felicità…

A casa non è cosi, è tutto più insipido, più pallido, poco profumato, poco deciso, o forse semplicemente si va più con il freno a mano…
Mi conosci bene e mi inciti dicendo che devo continuare a vivere e viaggiare al 1000 all’ora, consapevole del valore che raccolgo e delle conseguenze che ne pagherò…

And in this crazy life, and through these crazy times…
It’s you, it’s you, You make me sing…
You’re every line, you’re every word, you’re everything…

Da dove comincio… È Stato Tutto Cosi Bello ! !

Tutto nasce leggendo tra le righe l’entusiasmo e la voglia di Erik, grande conoscitore di posti e di popoli, un ragazzo Speciale che già sento mi ispira, la Sua voglia di Africa è un po come la mia, è così contagioso e ha una determinazione tale che mi convince, mi trascina nel credere in questa partenza che non sarà una semplice vacanza, ma per me un viaggio dell’anima.

Una frase in particolare: il pozzo, per contribuire anche nel nostro piccolo ad aiutare chi non ha i mezzi per guardare al domani…
…Cosa intendi per “potrei essere una possibile aggregata” …fammi capire! Persone volenterose e con un buon spirito di aggregazione fan sempre piacere. E allora mi fido di Lui, c’è la possibilità di condividere una nuova esperienza in paesaggi incredibili, con Gente Giusta… e dopo qualche piccola titubanza iniziale e 2 notti decisamente insonni si parte, destinazione MALAWI ! !
Ho deciso di partire per l’Africa nel giro di soli 4 giorni, mai successo prima!

Nell’attesa recupero la Lonely e raccolgo info in pochissimo tempo… considera che il Malawi è così piccolino che faccio fatica a trovarlo sulla mappa, poi l’approccio alla novità diventa approfondimento; studio questa terra, la sua geografia, la sua cultura, le tradizioni, la storia…
Nel contempo sento crescere la voglia di vivere quest‘idea africana che si è materializzata in un baleno… faccio countdown dei giorni …come sempre del resto….

VE 13.04.2007 : MXP 17:40 – AMS 19:35 +AMS 21:05 – NBO 06:30 (14.04)

tutti e 5 Insieme per la prima volta ad Amsterdam il gruppo si compone, ed ecco Milena Flavio Ivo Erik e Saby… non è un caso siamo tutti proprio Belli!

SA 14.04 : NBO 08:30 – LLW 09:55 . ARRIVO A LILONGWE CON PERNOTTAMENTO AL MALUWA B.B. E TRANSFER.

Seduti nel patio del nostro lodge dopo il viaggio che dall’Italia ci ha portato a Lilongwe, sorseggiando una bibita e coccolati da una leggera brezza sulla pelle, sensazioni e riminescenze di una semplice qualità di vita mi confermano che siamo ritornati a casa… siamo di nuovo in Africa.
Il cielo e i fiori hanno un colore sempre più vivo rispetto a quello ormai assuefatto delle nostre “moderne” città, mi coccolano il canto degli uccelli inno alla pacifica convivenza che la rigogliosa natura malawiana fa riscoprire…

Dopo esserci ripresi “fisicamente” facciamo la prima escursione nel centro di Lilongwe e ritrovo il tipico caotico via vai di una miriade di persone che da luogo alla disordinata armonia fine a se stessa… facciamo anche spesa in un supermercato locale, è la nostra prima spesa africana, compriamo di tutto e usciamo carichi di borse gialle e di provviste.
In serata andiamo dal nostro lodge verso il city center per cenare e ci facciamo la prima di una lunga serie di passeggiate… un paio di km. sotto un “eccezionale” (per le nostre abitudini) cielo stellato nel buio assoluto, armati solo di 2 piccole pile…
Al rientro scopriamo che Karen la proprietaria è stata preoccupata per noi, oltre che a chiuderci i cancelli in faccia ci dice che “abbiamo rischiato” grosso pericolo di assalti di iene notturne… peccato non averle incontrate…

DO 15.04.07 : LILONGWE – MULANJE CON PERNOTTAMENTO AL LIKHUBULA FOREST LODGE – JEEP

Trasferimento verso Mount Mulanje, incontro con la popolazione locale sulla strada, anche un simpatico giovane venditore di topolini di campagna. C’è molta serenità e il sorriso sui loro volti non manca mai. Osman a pranzo nel ristorante musulmano Ali Baba di Blantyre (anche qui no cerveza) ci spiega il significato dei colori della bandiera malawiana: nero come il colore della pelle, rosso come il sangue dei caduti per la libertà e verde come omaggio alla loro natura rigogliosa. Il sole che sorge, rosso di passione, è di buon auspicio per il futuro del paese.

Ho visto tanti bimbi lungo le strade e nei villaggi e ho pensato subito al sole della bandiera, al futuro, al loro futuro. Hanno poco ma hanno quello che occorre per vivere, spero e comunque cercherò di impegnarmi soprattutto per dare loro la possibilità di migliorarsi culturalmente, imparare, conoscere.
La scuola, lo studio, il sapere, vorrei dare un valore personale che automaticamente andrà a migliorarli, ad impreziosire il loro modo di vivere che non è sicuramente come il nostro …Meglio …peggio… Forse è una via di mezzo… Parlandone infatti con il resto del gruppo tutti esprimono perplessità sulla “nostra società”, sui “nostri giovani” e allora penso “noi siamo il loro futuro perché loro sono il nostro futuro”!!

LU 16.04 : MULANJE TREKKING ON THE MOUNTAIN CON ENTRATA PARCO + GUIDA E PERNOTTAMENTO AL LIKHUBULA FOREST LODGE – JEEP
NONCHÉ COMPLEANNO DEL MITICO FLAVIO LA QUERCIA, 40 ANNI E NON SENTIRLI…

Sveglia prestissimo, passeggiata e pic nic alle water falls con Ivo Mile e David il giovane porter-guide, non troppo faticoso e molto bello il contesto panoramico.

Lungo il tragitto ragazzine giovanissime a piedi nudi trasportano pesanti fascine di legname sulla testa, giustamente non vogliono essere fotografate nella loro fatica quotidiana, ma in compenso sorridono e mi chiedono What’s your name? rispondo allegramente e David mi dice Very strong girls, soo young…
Lungo il sentiero grandi lucertole verdi ci inseguono velocemente e altrettanto velocemente spariscono tra le rocce e lungo i tronchi.
In these mountains there are a lot of choices between blue sky, inspiration, gentle walking, and strong climbing… you have only to choose…

Guardando il cielo vedo come la giornata avanza, il sole filtra tra le nuvole e esalta il contorno del Mont Mulanje che con i suoi 3000 metri d’altezza è il massiccio più alto dell’africa centrale. Erik e Flavio in queste ore lo stanno scalando, loro resistenti “veri uomini di montagna” stanno raggiungendo il Pick.

Nel pomeriggio decidiamo di scendere al villaggio, ci spingiamo oltre il fiume e cogliamo lo stupore dei bimbi che accorrono lungo la strada, alla nostra vista i più piccoli piangono spaventati, è stupore perché è già evento vedere dei turisti, per di più bianchi, gli azungu wow!

Traspare però anche la loro curiosità, i ragazzini più grandi ci vogliono conoscere, ci scrutano, si avvicinano e iniziano a chiacchierare con noi “nuovi arrivati” ci chiedono ogni cosa e non sanno nemmeno dov’è l’Italia. Alcune donne mi affascinano, ci fermiamo ovviamente con loro lungo il greto del fiume, sono impegnate nel lavare i panni, i piatti, trasportano pentole e legna… un mondo lontanissimo dal nostro ma così pregno di umanità e di dolcezza.
Inizia a far buio saranno già le 6 p.m , riprendiamo il sentiero che ci riporta al Likhubula.

MA 17.04 : MULANJE – ZOMBA PLATEU – THONDWE CON PERNOTTAMENTO ALLA MISSIONE “ CASA PERUGIA – THONDWE – ZOMBA DIOCESE” – JEEP

Dopo una favolosa english-malawian breakfast lasciamo il villaggio di Mulanje e ripassiamo per l’orfanatrofio dove ci eravamo fermati anche all’andata. Un bimbo letteralmente aggrappato alla pompa dell’acqua ride salutandomi, salta sù e giù e si ferma solo per bere. Donne raccolte sotto un grande albero di mogano stanno praticando un rito religioso, Osman dice che è loro abitudine vestirsi elegantemente, portano lunghe collane di legno e vistosi orecchini, sono avvolte in abiti di raso scintillante che luccica ancor di più con il sole del mattino.
Questo sole africano mi riscalda la pelle e allo stesso modo esalta lo loro innata bellezza, mi vedo riflessa nel vetro della jeep, tutto sommato sono proprio troppo “bianca” :?)

…sempre Osman dice che è ora di andare, mi ero quasi incantata a guardarLe e lui ha capito …mi sorride furbetto mi rimprovera senza dirmi nulla ma i suoi occhi stanno a significare ..”dai …sei sempre l’ultima…” la magica sensazione di pace piano piano prende forma, evocando nel mio cuore che ho proprio bisogno di Sunlight!

Riprendiamo il percorso al rovescio: Mulanje -Luchenza -Limbe –Blantyre- Malosa Complex Forest Reserve e finalmente Zomba Plateau, lungo la strada fame e caldo ci assediano, riempiamo cosi la nostra pentola di sweet banana (ntochi) e di tanti passion fruit (mandimu).

Sosta per il rifornimento viveri al villaggetto, nuovi capannelli di gente si formano nel vederci arrivare, penseranno ” bianchi ?? arrivano gli azungu ??“ …alcuni vogliono essere immortalatali con le macchine digitali, invidiosi della nostra tecnologia.
Sorridono sempre e ricambiano calorosamente i saluti.

Lungo il tragitto sosta alla fabbrica del the Satema Edst. Ltd. Factory, nell’area di Thyolo le coltivazioni di tè ammantano le colline che assumono uno sgargiante color verde.
Alti fusti di cedro si alternano a giganteschi cespugli con fiori rossi, Osman le chiama i mandimo three, peccato non poter fotografare anche gli odori che emanano…

Il viaggio è abbastanza lungo e nel pomeriggio sulla strada a ritroso ripassando per Luchenza ci fermiamo a delle bancarelle di statuine di terracotta. Arriviamo che è quasi sera a Casa Perugia in Tondwe, dove siamo accolti dal simpatico Bambo Lucio, padre perugino che vive qui da 5 anni. Ci presta subito una sua documentata maxi guida di viaggio sul Malawi e ci regala info preziose e note di viaggio per i giorni che ancora dovremo affrontare.

All’esterno 3 giovani ragazzi ci aspettano sulla piazzetta con la loro semplice merce, hanno saputo in Politecnico dell’arrivo di noialtri azungu e si son fatti 3 ore di strada a piedi scalzi, dal loro villaggetto appositamente per sperare di venderci qualcosina.
Non li deludiamo e facciamo businness tutti insieme.
In serata facciamo la conoscenza anche della fantastica Cecilia italiana residente in loco per 2 anni, nonché teacher di agronomia al Politecnico, è componente agraria del Politecnico di Thondwe, ha sposato un progetto sostenuto dalla Regione dell’Umbria, aspetta che i suoi genitori la vadano a trovare in estate, ha già preso la malaria, è una giovane donna massiccia …un fiume in piena…
E poi la mitica Lidia neo pensionata pimpante tutta sprint, dottoressa già presente in Malawi da anni, Lei che mi mostra orgogliosa le sue foto riguardanti la malnutrition clinic, ha in mente di realizzare/ricostruire/riadattare oltre agli asili, anche la clinica della malnutrizione per cui sono stati stanziati parecchi € ma i lavori ancora non iniziano e la sua voglia è incontenibile… Veterana di cliniche in Italia e di missioni in Africa è impaziente nel voler fare, ma nulla si muove, e continua ingiustamente a scontrarsi con la triste realtà, ovvero ci spiega che qui le ragazzine incinte partoriscono nello sporco, i malati di colera dormono ricoverati accanto alle stalle dei maiali, i giovani continuano drammaticamente a morire di AIDS e il 40/50% dei neonati nascono infetti per trasmissione letale di sieropositivà.

Queste splendide persone fanno parte dell’associazione Onlus Amici Del Malawi – Progetto Orfani che sostiene appunto questo paese che è uno dei più poveri di tutta l’Africa. Penso però anche da un altro punto di vista, una cosa è certa qui hanno poco è vero, ma almeno questo popolo non ha mai visto la guerra, che fortuna!

ME 18.04 : ZOMBA PLATEU – LIWONDE N.P. CON PERNOTTAMENTO AL CHINGUNI HILLS – JEEP

Dopo una colazione italiana a Casa Perugia, insieme a don Lucio ci avviamo verso la Orphan Nursery School di Kunsiya, una delle tre strutture gestite e sostenute dai volontari dal 2003. Lo spirito dell’associazione mi assorbe, penso agli sforzi dei pochi che condividono i dolori del percorso realizzativo sul posto e penso però anche agli altri, i molti che da casa con il loro contributo vivono delle gioie che questi bimbi danno.
In questo asilo ci sono circa 48 bimbi, il più grande ha 4 anni, tutti i giorni da soli percorrono le stradine che dai loro villaggi portano alla nursery, sono tutti orfani e bisognosi di attenzione, cure e amore.
50 bimbi… e gli altri??? Domanda logica o illogica… che mi viene dalla testa o dal cuore?? Mi sembra di stare a fare troppo poco, anche se al contrario padre Kimu prima di partire mi scrisse… “Sai Saby Come diceva madre Teresa di Calcutta “Tu sei soltanto una goccia nell’oceano. Ma se manca quella goccia…. Quale miglior incoraggiamento!

I Bimbi ci salutano in coro con il Padre nostro recitato in inglese, è magia! E’ infinito anche il solo stare a vederli, l’emozione è unica!
Io che sono possibilista, aperta alla vita, mi ritrovo a respirare con gli occhi, ad amare con il cuore, a non averne davvero abbastanza…

Osman mi confida che appena iniziata la preghiera ha pensato ai suoi due bimbi James e Aida, mi dice …mi mancano ma loro hanno me… son felice che mi ha reso partecipe di questa sua intimità, inizio a vedere che Lui è davvero in gamba!
Con Veronica la giovane teacher, Insieme giochiamo, balliamo, gonfiamo i palloncini, ad un certo punto i bimbi si mettono tutti in fila indiana si lavano le manine perché è l’ora della merenda, li guardo pasteggiare con i loro piattini colorati, mangiano l’ugali la polenta di farina di mais, i più estroversi ce ne fanno assaggiare un poco… è calda …molto buona e molto dolce…
Ho la consapevolezza e la speranza di vedere tutti questi bimbi proiettati in un futuro migliore, sento saranno almeno persone istruite, combatteranno mi auguro l’ignoranza, magari un giorno avranno una famiglia sana, un lavoro, spero ogni bene per loro, nonostante questa attuale situazione di indegenza.

E’ ora di salutarli, il viaggio continua bruscamente… e allora avanti … visita allo Zomba Plateu l’altopiano che sovrasta Zomba l’antica capitale, dove ci fermiamo per ammirare un paesaggio sottostante da cartolina e incontriamo alcuni ragazzini intenti a vendere qualche pezzo di quarzo bianco e nero, ci chiedono le famose “sigarette”… ovviamente gliele diamo e loro sorridono.

Nel pomeriggio ripercorrendo la M2 main road, su per Machinga, Domasi, arriviamo al Chinguni Hills Lodge, nel Liwonde National Park, il più grande parco del Malawi… insomma non c’è Africa senza safari e non c’è Africa senza i big 5.

In questo parco facciamo subito un safari boat che ci regala emozioni uniche all’ora del tramonto, nel silenzio delle acque rimiriamo il gruppo di hyppo, pascolano tranquillamente nelle acque calme dello Shire, questi bestioni sono immobili e placidi, noi siamo molto più eccitati di loro nel vederli, ci aspettano da lontano ma appena ci si avvicina con la barca, anche a motore spento, apparentemente indifferenti si immergono nell’acqua e il capo branco fino all’ultimo ci tiene d’occhio… Vediamo martin pescatori, falchetti, coccodrilli, cicogne, in controluce, fasci di rosa illuminano i baobab e le barche dei pescatori locali, è tutto molto pacifico…

Al rientro impeccabile special dinner da Ariel a lume di candela e per concludere in bellezza questa straordinaria giornata, sulla strada del ritorno al nostro bungalow alzando gli occhi ammiro incantata con Ivo e Mile tutti mano nella mano, lo splendore del cielo africano, eccole ci sono tutte Sirio, Scorpion, la Milk Way, La Croce Del Sud, Orion, I’m Inspired, Motived And Involved !!
La notte al Chinguni Hills, nel silenzio della stanza sento la passione vibrare… tutto intorno il cicalio dei grilli, gli elefanti da lontano barriscono, il riverbero del chiarore delle stelle entra delle finestrate e nella mia zanzariera proprio non prendo sonno… è troppo stretta mi sento riconfinata !
Ivo invece dorme già, sento il respiro profondo della Mile, sento il Cif che è sveglio non riesce a rilassarsi, forse come me è inquieto e impaziente di iniziare una nuova scoperta, avverto l’agitazione di Flavio, che si gira e si rigira, al primo chiarore si alza, non vede l’ora di uscire e manco fossimo d’accordo ci ritroviamo insieme a camminare silenziosamente nel safari mattutino, gustiamo silenziosamente in alto ancora la luna e il sole, insieme nel cielo come compagni inseparabili, silenziosamente sono desiderosa di tutta questa natura e sento il senso della vita.

GI 19.04 : LIWONDE N.P. – MANGOCHI “ST. JOHN NURSERY SCHOOL” – JEEP

Di primo mattino lasciamo il Chinguni non senza aver vissuto ogni sorta di imprevisto… In primis la jeep si blocca nel bel mezzo del nostro game drive e rimaniamo a metà strada infangati nelle pozze… Il bravo Osman corre fino alla reception e noi divertiti, perplessi, incazzati, sudati e stanchi lo aspettiamo sotto il sole cocente… Ritorna con la seconda jeep che sembra una macchina militare da film…

Usciamo dal parco e dopo ore di viaggio ci accorgiamo che Nicola, il ragazzo che ci ha aiutato a sbrogliare il guasto ha dimenticato la sua macchina fotografica nella nostro jeep… bisogna riportargliela… a Bakala… Nel frattempo arriviamo a Mangochi…

Mangochi l’obiettivo iniziale, l’epicentro, l’incontro con i bimbi, la conoscenza della loro realtà, la scuola, l’asilo, finalmente si sono accorciate le distanze e siamo alla St. John Nursery School. Il primo grande dispiacere è sapere che i bimbi non ci sono e non capisco?!?! Ci accoglie suor Annunciata che ci stronca dicendo che la scuola è chiusa… it’s holiday?!?! Come?? non ci sono gli 860 bimbi del vecchio asilo St. John Nursery School?? Grave imprevisto, avrei voluto intorno a me tutto il loro casino e la loro energia…

Visitiamo la struttura e subito altri bimbi ci raggiungono nel cortile, la loro ingenua attenzione prima è rivolta alle nostre enormi valigie cariche di materiale per loro, poi ovviamente vengono attratti dalla pallina del tennis che Ivo sfodera per poter socializzare, subito sostituita dalla palla del football regolamentare… tanto per cambiare Mr. Spalletti e Erik iniziano a giocare a calcio… Ivo si spoglia e i bimbi della sua squadra fanno lo stesso …via tutte le magliettine, gli altri invece indossano i berrettini orange della TNT …il partitone ha inizio….

Nel pomeriggio Osman Ivo e Erik ritornano a Balaka per restituire la macchina fotografica alla missione di padre Mario, anche qui l’imprevisto che ti fa ricordare il viaggio… La nostro jeep questa volta si arrende per guasto al serbatoio. Isolati, in Africa, in una strada illuminata solo dalle stelle, diventiamo l’evento mondano di un intero villaggio che ci sostiene con il suo entusiasmo e ci aiuta con la forza delle braccia a riavviare la jeep. Ad ogni riaccensione temporanea del motore la gente esulta, come allo stadio, ma poi si spegne sia la macchina che l’entusiasmo e possiamo solo aspettare un soccorso…. Per fortuna che in Africa c’è la A.C.M (Automobil Club Malawi) un automezzo del ministero della salute ci riporta a destinazione e provvede al ripristino del guasto della nostra range rover… è tardissimo…

In serata cena a base di risotto ai funghi e parmigiano (che lusso) in compagnia di Don Santino e Alberto, il responsabile in loco dell’emittente radiofonica, o meglio il responsabile tecnico per tutta l’Africa, che è un’altra cosa… che ci fa conoscere i suoi impianti, la sua famiglia, la musica tribale vera… e skype…
Il mattino dopo invece finalmente incontriamo Ilaria.

VE 20.04 : MANGOCHI – “ST. JOHN NURSERY SCHOOL” – JEEP

E’ Ilaria subito dopo colazione che ci introduce nella realtà locale della S. John N.S. A lei consegnamo la somma raccolta in Italia per beneficenza dalle persone amiche così come il materiale scolastico che sarà utile per l’asilo. Insieme a Annunciata visitiamo con calma il centro sanitario di malnutrizione e constatiamo le difficolta delle madri partorienti, sono tutte giovanissime alcune mi sembrano loro stesse delle bambine.

Il medico a cui sono affidate è molto giovane e mi spiega che oltre a studiare medicina vuole migliorare il suo inglese. La sua spiegazione mi paralizza, la realtà qui è che a 13/14 anni si diventa madre, il 40% della popolazione è sieropositiva, si hanno scambi sessuali a rischio con persone consanguinee, la vita media dura al massimo fino a 37/38 anni, le malattie più diffuse ovviamente dopo l’aids sono la malaria, le infezioni alla pelle e la malnutrizione.
Nel frattempo sotto una pioggia battente altra partita di football con i bimbi che parlano in chichewa, i nostri ragazzi che urlano in italiano, un melting pot di lingue diverse, colori di pelle, passaggi, rovesciate, tunnel e goal…

Finalmente sorridente e puntuale arriva anche Osman, ci avvisa che la macchina è O.K. pertanto si può proseguire verso il grande lago Malawi, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Il resto della giornata trascorre serena al Sunbird Nkopola …swoop with the fish eagle… sole, risate, confidenze, relax e in serata rientriamo per la nostra ultima cena malawiana, a base di pesce Chambo sempre in compagnia di Alberto e Osman.

Siamo quasi agli sgoccioli e il percorso malawiano giunge al termine, tra poco tutto finirà e dovremo attraversare il confine che ci porterà in Mozambico… altro viaggio …altre terre… altra lingua…
Lascio così al Mio implacabile Cif l’onere e l’onore di descrivere come egregiamente solo Lui sa fare i dettagli, i cambi-valuta, i costi, le tempistiche, i km. e le distanze percorse, mentre io concludendo, mi limito a ricordarne non le distanze ma a sentirne l’essenza… perché l’essenziale è invisibile agli occhi ma sempre vicino al cuore…

Questo viaggio me lo terrò coccolato dentro per un bel pò …
Il Mio, Nostro Malawi, Il Cuore Caldo Dell’africa …
…CHI CI È STATO SA CHE È COSI …

un GRAZIE POR FAVOR :
• a tutte le persone incrociate in questo viaggio, agli Amici Vecchi e a quelli Nuovi…
• a tutti i Grandi che ci hanno sostenuto, a chi ci ha preceduto, a chi ci aspettava in Africa e a chi ci rivuole a casa, a chi ha creduto in noi…
• alle preziose Franca e Patty, Cecilia Lidia e Ilaria… grandi Signore d’Africa bianche…
• a Osman, simply a very good guy, palibe mavuto… ok… va bene…
• a Mile la rosa profumata, compagna solare, donna avventurosa e straripante;
• a Flavio la quercia, rassicurante e limpido come le acque dei suoi torrenti di montagna, impareggiabile;
• a Erik, il Baobab, il Cif dal cuore grande… che piacere sentire le tue emozioni così vicino alle mie;
• e a IVO, l’Ibiscus, grazie perchè rendi reale anche il sogno.

Alla prossima … Saby e Ivo Motta

Per tutta la bellezza che c’è da vedere…
ci sono occhi che la vedranno
Per tutta la verità che c’è da dire…
ci sono orecchie che la ascolteranno
Per tutto l’amore che esiste…
ci sono cuori che rispondono

Foto e testo di Brambilla Sabina. Grazie 🙂