…non si conoscevano i Talebani e le TWIN TOWERS erano lì, a New York e sicure della loro bellezza dominavano Manhattan osservando e proteggendo incessantemente tutta la città a 360°…

Un viaggio sognato, progettato e finalmente realizzato da 3 amici di 33 anni ex compagni di scuola, un pò come nel film “Sognando la California” con Boldi. Un viaggio durato 23 giorni nel corso dei quali abbiamo percorso 8.500 km. circa, un mordi e fuggi assolutamente indimenticabile.

3 Agosto – ore 17.30
Arriviamo all’aeroporto di Newark nel New Jersey, l’adrenalina aveva ormai invaso tutto il mio corpo, Americani dappertutto, I poliziotti di colore con le divise nere, fiumi di taxi gialli… mi sembrava proprio di essere in un film. Sbrigate le pratiche doganali prendiamo il primo taxi della nostra breve sosta a New York. Circa 45 minuti di tempo per imboccare il Lincoln Tunnel e fare un tuffo a Hollywood ricordando il film Daylight di Stallone. Prima di imboccare il Tunnel, esplodo in una risata di euforia pura, ammirando la Skyline + famosa del mondo… padrone della città, le Torri Gemelle dominavano i maestosi ponti che collegavano il continente con la “piccola” Manhattan. Direzione: Waldorf Astoria Hotel, una delle 3 piccole licenze che ci siamo concessi durante il viaggio. Era tutto il tempo passato in volo che ci allenavamo a dire al taxista: “Waldorf Astoria please!! Park Avenue…” cercando di pronunciarlo con una certa eleganza.
Mi soffermo sul tragitto percorso dal taxista, perché l’impatto con la Big Apple è stato a dir poco entusiasmante: attraversavamo i viali e mi sembrava di essere a casa… conoscevo tutto grazie ai mille films che ho visto da 33 anni a questa parte. La Broodway, Empire State Building, Time Square e così via i miei occhi cercavano, in un crescendo di emozioni, quei luoghi sognati da anni.

Arriviamo finalmente in Hotel dove decine di Corsiege ti ruotavano intorno e ahimè le mance si sprecavano. Mentre il primo faceva la doccia, accendo la TV e cosa becco…? La partita di baseball dei NY Yankee: sono proprio a New York!!! Nei 3 giorni che seguirono, abbiamo girato Manhattan in taxi o con il pulmann cabrio fermandoci sulle tappe turistiche impedibili: Central Park, Rockfeller Center, Time Square ecc., ma degno di nota è stata la visita alle Twin Towers, World Trade Center.
Era il 4 agosto alle ore 11.15 circa. Entriamo nella Torre, passiamo sotto il metal detector per i controlli di routine (sembrava di essere all’aeroporto), perquisizione da parte del policeman, e via… dentro l’ascensore. 107° piano (con scalo al 74° piano circa dove abbiamo cambiato ascensore). Appena si aprirono le porte, Un cartellone pubblicitario ci accoglie così: “WELCOME TO THE TOP OF THE WORLD” E così fu: da lassù, nonostante il tempo un po’ fosco, il panorama era mozzafiato. Una vista a 360° sulla splendida New York… (potrei continuare a scrivere per ore…)

6 Agosto – Inizio del Coast to Coast
Noleggiamo la macchina alla Hertz, un Ford Explorer 4×4 e partiamo direzione Buffalo, Cascate del Niagara. Però, prima di lasciare New York, l’ultimo brivido… attraversare il Brooklin Bridge!!! La farò poco lunga, ci siamo persi per i vari quartieri di NY e dalle 10 dopo aver imboccato strade che conducevano ad altri ponti, solo alle 13, abbiamo finalmente cavalcato il PONTE. Ne valeva la pena! Alle 20 circa, stanchi morti, raggiungiamo Buffalo, ci fermiamo al Motel Sleep Inn (uno dei più bei Motel del nostro viaggio), mangiamo un boccone in un ristorante simile a ALFREDO’S (il ristorante di Happy Days) e andiamo a nanna.

7 Agosto – Niagara Falls
Visitiamo le cascate del Niagara dal versante Statunitense visto che la nostra auto non era abilitata per l’espatrio in Canada. A mano a mano che ci avvicinavamo al punto di osservazione, il rumore si faceva via via più assordante e una leggera nebbiolina accarezzava i nostri volti. E poi… UNO SPETTACOLO. Ammiriamo per una mezz’oretta la forza della natura e di nuovo in sella direzione Chicago. Ore 21, è notte e per evitare spiacevoli inconvenienti, raggiungiamo il centro di Chicago e alloggiamo all’Hotel “non ricordo il nome”. Ventesimo piano, suite da favola con un panorama notturno suggestivo sui grattaceli di Chicago… peccato che ero con 2 uomini! (La seconda licenza concessaci).

8 Agosto – Chicago
Dopo aver visto il lago Mitchigan, saliamo a bordo di un pulmann turistico scoperto che ci fa visitare sotto un sole tanto splendido quanto scottante, i punti salienti della città del Blues.

9 Agosto
Partiamo da Chicago e la nostra tabella di marcia ci obbliga ad essere a Santa Fe, nel New Mexico al massimo fra 2 giorni. Quindi dopo aver trascorso il 9 sera a St. Louis sul Missouri e il 10 sera a Oklahoma City, dove abbiamo assistito ad una partita di Baseball, (n.d.r. due tirate micidiali con la macchina, praticamente 2 giorni in auto) l’11 mattina lasciamo lo stato dell’Oklahoma.

11 Agosto – Texas
La meta era Santa Fe, ma non abbiamo considerato il fascino del Texas. Così, strappo alla regola, ci fermiamo lungo la strada (Route 66 o meglio, la nuova Route 66 parallela alla vecchia, ma formata dall’unione di strade a 4 – 6 corsie) in un piccolo paesino… Amarillo. Sosta pranzo, ma l’ambiente era così western, che abbiamo deciso di trascorrere una notte, e che notte…! Ci facciamo consigliare da una cameriera e la sera andiamo in un locale dove ballavano la lap dance. Donne stupende che ballano sui cubi e come ci insegnano i film, con 1 dollaro negli slip mostrano i loro “lati migliori”!

12 Agosto – Santa Fe
Lasciamo il Texas ed entriamo nel New Mexico. Raggiungiamo la capitale nel tardo pomeriggio, e giriamo a piedi visitando le decine e decine di negozi che espongono artigianato locale a costi proibitivi. Città pulita, ordinata ma troppo turistica per me che credevo di tuffarmi in un angolo di Messico e riassaporare un vacanza fatta 3 anni prima. Niente di tutto ciò.

13 Agosto – Kayenta Monumen Valley
Il verde degli stati orientali è ormai un miraggio. Il terreno si colora sempre più di rosso regalandoci panorami suggestivi. Ci caliamo nell’atmosfera Far Westiana (abbiamo comprato anche 3 cappelli da Cow boys), abbandoniamo le strade statali per imboccare strade secondarie che ci portano nel cuore della riserva Navajo nello stato dello Utah. Raggiungiamo Kayenta verso le 18, il tempo per prenotare uno dei pochi motel presenti e ci dirigiamo subito all’interno della Monument Valley. Abbiamo dovuto fare un po’ di corsa poiché il parco chiudeva alle 19. Meritava di essere vista a cavallo, ma un mal di schiena dovuto alle ore di macchina, me lo hanno impedito. Dai vari punti di osservazione, si possono ammirare stupende sculture naturali e, dicendocela tutta, una lacrima di commozione l’ho regalata. Per farvi capire quanto mi hanno colpito, il giorno dopo, 14 agosto giorno del mio compleanno, prima di partire per Las Vegas, ho voluto rivisitare tutta la vallata ammirandola alla luce di un sole splendente che ci regalava, colori vivi come l’emozione che percorreva tutto il mio corpo.

14 Agosto – Las Vegas
Con Paperon dè Paperoni del gruppo alla guida, entusiasta di buttarsi sui tavoli da gioco, raggiungere Las Vegas, è stata quasi una passeggiata. Tranne qualche piccolo intoppo tipo una grandinata spaventosa in Arizona che oltre a bloccare il traffico (ma non la nostra tenacia) ha bozzato tutta la macchina, e una multa da 200$ presa da me per aver superato il limite di velocità di oltre 20mph, entrare nello stato del Nevada ci sono volute si e no 4 ore. Las Vegas la descriverei così: un grande Luna Park per adulti, fatto di luci dai mille colori, dove il tintinnio delle slot machine si sentono anche passeggiando per strada, e donne tante donne da non sapere chi sono le turiste e chi le “professioniste”.

16 Agosto – Gran Canyon
Da Las Vegas al Gran Canyon sono 4 ore di auto…Ammirare l’infinito è stato suggestivo ed emozionante, anche se in maniera diversa, come la Monument Valley. La natura ci ha regalato pareti a picco nel nulla dimostrandoci tutta la sua immensità. Un’ora di passeggiata per goderci lo spettacolo da varie angolazioni, la rinuncia a fare rafting sul Colorado e poi via, di nuovo, verso il paese dei balocchi. Nel buio della notte, a 100Km circa di distanza, un bagliore colore rosso illuminava l’orizzonte… era Las Vegas!

17 Agosto – Santa Barbara CALIFORNIA
Elena, una mia amica spagnola che studia a San Francisco, mi invita a trascorrere il week end a Santa Barbara. Felicissima idea! Raggiungiamo la costa del Pacifico e ci infiliamo in questo strano paese dai due volti: Rimini, il venerdì e sabato, il nulla la domenica. Sabato sera era pieno di giovani, per entrare nei pub bisognava fare code pazzesche e mostrare rigorosamente la ID card (il documento di identità). Fino all’una di notte si possono bere alcolici, all’una e trenta chiudono tutti i locali e poi…? Chiediamo al primo che incontriamo dove possiamo trascorrere il resto della notte e lui gentilmente ci accompagna nella villa di qualcuno che non conosciamo, per partecipare ad una festa privata. Ad accoglierci, un delfino fatto di ghiaccio all’ingresso, un buffet di lusso, un clima caloroso per noi italiani. Alle 6 della mattina… grazie di cuore e buona notte! Il giorno dopo passato in spiaggia guardando un torneo di beach volley femminile e goderci un sole pallido e non troppo caldo.

19 Agosto – Los Angels
Lasciamo Santa Barbara alla buon ora percorrendo la Pacific Highway direzione sud per raggiungere le mitiche spiagge di Malibù qualche ora più tardi, dove una sosta pranzo, ci permette di osservare l’oceano Pacifico invaso da gabbiani, persone che fanno jogging e qualche surfista. Ripartiamo e scegliamo un motel a Santa Monica per la nostra tappa di 2 giorni a Los Angels. Non ho molto da raccontare su LA, a parte la solita visita sulla Hollywood blvd. dove cammini a testa bassa ammirando mattonelle a forma di stelle con incisi i nomi delle star dello spettacolo e impronte di mani o piedi degli stessi, un giro per Beverly Hills alla ricerca delle ville di attori (Brad Pitt si era appena trasferito e Silvester Stallone non ha risposto ai nostri richiami), la visita alla scritta HOLLYWOOD alta 15 mt. sulle colline, e una visita agli Studios della Universal, dove un trenino ci ha fatto visitare i set dei più famosi film girati a Hollywood.

21 Agosto – San Francisco
Partiamo il 21 da LA e dopo circa 600 miglia, arriviamo a SF. Erano circa le 19 e quindi il tramonto, quando attraversiamo il Bay Bridge che ci conduce all’interno della splendida città. Il tramonto offre colori spettacolari sui grattaceli già illuminati a notte calando un velo di mistero sull’isoletta, apparentemente insignificante che dista 2 miglia dalla costa… ALCATRAZ! SF mi ricorda molto Londra come stile di vita e come tipologia di abitanti: molti giovani alternativi variopinti e multietnica vista la presenza della frequentatissima università di Barkley. Guidati da Elena, visitiamo ALCATRAZ (entusiasmante), il Golden Gate (il ponte rosso più fotografato al mondo) il parco delle sequoie e il piccolo ma splendido paesino da dove si gode un’ottima vista della Baia, chiamato Sausalito, visitiamo Napa, dove distese di vigneti occupano l’entroterra californiano e dove piccole fattorie offrono degustazioni di vini locali gratuitamente o a poco prezzo. E poi mangiamo in cucine di ogni angolo del mondo e frequentiamo locali tipici di studenti universitari… un vero sballo.

26 – La Partenza
Arriva presto l’ora di partire, ma state sicuri che questo è il viaggio che non dimenticherò mai. Cinque videocassette di film, 5 rullini di diapositive, 7 rullini di fotografie, testimoniano un sogno realizzato.
Questo racconto “strozzato” per esigenze di redazione, meriterebbe di essere descritto in più dettagli, così se qualcuno vorrà maggiori precisazioni, sarò felice di rendermi utile, ricordando con emozione quello che 3 amici hanno intitolato “From Coast to Coast, 3 friends around U.S.A.”