noi due dal Brasile!
Le cascate di Iguassu
Spiaggia a Santa Catarina Flori
La spiaggia di Mangue Seco
Il centro storico di Salvador
Rio de Janeiro by night

E non potrebbe cominciare meglio. Lo scenario naturale offerto da questo ampio e tumultuoso sistema di cascate e cataratte è assolutamente fantastico e su di esso brilla un cielo terso ed azzurrissimo. Facciamo prima la parte argentina delle cascate (ci vuole un giorno intero), dove grazie ad un esteso sistema di passerelle è possibile entrare fin nel cuore delle cataratte e nella selva attorno siamo circondati da miriadi di grandi e coloratissime farfalle. E su un gommone andiamo letteralmente a farci il bagno sotto alcune cascate ! Il giorno dopo visitiamo invece la parte brasiliana, che offre una veduta panoramica più di insieme delle cascate, e siccome ci vuole solo una mezza giornata, l’altra la si può impiegare per visitare il vicino “Museo do Aves“, una riserva ornitologica che ospita una grandissima varietà di uccelli e pappagalli tropicali, anch’essi di ogni possibile colore.

Alloggiamo all’Hotel del Rey, prenotato via internet e dove una doppia con bagno e ottima colazione ci costa 40 Reais, ovvero 12 Euro ! Fino a due anni fa lo stesso prezzo equivaleva a 35 dollari, ma ora grazie al crollo del cambio del Real il Brasile è diventato incredibilmente economico per noi turisti e quindi vale davvero di andarci adesso in vacanza. L’unica cosa che è rimasta cara sono i voli aerei interni e per questo conviene organizzarsi prima le tappe del viaggio e acquistare in Italia il relativo pacchetto di voli, risparmiando così parecchio sulle tariffe intere. Relativamente a questo, noi ci siamo serviti della compagnia aerea TAM e ci siamo trovati benissimo. Sempre a Foz do Iguaçu, abbiamo cenato al Buffalo Branco, una “churrascaria” di alto livello, con buffet libero di insalate e dolci e assortimento di carne alla brace buonissima e servita a volontà finchè riesci a mangiarne, spendendo 8 Euro a testa !

Da Iguassu voliamo a Curitiba, con l’intenzione di fare l’escursione in treno fino a Paranaguà, che in un percorso fra canyon e montagne dovrebbe darci modo di vedere scenari naturalistici molto suggestivi. Ma in bassa stagione il treno viaggia solo da giovedì a domenica e il nostro giorno può essere soltanto mercoledì. Così lo trascorriamo passeggiando e facendo shopping per questa moderna città di un milione e mezzo di abitanti che vuole essere di modello urbano per il Brasile e l’anno scorso ci dicono essere stata dichiarata la città più pulita del mondo.

Dopo di che, ci trasferiamo a Porto Alegre e da lì 200 km più a sud a Sao Lourenço do Sul, sulla vastissima Lagoa do Patos, che è una specie di mare interno le cui spiagge richiamano una certa quantità di turisti brasiliani e argentini. Noi non ci andiamo però tanto come turisti, ma per partecipare ad un grande Incontro Internazionale di Biodanza della Regional Sul e se volete sapere cosa sia Biodanza potete andare al sito http://centrostudibiodanza.supereva.it oppure digitare “biodanza” su un motore di ricerca. E dopo quattro giorni stupendi di Biodanza e di incontri con persone provenienti da tutto il sud-america, voliamo a Florianopolis e all’ Isola di Santa Catarina.

Si tratta di un’isola abbastanza grande e per girarla a dovere e piacere noleggiamo un’auto all’aeroporto di Florianopolis, o Floripa, come la chiamano i suoi abitanti, che ci costa circa 30 euro al giorno, con assicurazione totale e chilometraggio illimitato. Santa Catarina è un’isola bella e variegata e presenta sulla costa occidentale delle spiagge molto belle, soprattutto la Praia Moçambique, la Praia Mole e l’adiacente Praia Galheta (dove è autorizzato anche il naturismo), la Praia do Joaquinha e quella di Campeche, ma vale davvero il piacere di girarsela un po’ tutta, anche se la costa settentrionale e quella orientale sono molto edificate. In diversi punti, alle spalle delle spiagge si trovano alte dune di sabbia e dal contrafforte panoramico di Lagoa si gode una splendida vista sulla grande laguna interna Lagoa de Conceiçao, sulle dune di sabbia alte come colline e sull’oceano atlantico che si estende oltre. Peccato che in questo periodo la stagione facesse un po’ di bizze e alternasse squarci di sole radioso a improvvisi acquazzoni. Per l’alloggio, noi siamo stati due notti alla Pousada do Santinho, al nord-ovest (da non confondersi con il vicino mega-Resort do Santinho), e due notti alla Villa Tamarindo, a Campeche, e ci siamo trovati benissimo in entrambe. Per il mangiare, dopo una settimana di abbuffate di carne sempre buonissima, qui ci siamo dedicati quasi esclusivamente al pesce, trovandolo ugualmente buonissimo e molto economico. Vi segnaliamo tre ristoranti di alto livello presso i quali abbiamo mangiato (ma ci sono tante altre buone soluzioni più economiche): a Lagoa, al Chef Feroca una sequenza di frutti di mare con zuppa di pesce come piatto principale ci è costata circa 20 euro in due e altrettanto una parillada di pesce compresa di aragosta al Barracuda; al Rancho Açoriano di Ribeirao da Ilha, abbiamo pranzato a ostriche con meno di 10 euro.

Salutata Floripa, siamo volati a Salvador do Bahia e anche qui abbiamo noleggiato un’auto all’aeroporto e ci siamo dapprima diretti a Praia do Forte. Si tratta di una simpatica piccola località balneare a nord di Salvador, tipicamente votata al turismo, con una spiaggia che non è granchè, ma dove si possono piacevolmente trascorrere alcuni giorni di relax al mare. E da qui siamo poi andati ancora più a nord di circa 200 km, a Mangue Seco.

Si tratta di un piccolo villaggio incastrato fra l’oceano e l’estuario di un fiume, dove per il momento non arriva nessuna strada, ma vi si accede solo con le piccole imbarcazioni che attraversano il fiume dal villaggio di Pontal. E qui abbiamo trovato davvero una delle spiagge più incantevoli che abbiamo mai visto in tutto il nostro girare per il mondo e pure per le sue spiagge più belle, adorna di una distesa di dune di sabbia bianchissima ornate di palme solitarie. Purtroppo non abbiamo potuto restare più di un giorno e mezzo e nel frattempo anche qui un po’ ha anche piovuto (dicono che è tutta colpa dell’anno ciclico del “ninho”, altrimenti normalmente a novembre non piove così spesso), ma pioggia o non pioggia c’erano 30 gradi e si stava bene ugualmente. Abbiamo alloggiato e mangiato alla Pousada O Forte, un po’ staccata dal centro abitato e che si raggiunge a piedi in pochi minuti seguendo la spiaggia del fiume dal punto di attracco delle barche. La proprietaria si chiama Gabriela, è uruguagia, molto simpatica e parla benissimo l’italiano perché ha lavorato 10 anni in Italia.

Dopo il mare, Salvador. Qui abbiamo alloggiato all’Hotel Pelourinho, di cui possiamo raccomandare solo la posizione, ottimale nel pieno centro del quartiere storico di Salvador, il Pelourinho appunto. In effetti, il centro storico di Salvador do Bahia è diventato un piccolo gioiellino, con la sua urbanistica coloniale perfettamente restaurata, la quasi assoluta sicurezza con cui puoi girarlo a piedi di giorno e persino di notte, le tante feste e attrattive per i turisti, i negozi e i ristoranti che ti accolgono in maniera simpatica e spesso impeccabile. Però sembra un po’ un’isola felice destinata ai turisti e circondata da un’immensa città invece in totale degrado. E non sto parlando delle vere e proprie “favelas” circostanti, ma dello stesso cuore “moderno” della città, che appena svoltato l’angolo del Pelourinho presenta i sintomi dello sfacelo edilizio e della povertà urbana. Una situazione molto diversa da quella di Rio de Janeiro, che potrà anche apparire ed essere definita un autentico mostro urbano, con i suoi più o meno sette milioni di abitanti, ma dove il generale impianto urbano ci si è presentato del tutto decoroso e vivibile anche nei suoi quartieri non così rinomati e turistici come Copacabana, Ipanema, eccetera (dal discorso restano ovviamente escluse le “favelas”).

Che dire poi di Rio de Janeiro, l’ultima tappa di questa nostra vacanza brasiliana ? Sicuramente, le spiagge di Copacabana e di Ipanema sono belle ed offrono un ottimo spaccato della vita brasiliana di spiaggia, ma fa un discreto effetto vedere la muraglia dei grattacieli che si ergono alle loro spalle, direttamente a ridosso di un lungomare che in realtà è una trafficata autostrada a sei corsie. E se l’acqua del mare di Ipanema è ancora verde-azzurra e ci siamo fidati di farci il bagno, quella di Copacabana è ormai marrone e peggio ancora quella di Botafogo.

Quello che invece è vero è che la baia di Rio è davvero uno degli angoli naturali di mondo più belli e suggestivi che sia dato di poter ammirare. Dall’alto del Corcovado o del Pan di Zucchero, la meraviglia dinanzi a tanta bellezza è tale che nemmeno l’impressionante urbanizzazione di cui questa vastissima baia è divenuta oggetto riesce a privarla del suo fascino. Peccato che per un disguido tecnico dovuto alla pigra stupidità di un portiere del nostro albergo non siamo riusciti ad assistere ad un saggio di prova di una delle scuole di samba che si stanno preparando al prossimo carnevale, che sarebbe proprio stata la ciliegina finale sulla buonissima torta che è comunque stata questa nostra fantastica vacanza brasiliana. Ma ormai è il 30 novembre e dobbiamo rientrare in Italia.

E adesso che ho finito di scrivere questo breve resoconto di viaggio, mi accorgo che in realtà non ho detto praticamente nulla dei brasiliani. Ma che dire di loro ? A noi sono piaciuti tantissimo, è gente per tanti versi veramente straordinaria e il Brasile non sarebbe davvero il Brasile, senza i Brasiliani !

Giorgio