Vicino alla famosissima isola di Bali in Indonesia, c’è Lombok quasi altrettanto grande ma molto più selvaggia (in questi anni si sta cominciando a trasformare per diventare più attrezzata ad accogliere l’onda turistica). Accanto a Lombok ci sono tre puntolini che galleggiano nel mare: Gili Air, Gili Meno e Gili Trawagan.
“Gili” in indonesiano significa isola e il posto di cui vorrei parlare è l’isola di Air. Siamo partiti da Sengiggi sull’isola di Lombok con un mini bus della Perama (agenzia di pick up che opera in tutta l’Indonesia) e abbiamo raggiunto il piccolo porto, se così si può definirlo, di Bangsal . Si tratta infatti dell’estrema propaggine del villaggetto di Bangsal che si allunga verso il mare.
La biglietteria è un piccolo ufficio di legno grande quanto due cabine del telefono, il bigliettaio un omino con una portentosa voce che userà per pronunciare in modo buffo i nomi stranieri dei turisti che si vogliono imbarcare quando valuterà che la barca è piena a sufficienza.

Il costo del viaggio per Gili Air che è la più vicina delle tre è di circa 900 rupie (calcolate che la rupia era 1 anno e mezzo fa 0,75 lire).
Quando la partenza è annunciata, sempre dal solito omino, si attraversa una zona di “battigia portuale” dove sfociano gli scarichi del villaggio (servirebbero 20 minuti di training autogeno per convincersi a metterci i piedi) fino alla barca che di norma potrebbe portare circa 25-30 persone.
L’avventura primaria è salire in quanto l’acqua è subito alta e ci si ritrova immersi fino a metà coscia con il bordo della barca all’altezza del petto … scene fantozziane di turisti con zaini in testa che si scapicollano dentro rimanendo col sederone all’aria sono del tutto normali, gli indonesiani sono comunque molto gentili e fanno di tutto per aiutarvi a salire in maniera più dignitosa.
Oltre che i turisti queste barche sono anche il mezzo usato dagli abitanti di Gili Air per andare a fare provviste alimentari.

Nel momento in cui si è tutti sopra ci si rende conto che la barca sembra non avere un fondo, questo perchè il fondo c’è ma non si vede: è pieno di casse di frutta verdura birra, bibite di ogni genere e zaini, insomma si parte e la barca arranca per trascinare tutto quel peso col suo piccolo motore e il pelo dell’acqua arriva esattamente a 4-5 cm. dal bordo della barca. Risultato dopo mezz’ora di viaggio con il mare calmo: bagnati come se si fosse fatta una nuotata e gli zaini pronti per essere strizzati e stesi.
Per raggiungere le isole bisogna tenere conto anche delle maree, perchè verso le 18 il mare si ritira per quasi un chilometro e mezzo e non è più possibile raggiungerle agevolmente. Però vale la pena di arrivarci… ci si sente un po’ dei piccoli Robinson all’acqua di rose, gli alberghi non esistono così come li concepiamo noi occidentali, sono tutte palafitte o casettine in legno e paglia graziosissime che contengono un arredo molto sobrio: un letto con zanzariera, un tavolino e uno scaffale senza sportelli per armadio.

La parte più emozionante è il bagno. Una volta aperta la presunta porta del bagno nella nostra cameretta, ci siamo trovati all’aperto sotto un bellissimo cielo azzurro. I bagni hanno solo le pareti e non il tetto però ci sono la doccia e il w.c. La sera è una cosa favolosa fare la doccia sotto le stelle… a parte la temperatura che senza sole scende un po’ e l’acqua che non è calda.
Il giro dell’isola lo si fa in un ora a piedi… e solo a piedi, l’altro mezzo di trasporto sono dei piccoli asini attaccati a carrettini coloratissimi che i loro piloti lanciano a velocità stroboscopiche nei polverosi sentieri dell’isola. La corrente elettrica è fornita da gruppi elettrogeni e quindi è razionata durante la giornata e la sera sia nei 2-3 locali pubblici che nelle camere è flebile come un cero in chiesa: è consigliabilissimo portarsi delle torce anche nel caso ci si trovi per strada quando l’oscurità scende.

Poco prima del tramonto è bello camminare sulla spiaggia perche la bassa marea ti permette di ispezionare i fondali asciutti scoprendo stelle marine blu elettrico e altre splendide creature.
A chi piace fare sub ci sono 2 diving sull’isola che noleggiano l’attrezzatura, ci sono barriere coralline e punti fantastici, purtroppo alcune zone di barriera sono state distrutte anni fa con la pesca fatta con gli esplosivi. Beh, non so se sono riuscita a rendere l’idea della vita su queste isole, è la pace totale e lontanissima dallo stress del mondo “civilizzato”.
Con la fantasia o fisicamente  …Buon Viaggio a tutti