Amman

E’ stata costruita su sette colli, anche se oggi ne occupa più di venti. E’ un unico grande ingorgo perché tutte le strade conducono non solo a Roma, ma anche ad Amman.

L’intero centro è a piedi del grande teatro romano restaurato, che è la testimonianza più evidente e suggestiva dell’antica Philadelphia Romana.

Nell’antica cittadella che domina la città, seguiamo le tracce delle molte vite di Amman, regali colonne del tempio romano, eleganti capitelli di una chiesa bizantina, scavi e rovine ovunque, la Giordania si presenta subito per quello che è: un museo all’aperto.

Petra

E’ il tesoro più prezioso della Giordania. Per arrivarci bisogna percorrere il Siq, una gola stretta resa famosa dal film Indiana Jones e l’Ultima Crociata. Lunga più di un chilometro, la spaccatura proteggeva Petra, la famosa capitale del regno nabateo intagliata nell’arenaria, rosa, ocra o rossa, a seconda dell’inclinazione e dell’intensità del sole.  I nabatei erano guerrieri nomadi arrivati dalla penisola arabica in cerca di pascoli, scelsero questa inespugnabile fortezza naturale nel Quarto Secolo a.C per costruirci la capitale del loro regno.

Dopo aver percorso il Siq, c’è il primo grande colpo di scena che attende il visitatore, in fondo al canyon appare la facciata del palazzo del Tesoro, El Kazneh, il monumento icona di Petra. L’averla vista raffigurata tante volte nulla toglie all’emozione di trovarsela davanti. Questo è il monumento più noto di Petra, uno dei più straordinari e intatti del mondo antico. Nel costruirlo, gli architetti nabatei hanno giocato con l’architettura classica, e hanno disposto i vari pezzi con sublime casualità. Erano dei viaggiatori, copiavano gli stili del tempo creandone uno nuovo, unico e sorprendente.

Ma il Tesoro è solo l’inizio. Petra è piena di mille affascinanti sorprese. I nabatei, fra queste pietre, diventarono i padroni incontrastati delle vie carovaniere che dall’Hadramaut, l’attuale Yemen, portavano merci preziose verso il Mediterraneo. Diventarono ricchissimi, mantenendo a lunga la propria autonomia e a contrastare i romani, fin quando, nel 106 d.C, questi acquistarono in blocco Petra e l’Arabia.

Con l’avvento dell’islam, nel settimo secolo, Petra cadde in totale abbandono. A romperne il silenzio furono i soldati crociati che però non ne colsero la magnificenza. Ovunque tombe, tabernacoli e nicchie tutto scavato nella roccia che il vento carico di sale sta purtroppo danneggiando irrimediabilmente. Dal centro della città il cammino sale su mulattiere sassose e prosegue tra paesaggi stretti tra canyon e burroni vertiginosi, fino all’ultima sorpresa: il Monastero, scolpito anch’esso, come il Tesoro, nella roccia. Solenne e solitario, con le sue sfumature rosa, dall’alto domina Petra, meraviglia del mondo.