Ci può essere una connessione fra la optical art e Venezia? Lo suggerisce, con una provocatoria proposta nella mostra personale all’Istituto Italiano di Cultura di New York, il pittore e scultore Ferruccio Gard, piemontese di origine ma residente e attivo nella città lagunare dal 1973.
Dopo il successo di Bruxelles, la mostra approda ora a New York con una selezione di opere astratte e cinetiche, alcune delle quali realizzate appositamente.
Ferruccio Gard è stato fra i protagonisti, negli anni settanta e ottanta, della optical art, la corrente che, nel XX secolo, ha rivoluzionato il modo di concepire l’arte e che è stata tenuta a battesimo, nel 1955 a Parigi, da Victor Vasarely con la mostra ” Le mouvement” alla galleria Denise Renè.
Passato, negli anni novanta, all’astrattismo, del quale è diventato uno dei più noti esponenti, Ferruccio Gard, considerato un maestro del colore, è tornato ora a rivolgere le sue ricerche cromatiche anche verso la sempre amata op art, conosciuta in Italia come arte programmata( termine che può riassumere le varie definizioni della Nuova Tendenza, quali arte gestaltica, cinetica e ricerca visuale).
A New York il maestro proporrà un viaggio lirico nel colore e nelle sfolgoranti profondità dell’essere, all’insegna anche di una musicalità cromatica che cattura e coinvolge.
Fra esplosioni di colori sulla spazialità della tela e i movimenti e le vibrazioni percettive, Gard si propone di rappresentare la realtà, con l’insieme delle sue contraddizioni, fra gioie e dolori, rese attraverso l’utilizzo di rapporti e corrispondenze ottiche. Per questo le sue opere astratte e cinetiche possono essere definite ” emozioni e poesie cromatiche”. Sono quadri che richiedono la sensibilità di un osservatore attento, sul quale esercitano un fascino magnetico che cattura l’occhio del fruitore, attirandolo all’interno di un’esplosione di colori e di forme.
Gard, artista con all’attivo 4 Biennali Internazionali di Venezia (1982, ’86, ’95 e 2007), l’XI Quadriennale di Roma (’86) e oltre 130 personali in tutto il mondo, esporrà anche pannelli metallici digitali realizzati in collaborazione con il noto architetto veneziano Maurizio Rosa, raffiguranti Palazzo Ducale come presumibilmente era ai tempi dei Dogi, com’è ora e come potrebbe essere con le facciate dipinte con i suoi quadri. Da qui lo spunto per il titolo della mostra “La Venezia dipinta”.
E’ una provocazione – Palazzo Ducale è uno degli edifici storici più belli del mondo – per proporre il binomio architettura-pittura per il recupero e l’abbellimento, con la nuova tecnica della pittura digitale, di edifici anonimi, quando non decisamente brutti, in città meno fortunate di Venezia.

Ferruccio Gard è nato a Vestignè ( To ) nel 1941. Dal 1973 vive e lavora a Venezia dove ha lo studio nell’isola del Lido.
Della sua pittura hanno scritto famosi critici, artisti, poeti e scrittori, da Pierre Restany, Giulio Carlo Argan ed Achille Bonito Oliva a Jorge Amado, Andrea Zanzotto, Piero Dorazio, Filiberto Menna, Renato Barilli, Luca Massimo Barbero, Luciano Caramel, Giovanni Granzotto, Enzo di Martino e Marisa Vescovo.
Maurizio Rosa è nato a Venezia nel 1952. Si è laureato all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel 1979 con una tesi sul recupero di edifici storici in zona sismica. Ha progettato e realizzato importanti edifici pubblici e case di abitazione in Italia e all’estero.
Dal 2005 partecipa, con opere realizzate in collaborazione con Ferruccio Gard, a mostre di pittura e scultura, anche a carattere internazionale, per proposte di utilizzo dell’arte con tecnica digitale nelle città per l’arredo urbano ed il recupero di edifici.

” La Venezia dipinta”, mostra personale di Ferruccio Gard
Istituto Italiano di Cultura
New York, 686 Park Ave
Tel. + 1 212 879 4242
E-mail: [email protected]
23 aprile-8 maggio 2009
Orario: da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 16

Inaugurazione mercoledì, 23 aprile 2009, ore 18.
Seguirà una degustazione di vini veneti dell’azienda vitivinicola
Zenato di Peschiera del Garda ( Verona).