Nell’edificio neorinascimentale di un vecchio liceo di Pécs sono esposte le opere principali di Tivadar Csontvary Kosztka, uno dei più grandi pittori ungheresi, il valore della cui opera è stato riconosciuto solo di recente, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Nato nel 1853, l’anno che vide nascere anche van Gogh, Csontvary ebbe una vita non meno tragica di quella del geniale olandese e ricca di eccezionali risultati artistici. Grande viaggiatore in ricerca delle fonti della civiltà europea, diede vita a un’arte dove romanticismo simbolismo ed espressionismo si fondono tra loro. Csontvary visse alcuni anni anche a Taormina, lasciandovi opere memorabili, tra cui una straordinaria raffigurazione-trasfigurazione del teatro antico della città, ora esposta al secondo piano della Galleria Nazionale nel Castello di Buda. Altre sue opere molto famose sono ’Il cedro solitario e Baalbek’.

Le grandi tele di Csontvary, dopo la sua morte avvenuta nel 1919, erano già destinate al mercato cittadino per essere trasformate in sacchi da patate, se non fosse casualmente intervenuto Gedeon Gerloczy. Giovane architetto in cerca di un atelier a Pest, Gerloczy si imbatté in quello di Csontvary, morto pochi giorni prima e ancora pieno dei suoi grandi quadri, destinati appunto ad essere venduti e trasformati in sacchi dall´insipienza dei suoi bisognosi eredi. Tra Gerloczy e le opere di Csontvary fu amore a prima vista: Gerloczy le acquistò tutte, impedendone così la distruzione, e ne fece dono alla città di Pécs per la realizzazione del museo dedicato al Maestro.

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