• 400 gr di riso
  • 1/2 bustina di zafferano
  • 150 gr di carne tritata di vitello
  • 1/2 pomodoro pelato
  • 100 gr di piselli sgusciati
  • 6 uova
  • 75 gr di caciocavallo fresco
  • sale e pepe q.b.
  • olio di semi per frittura
  • 100 gr di burro
  • 1/2 cipolla
  • 300 gr di farina
  • 300 gr di pan grattato

Nella Sicilia orientale, a Messina e a Catania soprattutto è d’uso prepararli a forma ovaloide.

Nel resto dell’isola, invece, la forma è rotonda, simile ad una arancia, dalla quale appunto prende il nome per analogia.

Diversi anche i ripieni: con un tocco di formaggio nel catanese, con cipolla e vino bianco nell’ennese e con cacio, senza zafferano, nel ragusano.

Lessate il riso e scolate bene al dente. Rimescolatelo con lo zafferano, 3 uova leggermente, metà del burro e lasciate freddare. Sbollentate i piselli, scolateli e rosolateli nel burro rimasto. In un altro pentolino soffriggete la cipolla tritata, aggiungete la carne, un pò di sale e pepe, il pomodoro pelato e lasciate cuocere a fuoco basso, coprendo.

Appena questo ragù sarà pronto, mescolatelo ai piselli e passate alla preparazione degli arancini: prendete un pò dell’impasto fatto con il riso e fatene una conchetta, versate in essa un pò di ripieno, un dadino di caciocavallo fresco e coprite con altro riso, formando una palla. Passate gli arancini in farina, poi nelle uova sbattute con sale, quindi nel pan grattato. Friggete in olio abbondante.