L’aggettivo “barricato” deriva dal termine francese barriques utilizzato per indicare le botti in legno di rovere dalla capacità di 225 litri. Il vino barricato è quindi un vino che ha subito un periodo di affinamento in queste piccole botti allo scopo di perfezionarsi. Non tutti i vini sono adatti a questo tipo di lavorazione che solitamente è riservata ai vini rossi ricchi sia in colore che in sostanze estrattive ed alcol, principalmente.
La permanenza del vino nel legno ne modifica alcune caratteristiche organolettiche. Principalmente aumenta il contenuto in tannini (e quelli che si aggiungono sono di natura diversa rispetto a quelli delle uve), vengono ceduti composti aromatici quali ad esempio la vanillina e un’azione importante ha anche l’ossigeno che penetra inevitabilmente dai pori del legno.
Il risultato di tutte le particolari reazioni che avvengono in botte sono l’acquisizione della tipica nota boisé o di vaniglia e un aumento del colore rispetto agli stessi vini affinati in contenitori di altro tipo.