Ecco il tradizionale lavoretto che si realizza in quarta, quando si studiano gli Egizi.

Cos’è il papiro?

Il papiro è una pianta che cresceva lungo le rive del Nilo. La grande invenzione degli Egizi è stata quella di utilizzare parti di questa pianta, per creare la prima carta del mondo antico. Secondo alcuni ricercatori la parola papiro risalirebbe all’espressione pa-en-per-aa, che significa “faraonico” o “ciò che appartiene al re”.  La pianta del papiro divenne anche il simbolo dell’araldica del Basso Egitto, mentre quella dell’Alto Egitto era il loto: una ricerca divertente da fare con i bambini sulle statue di cui il Museo Egizio di Torino è pieno!

Come realizzavano i fogli di papiro gli Egizi?

Le informazioni disponibili su come avvenisse la produzione del papiro sono scarse. I laboratori di produzione della carta si trovavano vicino al Nilo, perché il papiro andava lavorato fresco: alcuni bassorilievi nelle tombe di alti funzionari illustrano fusti di papiro raccoltilegati in fasci e portati nei laboratori, dove si toglieva la corteccia dal fusto e si tagliava il midollo in strisce sottili, larghe tra uno e tre centimetri.

Le strisce erano allineate verticalmente fino a formare uno strato rettangolare, poi si componeva un altro strato collocato perpendicolarmente al primo. Una delle facce del foglio aveva le fibre disposte in verticale e l’altra in orizzontale; lo strato così composto era compresso con pesanti pietre per qualche giorno.
In ultimo, si levigava la superficie con un peso e si ritagliavano i bordi.

Le misure dei fogli di papiro variavano secondo le epoche. Durante il Medio Regno il foglio era largo tra i 38 e i 42 centimetri ed era alto tra i 42 e i 48. Le misure si ridussero nel Nuovo Regno, quando la larghezza del foglio passò a 16-20 centimetri e l’altezza a 30-33. Gli scribi  usavano invece rotoli.

Come fare un foglio di papiro con materiale di recupero

Occorrente:

  • vecchie garze da medicazione
  • un foglio di carta
  • caffè
  • pennello
  • colla vinilica
  • pennarelli neri e alcuni colori, per disegnare i geroglifici (la miglior resa è con pennarelli tipo uniposca e bianchetto per il bianco)
  • un piccolo contenitore di recupero e carta forno più un supporto di plastica per non sporcare il tavolo da lavoro

E adesso divertiamoci! Preparate un paio di caffè lunghi, versateli in un piccolo contenitore come un bicchiere o un barattolino, aggiungete un pò di colla vinilica e mescolate con un pennello.

Preparate il foglio di carta, stropicciatelo un po’ e appoggiatelo su un supporto di plastica ricoperto da un foglio di carta forno, per non sporcare.

Separate le garze e iniziate ad applicarne una sul foglio di carta, spennellando con la soluzione di caffè e colla, in modo da farla aderire bene. Procedete cosi con le altre garze, avendo cura a sovrapporre per non lasciare aree scoperte. Insistete su alcuni punti con più caffè, in modo da dare un effetto chiaro scuro.
Lasciate asciugare in luogo caldo e asciutto, come su un termosifone, con il foglio di carta forno sotto antiaderente: potete anche aiutarvi con un phon per capelli.

Una volta asciutto, il vostro papiro sarà ben rigido e pronto per essere scritto con la lingua dei geroglifici!

Disegnate i vari simboli, colorandone alcuni. L’artista egiziano aveva a disposizione, oltre al bianco e nero, varie tonalità di verde, rosso, giallo, turchese.

Ripassate bene tutti i contorni con il pennarello nero: molto buono quello indelebile a punta media.

Potete scrivere in righe oppure in colonne affiancate, come in molti reperti.

Lasciare asciugare prima di passare al simbolo successivo… e il vostro papiro egizio personalizzato è pronto!

Alfabeto geroglifico egizio

Alfabeto geroglifico egizio