Negli aridi tempi del secondo dopoguerra germogliò ciò che oggi è internazionalmente acclamato come Design Danese. La mancanza di materia prima portò allo sviluppo del concetto portante dello stile danese. Hans J. Wegner, primo designer danese a raggiungere fama mondiale, iniziava sempre un nuova opera tenendo a mente i seguenti principi: togli il materiale superfluo, rendi gli oggetti semplici e funzionali e creali con la massima cura.

Lo scopo non era quello di creare un’opera d’arte, ma di produrre una buona sedia. Questi principi non sono espressione di nessun particolare stile, ma di un concetto molto più importante, quello del rispetto nei confronti del compito, della funzionalità e della materia prima. L’adesione a questi principi di molti altri “Fondatori” del Design Danese come Arne Jacobsen, Henning Koppel, Poul Henningsen, Poul Kjærholm e Verner Panton sbocciò in una produzione ricca e variegata, ma contraddistinta da un tratto comune, che segnalava l’appartenenza degli oggetti a una stessa cultura. Creare di più con l’aiuto di meno è un gioco che si può portare avanti all’infinito, con nuovi progetti e materiali, ed è stato il concetto di base per la maggior parte delle grandi industrie danesi. I fondatori delle grandi aziende come Bang&Olufsen e Lego avevano una passione per la qualità, il desiderio di integrare l’avanguardia nei loro prodotti rendendola visibile e la volontà di ridurre l’utilizzo di materia prima. Precursore di questi concetti, già agli inizi del 1800 il progettista della Royal Copenhagen, affermava “Un oggetto deve rispondere alla funzione per cui è stato progettato e la bellezza deve sempre riposare sull’utilità”.

Nel corso del secolo passato il Design Danese ha saputo assorbire e personalizzare ogni tendenza culturale, rimanendo però fedele ai concetti che lo hanno reso inconfondibile in tutto il mondo. Oggi nomi come Bang&Olufsen, Georg Jensen e Rosendahl si pongono all’avanguardia sia esteticamente sia tecnologicamente mentre altre note case come Royal Copenhagen, Holmegaard e Fritz Hansen si reinventano in chiave moderna, creando una tradizione innovativa. Ad accomunarli ancora oggi le solide basi su cui si fondano, e cioè trovare a compiti complessi soluzioni semplici ed efficaci senza però impoverirle, ma anche l’impegno a soddisfare nuove necessità della società odierna, prima fra tutte l’ecologia. Se vi trovate in Danimarca, e avete voglia di approfondire la conoscenza del Design Danese, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

KUNSTINDUSTRIMUSEET (MUSEO DANESE DI ARTE & DESIGN), COPENAGHEN – La sezione “Utopia e Realtà” del Museo Danese di Arte & Design vale senz’altro una visita. Qui troverete un’esposizione di pezzi d’arredamento di design danese del XX Secolo. La mostra è stata allestita con oggetti di proprietà dello stesso museo, la collezione più ricca della Danimarca. È possibile seguire la storia del design, dalle creazione dell’inizio del Novecento che davano forma al moderno sogno di un mondo nuovo e migliore, fino alle correnti organiche dei recenti anni Novanta, passando attraverso l’arredamento funzionalista firmato da Børge Mogensen negli anni Quaranta. Alcune sale sono dedicate ad icone del design come Kaare Klint, Poul Henningsen, Arne Jacobsen e Verner Panton. Potrete fare una sosta d’arte alla caffetteria delo museo, arredata in stile con mobilia di Hans J. Wegner e Poul Kjærholm, la colazione è servita sul famoso servizio di piatti di Ursula della Royal Copenhagen. www.kunstindustrimuseet.dk

CENTRO DEL DESIGN DANESE, COPENAGHEN – Il Centro del Design Danese, ospitato in un edificio high tech di fronte al Tivoli e disegnato dal celebre arcitetto Henning Larsen, offre una quantità di esposizioni davvero speciali. Il passaggio al pianterreno è stato trasformato in un autentico scrigno di tesori del migliore design danese e internazionale, potrete vedere fra le altre cose mattoncini Lego e Hi-Fi di B&O. Inoltre vi si trova la prima sedia al mondo realizzata con un unico pezzo di plastica, opera di Verner Panton – l’enfant terrible del design danese. www.ddc.dk

MUSEO D’ARTE TRAPHOLT, KOLDING – I fan di Arne Jacobsen si affollano nel Museo d’Arte Trapholt a Kolding. Qui vi è infatti la sensazionale opportunità di visitare la casa di villeggiatura del maestro, una gemma architettonica che ha ospitato la famiglia Jacobsen per generazioni. La villetta, che debuttò all’esposizione architettonica Archibo del 1970, adesso s’affaccia sullo splendido panorama del fiordo di Kolding. Ai visitatori viene offerto un eccezionale tuffo nel design, con tutti i migliori nomi del settore. Inoltre non perdetevi la vasta collezione di arredamenti a Trapholt, con il meglio delle produzioni di designer e architetti danesi di epoche diverse. www.trapholt.dk