In occasione della mostra Gli occhi di Caravaggio Gli anni della formazione tra Venezia e Milano. Milano, Museo Diocesano 11 marzo – 3 luglio 2011 a cura di Vittorio Sgarbi

Visite guidate e laboratori didattici per famiglie e bambini

FAMIGLIE CON BAMBINI DAI 3 AI 5 ANNI > 10 aprile, ore 14.45 e 16.15
La visita si concentra su poche opere, per indirizzare l’attenzione dei bambini sulle espressioni del corpo e del viso dei personaggi raffigurati. I dipinti scelti diventano così spunto per il racconto di una storia con la quale i più piccoli sono chiamati a interagire. Proprio le espressioni dei volti sono il tema centrale dell’esperienza del laboratorio previsto a fine visita.

FAMIGLIE CON BAMBINI DAI 6 AI 10 ANNI > 10, 17 e 25 aprile, ore 14.30
La visita in mostra è accompagnata da una mappa che riporta i luoghi della formazione dell’artista sulla quale i bambini annotano gli elementi che diventarono tipici dell’opera di Caravaggio. Per sperimentare, ad esempio, l’attenzione dell’artista al rapporto con la realtà, in laboratorio i bambini provano a ritrarsi con l’ausilio di uno specchio.

FAMIGLIE CON RAGAZZI DAGLI 11 AI 14 ANNI > 10, 17 e 25 aprile, ore 16.00
I ragazzi sono guidati all’osservazione approfondita di una selezione di opere con l’ausilio di schede didattiche che riproducono il disegno semplificato delle composizioni analizzate; i ragazzi possono così riportare sulle schede gli effetti luministici riconosciuti nei dipinti. Il laboratorio a fine percorso è dedicato alla sperimentazione degli effetti prodotti sugli oggetti da diverse fonti di luce.

Prenotazione obbligatoria
Museo Diocesano, Milano – T 02 89420019 – [email protected]

LA MOSTRA

Vittorio Sgarbi torna nel capoluogo lombardo per presentare una nuova grande mostra che illustra la nascita di un genio quale è il Caravaggio. Ricostruendone la formazione artistica, da Simone Peterzano ai maestri veneti e lombardi, un entusiasmante percorso documenta i precursori e gli artisti contemporanei a Michelangelo Merisi (1571-1610), mettendo in evidenza le opere che l’artista vede di persona negli anni giovanili e ciò che i suoi occhi assorbono nel clima artistico tra Venezia e Milano, prima della definitiva partenza per Roma, che verosimilmente può datarsi intorno al 1595-96, come mettono in luce gli ultimi studi.

Curata da Vittorio Sgarbi, prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Museo Diocesano di Milano, la mostra Gli occhi di Caravaggio. Gli anni della formazione tra Venezia e Milano riunisce circa sessanta capolavori, realizzati dai più grandi interpreti del tempo, che saranno allestiti negli spazi espositivi del Museo Diocesano, dall’11 marzo al 3 luglio 2011.

Le opere di Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Lorenzo Lotto, Jacopo da Bassano, Moretto da Brescia, Giovan Battista Moroni, Gerolamo Savoldo, Vincenzo e Antonio Campi, Giovanni Ambrogio Figino e Simone Peterzano e molti altri ancora, in alcuni casi mai esposte prima, documentano il delinearsi di un nuovo gusto e di una nuova concezione della figura, nel suo rapporto con lo spazio e con la luce, che è fondamentale per la crescita del giovane Merisi.

Naturalmente in mostra non poteva mancare la presenza del Caravaggio, documentata dall’opera altamente significativa la Flagellazione di Cristo, proveniente dal Museo di Capodimonte (Napoli), capolavoro da non perdere per la sua struggente e sensuale bellezza.

Quanto alla ricostruzione della sua formazione, seguendo le parole del noto storico dell’arte Roberto Longhi, “…non si pretende di segnare itinerari precisi ai suoi viaggi (o siano pure vagabondaggi) di apprendista; ma non si potrebbe porli mai in altra zona da quella che da Caravaggio porta a Bergamo, vicinissima; a Brescia e a Cremona, non distanti; e di lì, a Lodi e a Milano. Era questa la plaga dove un gruppo di pittori lombardi, o naturalizzati, tenevano aperto da gran tempo il santuario dell’arte semplice”.
Sin dal saggio del 1917, Cose bresciane del 500, e poi negli ancora più famosi Quesiti caravaggeschi, del 1929, Longhi afferma che per gli anni giovanili è bene rintracciare le sue “strade di predestinazione fra il 1584 e il 1589 circa” nelle “strade di Lombardia”, ovvero è proprio il mondo artistico tra Veneto e Lombardia che può aver ispirato e formato Caravaggio e la cui eco riaffiora costantemente nelle sue opere.

La mostra, divisa in sei sezioni, illustra il contesto artistico in cui Caravaggio si trova ad operare nei primi anni della sua ricerca artistica.
Documentato, come noto, nella bottega milanese di Simone Peterzano, allievo di Tiziano, dal 1584 al 1590, Michelangelo Merisi ha modo di lasciarsi suggestionare dalle opere di straordinari artisti, attivi tra Venezia e Milano.
Lo sguardo del visitatore si identifica dunque con gli occhi del giovane genio, e immergendosi nel suo affascinante mondo, il pubblico può rivivere l’emozione provata dal maestro al cospetto di quei sommi capolavori.
Il percorso è corredato inoltre dalla descrizione delle città “caravaggesche”, con relative piante storiche e, nelle didascalie delle opere, da riproduzioni di dipinti di Caravaggio in cui si evidenziano le similitudini.

Sito www.occhidicaravaggio.it

Orari
Martedì – domenica ore 10-18
Lunedì chiuso.
La biglietteria chiude alle ore 17.30