Il grande caldo fa volare i consumi di gelato con l’arrivo sul mercato di oltre 600 gusti disponibili tra i quali tramontano gli “artificiali”, come ad esempio il puffo, e si riscoprono quelli di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio come la frutta.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che a sorpresa i consumi si concentrano per oltre la metà (53,5 per cento) nelle regioni del nord seguite dal m ezzogiorno (28,3 per cento) e dal centro Italia (18,1 per cento).

Nel 2009 si è verificata una moltiplicazione delle iniziative volte a garantire la genuinità del prodotto a partire dall’impiego di latte fresco di produzione locale al posto dei surrogati a basso costo. Infatti accanto alle gelaterie artigianali cresciute, secondo la Confartigianato, in numero dell’8,8 per cento nel 2008 per un totale di 35.000, cresce – secondo la Coldiretti – la preparazione casalinga di gelati che consentono una accurata selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta.

Sul mercato non mancano però le novità come – precisa la Coldiretti – la produzione di gelati a base di latte d’asina particolarmente apprezzato per le sue proprietà, le agrigelaterie che offrono gelati ottenuti da latte appena munto in stalla o gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente: dall’amarone in Veneto al pistacchio di Bronte in Sicilia, dal bergamotto in Calabria ai frutti di bosco di Cuneo.

Il consumo di gelato annuale è stimato in Italia – conclude la Coldiretti – in oltre 15 chili a persona per una spesa di 5 miliardi di euro destinati all’acquisto di coppe, coni, bastoncini e vaschette, dei quali il 60 per cento di tipo artigianale e il 40 per cento industriale.