Invece di cercare a tutti i costi gusti e sapori esotici, perché non tornare a scoprire quei profumi antichi che ci parlano di una terra coltivata amorevolmente per secoli e che ha imparato a dare i suoi frutti attraverso la sapienza di generazioni? E’ la vecchia Europa naturalmente, che non finisce mai di stupirci, soprattutto nella zone più lontane dalle grandi città.

In Normandia, regione verde per eccellenza, anche un frutto semplice come la mela acquista sorprendenti variazioni di gusto, come nel Sidro dolce o secco, fermo o frizzante, ottenuto con accurate mescolanze di diverse varietà di frutti e nel Calvados, il liquore simbolo della regione. Famosi sono anche i formaggi apprezzati in tutto il mondo, Camembert, Livarot, Pont-l’Evêque, Neufchâtel, la particolarissima trippa alla moda di Caen cucinata con il Sidro secco e l’anitra di Rouen servita ben rosata www.normandy-tourism.org .

Ancora una regione francese appartata e ricca di tradizioni gastronomiche: l’Alsazia, famosa per il foie gras e il pan di spezie e per i suoi formaggi speciali, come il Munster, a pasta molle e crosta lavata. Come molti altri, anche questo fu inventato dai monaci, nel 660, quando i benedettini fondarono un monastero intorno al quale crebbe il villaggio di Munster. E qui, con il latte delle mucche che pascolavano intorno, si produsse un formaggio destinato ad attraversare i secoli. Tutti i formaggi di Francia conquistano da anni i buongustai italiani grazie ad un inconfondibile appeal fatto di gusto, varietà e tradizione, che permette particolari abbinamenti con piatti della cucina regionale italiana. Altri sapori forti alsaziani sono la tradizionale choucroute, a base di carne di maiale e crauti, derivata evidentemente dalla cultura tedesca, e la baeckeoffe, stufato di carne e verdure cotto nella casseruola di ceramica. www.tourisme-alsace.com

Nella più grande regione turistica svizzera, i Grigioni, non potrebbero mancare specialità gastronomiche, forti e autentiche come questa terra. I suoi piatti, che hanno nomi singolari o addirittura buffi, spesso in romancio, sono il risultato di una tradizione millenaria perfezionata in silenzio, e riscoperta soltanto recentemente. Primo ingrediente la carne secca, prodotta da allevatori di montagna, cacciatori e malgari delle valli più alte, che conoscono il segreto per dosare oscillazioni di temperatura e correnti d´aria nel più puro ambiente alpino. Da non mancare una visita alla famiglia Brugger di Parpan che produce in maniera artigianale la famosa carne essiccata www.bruegger-parpan.ch .
Sono sempre loro gli esperti di selvaggina, capaci di cucinare un piatto di cacciagione profumato di spezie e aromi inconfondibili. Anche nel cantone dei Grigioni non mancano, come in tutta la Svizzera, le grandi varietà di formaggi simbolo di tutto il territorio, Emmentaler, Gruyère, Sbrinz, Appenzeller, Tilsiter, Tête de Moine, Raclette, prodotti con il latte ricco che solo i pascoli di malga possono garantire. L´arte del formaggio artigiano si sperimenta al meglio nella malga-caseificio di Samnaun che offre anche simpatiche dimostrazioni di alpeggio www.samnaun.ch
Non dimentichiamo infine i dolci dei Grigioni. La pasticceria Giacometti di Lavin in Bassa Engadina, sforna da anni artigianalmente la torta di noci celebre anche oltre frontiera www.giacometti-lavin.ch
La pasticceria Hauser di St. Moritz da quattro generazioni trasforma il cacao in praline, truffes e in altre delicate specialità stagionali, fino alla riproduzione in cioccolato della Engadina stessa www.schoggishop.ch .

Ricca di gustose proposte culinarie è anche la città di Valencia in Spagna. Proposte variate e a base di ottimi ingredienti naturali: riso, frutta, verdura, pesce e frutti di mare freschi. Nasce così una squisita cucina mediterranea, sensuale come la più profonda e intensa sensibilità spagnola. Si comincia ovviamente dal riso, protagonista della paella alla valenciana, e prodotto specialmente nel Parco Nazionale dell’Albufera, rinomato per la presenza di ristoranti specializzati in differenti tipi di riso. La città ha dedicato a questo prodotto un vero e proprio museo, il Museo del Riso, appunto, situato in un vecchio mulino di riso risalente agli inizi del XX secolo.
La Paella ha origine lontane e racchiude in sé sapori di terra e di mare, ma oggi si tende a trovarla nei menù secondo le versioni “de marisco” e “mixta”. Fino al 19th secolo, il riso alla valenciana rimase un piatto dei paesi poveri di provincia finché, con l´arrivo della ferrovia e le macchine, la ricetta sbarcò nel capoluogo della regione, Valencia.
Più insolita è l’horchata (Orzata), una delle bibite più popolari di Valencia, prodotta a base di chufa, un frutto di origine egizia che gli arabi introdussero in questa città mediterranea, oggi coltivata in sedici paesi della frazione valenzana dell’Horta Nord, e diffusissima nelle apposite orzaterie. I dessert meritano un discorso a parte dai rosetones, l´arrop, i tallaetes, o l´arnadí (dolce di zucca, patate americane e mandorle) che possono essere accompagnati dal vino di mosto o dal moscato ai buñuelos, (specie di frittelle), che si mangiano moltissimo durante le feste falleras.
Bellissimo per scoprire i sapori mediterranei valenciani il Mercato Centrale dall’architettura modernista, che ospita ogni mattina un mercato vivace dove sono presenti tutti i prodotti tipici locali della zona: dalla frutta e la verdura, alle olive, alle spezie, tra le quali l’indispensabile zafferano, senza dimenticare la moltitudine di pesci. www.turisvalencia.es .