Italia e Francia, due nazioni tra le più attente al proprio patrimonio enogastronomico, mettono in campo le loro eccellenze alimentari, i prodotti tipici, le produzioni artigianali, i loro sapori e tradizioni al Salone del Gusto 2006. Il match avrà luogo dal 26 al 30 ottobre a Torino. Sono aperti i pronostici.

L’italia ovviamente gioca in casa e, all’interno del padiglione 3 dedicato alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, presenta addirittura 200 Presìdi, alcuni dei quali ormai storici, come la bottarga di Orbetello e il graukäse, che hanno scelto di offrire un contributo per sostenere la partecipazione a Terra Madre di comunità del cibo meno ricche. E numerose novità: dal castelmagno d’alpeggio alla papacella napoletana, dalle susine bianche di Monreale alla vacca bianca Modenese.

La Francia è presente con i suoi 5 Presidì: la lenticchia bionda della Planèze di Saint-flour, il maiale nero di Guascogna, il pollo coucou di Rennes, la rapa nera di Pardailhan e il rancio secco del Roussillon. Questo paese ha comunque da anni altre forme di tutela e certificazione dei prodotti locali e di qualità come il Label Rouge o l´etichetta Produit fermier, oltre alle 148 tra Dop, Igp e Stg, che indicano quanto nella cultura francese sia radicato il concetto di salvaguardia del proprio patrimonio di biodiversità e dei prodotti artigianali di qualità.

Senza dubbio il confronto si fa più serrato nei Laboratori del Gusto dove si fronteggiano i grandi nomi dell’enogastronomia italiana con le eccellenze francesi. In Territori a confronto: Châteauneuf-du-pape e Toscana si ha la possibilità di comprendere, confrontandoli, come i grandi vini della Toscana e i vini di Châteauneuf-du-pape, celebre regione vitivinicola del sud della valle del Rodano, abbiano una reputazione che van ben oltre i confini del proprio paese.

Oppure, per chi parteggiare in uno scontro tra due mostri sacri della produzione casearia come il parmigiano-reggiano e il comté? Due grandi formaggi prodotti con metodi artigianali da latte crudo d’alta qualità, frutto di un’alimentazione delle vacche naturale e controllata. Ai partecipanti del laboratorio Parmigiano-reggiano e Comté l’ardua sentenza.

E poi ancora imperdibili verticali di prestigiose etichette come il Château Gillette “Crème de tête” o il Domaine de Chevalier. Occasioni uniche per degustrare Krug Gran Cuvée e Krug Collection, veri e propri Champagne da leggenda, se si tifa per i bleus. Se si parteggia per l’eterna rivale Italia invece, non c’è che l’imbarazzo della scelta: degustazioni di Amarone, verticali di Ferrari e innumerevoli altri laboratori in cui è protagonista il mondo dell’enologia italiana.

Il Teatro del Gusto, appuntamento irrinunciabile del Salone, dove si sposano didattica ed esperienza, vede esibirsi due veri e propri fuoriclasse dell’arte culinaria francese. Reine Sammut, nel 1995 stella Michelin e titolo di chef dell’anno, in cucina rivela appieno il suo nome, regina di abbinamenti e preparazioni che utilizzano al meglio gli straordinari prodotti della sua terra. Alain Senderens, chef dell’omonimo locale in place de la Medeleine a Parigi, è un monumento della cultura gastronomica: inoltre cerca, sperimenta e adatta ricette dimenticate. La squadra di chef italiani è numerosa più che mai. Pino Cuttaia, Gianluca Cazzin, Piero Bertinotti, Massimo Bottura, Ugo Alciati, Cesare Giaccone e Davide Scabin, questo è il dream team azzurro al Teatro del Gusto.

Agli Appuntamenti a tavola, iniziativa che porta i grandi cuochi a esibirsi in locali del piemonte, il tridente di chef francesi, Philippe Leveillé, Régis Marcon, Michel Husser, crea cene a tema in ristoranti di Torino e delle Langhe. Ma gli italiani si difendono molto bene con una rappresentanza che va dal Friuli alla Sicilia, per un completo panorama della grande cucina azzurra…