La Campania ne produce 60.000 tonnellate all’anno
Il riconoscimento è stata infatti, recentemente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea cosi da aggiungersi ai 155 prodotti nazionali a denominazione di origine tutelata confermando la leadership italiana nel panorama europeo delle Dop e Igp. Cosi è intervenuto, il rappresentate della Direzione della Qualità Mipaaf, Rosario Lopa, a margine della due giorni tenutasi a Napoli e provincia dedicata Mela Annurca, organizzata dalla Provincia. Un importante riconoscimento- ribadisce Lopa- dunque per il Paese ma anche e soprattutto per un prodotto, qual è la mela annurca, di grande qualità e di antichissime origini. Famoso per la sua polpa bianca, croccante e compatta, questo frutto viene infatti coltivato fin dall’antichità avendo come zona d’origine proprio l’agroputeolano, ovvero il territorio campano dell’area di Pozzuoli. Di “orcole”, da cui deriva poi il nome di anorcole, annorcole e quindi annurche, ne parla lo stesso Plinio il Vecchio indicando appunto in questa zona della antica “Campania felix” il luogo di produzione delle squisite mele.

Un legame, quello con il territorio campano, che viene definito nella stessa richiesta di riconoscimento dove si sottolinea che la zona di produzione comprende proprio alcuni comuni ricadenti nelle province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno. Con una produzione annua di 50.000 tonnellate, su oltre 5000 ettari,- sottolinea Lopa – la mela annurca campana, particolarmente apprezzata dai consumatori campani e laziali, sta oggi conquistando sempre maggiori spazi di mercato e questo grazie soprattutto alle sue eccellenti qualità organolettiche. Tra gli elementi di tipicità che certamente caratterizzano il frutto, oltre al sapore gradevolmente acidulo e all’intenso profumo, è l’arrossamento a terra che la mela subisce nei “melai” ( un tempo rivestiti di strati di canapa detti “cannutoli”), una pratica volta a completare la maturazione del pregiato frutto.

La rivincita della ‘sostanza sull’apparenza’ della mela Annurca arriva da una nuova ricerca italiana degli esperti del Dipartimento di scienza degli alimenti, all’Universià di Napoli Federico II, pubblicata sulla rivista Gut. I ricercatori hanno dimostrato che la mela Annurca dimezza i danni ossidativi alle cellule epiteliali gastriche. La sua azione gastroprotettiva, che dipende dalla ricchezza in composti fenolici come la catechina e l’acido clorogenico, è stata dimostrata sia in provetta su cellule epiteliali gastriche umane, sia in vivo sull’epitelio intestinale dei topolini. Una dieta ricca di antiossidanti fenolici come quelli della mela Annurca, hanno concluso gli esperti, previene i danni ossidativi dell’apparato gastrico e aiuta a combattere le malattie gastriche legate all’azione di radicali liberi.

Gli studiosi ne hanno analizzato gli effetti usando estratti di mela, ottenuti da polpa congelata e disidratata, su cellule danneggiate da ‘xantina-xantina ossidasi’ o ‘indometacina’, due agenti ossidanti. Il danno alle cellule epiteliali gastriche e’ diminuito del 50 per cento e l’attività anti-ossidante intracellulare è aumentata di quattro volte con l’estratto di mela. Prodotto IGP unicamente campano, la mela annurca cresce in un clima mediterraneo. Nel frattempo, per tutelare i produttori e garantire i consumatori – conclude Lopa- il direttore generale La Torre ha inviato un’informativa agli organi competenti del Mipaaf per verificare e reprimere le usurpazioni del marchio “Mela Annurca Campana Igp” che sono stati segnalati in alcune zone del territorio nazionale.