Il recupero di un edificio dell’800 alle porte del Parco del Vesuvio da dedicare alla promozione del vino doc Lacryma Christi. E’ il progetto della “cantina sociale” approvato dalla Soprintendenza ai beni ambientali la scorsa mattina e destinato allo sviluppo turistico del Comune di Trecase.

“Il progetto si avvale del finanziamento di due milioni di euro dei Por Campania – spiega Gennaro Cirillo, sindaco di Trecase – La Soprintendenza ha approvato il piano esecutivo e entro poche settimane dovrebbe esserci l’incontro definitivo tra Governo e Regione, per la firma sull’accordo di programma per poi partire con i lavori”.

Obiettivo? Aiutare i produttori locali a promuovere al meglio il Lacryma Christi. Vino dal marchio Doc realizzato con i pregiati vitigni, coltivati sul versante orientale del Vesuvio. L’idea della “cantina sociale” è il punto di partenza per il rilancio turistico dell’area boschese, aiutando le aziende vinicole nella produzione, con riqualificazione di vigneti e selezione di terreni di coltura. Così da garantire maggiore organizzazione della produzione con cime alte di qualità. Del resto la produzione vinicola rappresenta il settore trainante dell’economia locale, con 351 aziende distribuite su una superficie agricola di 2. 91 kmq.

“Il fabbricato da recuperare – continua il sindaco di Trecase – è all’ingresso del Parco del Vesuvio. Si tratta di fondo “Casella”, il nome deriva dai vecchi proprietari. E’ a due piani e risale a fine ‘800. In realtà la cantina sociale sarà la porta d’accesso a un percorso più ampio, per la promozione dei prodotti tipici locali. Tappa che si collega al progetto delle vie del vino, dal centro storico di Trecase al Vesuvio, su cui stiamo lavorando con la Tess”. Intanto per perfezionare le tecniche di produzione, il sindaco Cirillo la scorsa settimana ha visitato la terra natia del Barolo, in un tour conoscitivo della produzione nelle regioni del nord Italia. “Per essere competitivi sul mercato – commenta il sindaco – il confronto con altre realtà forti, appunto come la produzione del barolo, sono essenziali. Trecase vanta una lunga tradizione nel settore, che attrae centinaia di turisti, soprattutto dall’America. Tour Operator di grandi società hanno visitato i nostri vigneti e posso dire con soddisfazione che siamo ad un buon punto. Ora bisogna però fare il salto di qualità”.

Cenni Storici

Il Lacryma Christi (o Lacryma Christi del Vesuvio, o Vesuvio) è un famoso vino napoletano entrato a pieno titolo nella storia dell´enologia nazionale ed internazionale, noto ed affermato in tutto il mondo. Il Lacryma Christi veniva prodotto negli antichi tempi da certi monaci, il cui convento sorgeva sulle pendici del Vesuvio. Sembra che più tardi i Padri Gesuiti, padroni di vaste terre in quelle località, fossero quasi esclusivi produttori e detentori di questo prezioso vino.

La fama di questo meraviglioso angolo di mondo e del suo vino ha fatto fiorire miti e leggende: “Dio riconoscendo nel Golfo di Napoli un lembo di cielo strappato da Lucifero durante la caduta verso gl´inferi, pianse e laddove caddero le lacrime divine sorse la vite del Lacrima Christi”. Il Lacryma Christi rientra nella Denominazione di Origine Controllata (Doc) Vesuvio (D. P. R. 13. 01. 1983 – D. M. 31. 11. 1991) con una produzione annua di 12. 986 Hl. Si possono fregiare della denominazione di Lacryma Christi solo quei vini prodotti da uve, raccolte quando dai loro acini stillano lacrime di zucchero.