Vigneto Toscana 2006: una vendemmia in lieve ritardo di maturazione ma con uve sane e di qualità elevata. Roberto Bruchi, enologo e Direttore di Aprovito: “Siamo alle prese con una situazione climatica altalenante, ma il quadro sanitario è comunque più che buono. Salvo capricci eccessivi del tempo, quella 2006 si prospetta come un’annata di elevata qualità”

Una vendemmia in lieve ritardo sotto l’aspetto della maturazione delle uve, ma caratterizzata da uve sane e da livelli qualitativi elevati. L’andamento climatico delle prossime settimane sarà decisivo per determinare con maggiore precisione la qualità della prossima vendemmia in Toscana. E’ questa la fotografia al 23 agosto 2006 della situazione nel Vigneto Toscana, secondo i consueti rilevamenti effettuati da Aprovito, l’Associazione Produttori Vitivinicoli Toscani.

Quella in corso è un’annata condizionata da un andamento climatico piuttosto altalenante. In termini quantitativi si prospetta comunque una raccolta con un leggero incremento produttivo, con una produzione stimabile intorno ai 2 milioni e 500 mila ettolitri, con circa un 5% in più rispetto al 2005. Sotto l’aspetto qualitativo le uve presentano uno stato sanitario buono ma, complice la situazione meteo della prima metà di agosto, si registra un lieve ritardo nel processo di maturazione sia dei vitigni a bacca rossa che di quelli a bacca bianca.

“Rispetto agli andamenti del periodo, abbiamo a che fare con una situazione climatica anomala – spiega Roberto Bruchi, enologo e Direttore di Aprovito – Il mese di agosto è stato finora un mese poco benevolo sotto l’aspetto climatico, durante il quale si è verificato un rallentamento della maturazione delle uve, processo che era arrivato a buon punto già alla fine di luglio, visto l’anticipo con cui si sono registrati i cicli vegetativi delle vite, quali la fioritura e l’allegagione. Il quadro sanitario delle uve toscane è comunque più che buono, considerato che le piogge della prima quindicina di agosto sono state importanti, visto che hanno permesso di riequilibrare una situazione di deficit idrico. Salvo capricci eccessivi del tempo quella 2006 sarà un’ottima annata”.

L’andamento meteorologico delle prossime settimane sarà quindi decisivo, con l’auspicio di tempo stabile e di temperature più in linea con le medie stagionali del periodo, in modo da favorire la maturazione delle uve. Non sono comunque segnalati particolari allarmi o situazioni difficili per quanto riguarda le malattie della vite.

“Un leggero ritardo nella maturazione delle uve è riscontrabile in tutte le qualità di uve a bacca rossa – spiega Bruchi – sia quelle più precoci, come il Merlot, il Syrah e il Ciliegiolo, sia per i vitigni più importanti per il nostro territorio, come il Sangiovese, di cui si denota un lieve ritardo anche nelle aree solitamente più precoci come la Maremma. Situazione simile anche per le uve a bacca bianca, nei vitigni internazionali (Chardonnay) e autoctoni (Vernaccia, Vermentino e Malvasia). Specie per il Sangiovese è possibile collocare la vendemmia presumibilmente tra la fine di settembre e la prima decade di ottobre”.

A conferma dell’eccellenza produttiva della Toscana, con la prossima vendemmia la regione vedrà aumentare il suo già straordinario patrimonio vinicolo che conta 46 vini a denominazione di origine (5 DOCG, 5 Gt e 36 DOC). Infatti, sono prossimi a venire alla luce il Terratico di Bibbona, una Doc della provincia di Livorno, e il Montecastelli, un Igt della provincia di Pisa.

“Anche grazie a queste due nuove denominazioni – conclude Bruchi – è possibile portare avanti il processo di segmentazione della produzione toscana, proponendo ai consumatori diverse fasce di prezzo che permettono di differenziare maggiormente i prodotti e le bottiglie”.

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