Nove italiani su dieci trascorreranno la vigilia e il pranzo di Natale a casa con parenti e amici per gustare soprattutto i piatti della tradizione territoriale. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che a tavola nonostante la crisi gli italiani che non sembra vogliano rinunciare alla qualità come dimostra il fatto che con un aumento del 3 per cento in valore sono le spese per gli alimentari a far registrare nel 2009 la maggiore crescita durante le festività di Natale a conferma della tendenza a fare acquisti utili per se stessi e gli altri.

Le previsioni per cenoni, pranzi e omaggi alimentari delle vacanze di Natale sono incoraggianti con quasi due italiani su tre (65 per cento) che spenderanno la stessa cifra dello scorso anno, ma anche un 16 per cento che prevede di spendere di piu’ mentre un 19 per cento conterrà gli acquisti, sulla base dell’indagine “Xmas Survey 2009” di Deloitte. Quello gastronomico è peraltro – sostiene la Coldiretti – tra i regali preferiti dagli italiani, con il minor tasso di “riciclo”, per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio.

Tengono bene in particolare gli acquisti dei prodotti simbolo del Natale, dall’albero vero allo spumante, dal cotechino alle stelle di Natale. Sono circa 6,5 milioni gli alberi veri acquistati dagli italiani che quest’anno sono venduti a prezzi stabili rispetto allo scorso anno mentre nel mondo – continua la Coldiretti – saranno stappate in tutto il mondo 140 milioni di bottiglie di spumante Made in Italy che per la prima volta nella storia superano nei brindisi quelle dello champagne francese le cui esportazioni sono crollate del 41 per cento nei primi sei mesi del 2009. Sono invece circa 8 milioni i cotechini e gli zamponi consumati durante le festività di fine anno durante le quali “viene fatto sparire” quasi il 95 per cento della produzione nazionale mentre 20 milioni di stelle di Natale si prevede saranno acquistate dagli italiani piante divenute protagoniste indiscusse del Natale grazie al loro colore rosso intenso, tipico della festa e alla disposizione delle foglie che le rendono simili ad una cometa. Infine, se si stima che siano stati prodotti in Italia più di cento e dieci milioni tra pandori e panettoni, dei quali poco piu’ del 10 per cento con metodo artigianale, si prevede anche che per le festività di fine anno saranno molti a riscoprire dolci tradizionali del territorio per i quali si prevede una buona affermazione. Se – conclude la Coldiretti – in Calabria si consumano i fichi a crocetta ricoperti al cioccolato e i torroncini, dolci al cedro e al bergamotto, in Campania è il tempo di struffoli e roccocò, in Friuli della gubana (noci, mandorle, uvetta, miele, vino e rhum, avvolto in sfoglia), in Molise i calciuni a base di farina, vino, castagne lessate, rhum, cioccolato, miele, mandorle, cedro candito, cannella, in Puglia i porcedduzzi (frittelline piccolissime con miele o zucchero), in Emilia il Panone di Natale di Bologna (a base di farina, mostarda di mele cotogne, miele, cacao, cioccolata fondente e fichi secchi), in Liguria il pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a pezzetti essenza di fiori d’arancio i pinoli pistacchi semi di finocchio latte e marsala ) ed in Sicilia i buccellati di Enna (dolci tipici ripieni di fichi secchi), cassate e cannoli, i mustazzoli a base di mandorle, cannella e chiodi di garofano e cubbàita (torrone di miele con nocciole e mandorle o pistacchi.